Meryl Streep diabolica Hillary di Maurizio Molinari

Meryl Streep diabolica Hillary «'•«»«»*«,#"ób^ t*»4isj*fet^ei e Meryl Streep diabolica Hillary Un film in uscita fa tremare i democratici Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Un libro, due ritratti ed un film controverso con Meryl Streep nelle vesti di ima diabolica intrigante di Washington assai simile nei tratti a Hillary. Neil' estate che precede le elezioni presidenziali sono i coniugi Clinton a rubare la scena ai contendenti George W. Bush e John F. Kerry, scatenando ipotesi e polemiche che solleticano la curiosità degli americani su quanto Bill e Hillary possano condizionare il voto. Il libro sono le memorie di Bill: «My Life», la mia vita, come titolo e 10 milioni di dollari versati come anticipo. Nelle librerie è atteso il debutto questo lunedì, preceduto da migliaia di prenotazioni ed un'intervista a «60 Minutes» della Cbs durante il weekend. H book-tour che farà l'autore da un estremo all'altro degli Stati Uniti suscita ambivalenti reazioni fra i democratici. Il senatore del Massachusetts Kerry sembra sicuro di trame giovamento e conta ani carisma e sul prestigio dell'ex Presidente per avere a fianco uh alleato doc nella battaglia d'estate contro Bush, che avrà il suo culmine nella convention di Boston a fine luglio. A vedere con favore questo scenario sono quei leader del partito, come il presidente Terry McAuliffe, che nel 2000 attribuirono la sconfitta di Al Gore al fatto che aveva rifiutato l'abbraccio di Bill. Ma fra i liberal c'è anche chi teme che l'eccessiva presenza di Clinton a fianco di Kerry possa trasformarsi un boomerang, ricordando quanto fu determinante l'avversione nei confronti di Bill e Hillary al fine di consentue a 2000 di compattare la propria base elettorale, accattivandosi i moderati infuriati per la lunga serie di scandali, dal Travelgate alla Lewinsky. A rafforzare l'interrogativo sul possibile effetto-Clinton è giunta l'inattesa decisione dei coniugi Bush di trasformare lunedì in un evento pubblico - con tanto di diretta tv - l'inaugurazione dei ritratti dei Clinton destinati ad affiancare quelli delle altre coppie presidenziali su alcune delle pareti più blasonate della Casa Bianca. Lo scambio di battute fra George W. e Bill, come i sorrisi incrociati fra una smagliante Laura e la più elegante Hillary sotto gli occhi di una divertita Chelsea, hanno lasciato di stucco i conduttori dei network televisivi ed una considerevole fascia di telespettatori, dando modo al tam tam dei salotti di Georgetown di tornare ad insinuare che l'interesse dei Clinton potrebbe essere in una sconfitta di Kerry in novembre per poter aprire le porte alla candidatura presidenziale di Hillary nel 2008. La conferma di quanto l'incognita Clinton scuote l'America viene dall'arroventata polemica hollywoodiana su «The Manchurian Candidate», il film di Jona- than.I?ej3Qme nel cpiale.^j^roj.*-, genista è una Meryl Streep assai simile alla più negativa immagine di Hillary perché impegnata ad ottenere in ogni modo la designazione di suo figlio a vicepresidente degli Stati Uniti. Vestiti, pettinatura, gioielli, modi di fare, sguardi e sorrisi dell'attrice due volte vincitrice del premio Oscar richiamano a tal punto da vicino il personaggio di Hillary che, secondo alcune pubblicazioni di Hollywood, la Paramount avrebbe deciso di tomare sui propri passi e rimettere mano alla pellicola, rivedendo diverse scene per evitare che il film possa trasformarsi in un'arma elettorale dei repubblicani nella fase decisiva della campagna presidenziale. «The Manchurian Candidate» è il remake del romanzo del 1959 di Richard Condon considerato uno dei thriller politici di maggiore successo. In questa occasione i protagonisti Bennet Marco (interpretato da Denzel Washington) e Raymond Shaw (Liev Schreiber) sono due soldati che durante la Guerra del Golfo sono stati catturati dal nemico e sottoposti ad un trattamento .psicologico teso a trasformarli in una sòrta eh Cavdlli di:Troià dentro la. società;americahàL'operazione minàccia di riusci¬ re proprio perché la madre di Shaw - Meryl Streep - è la spregiudicata moglie di un potente senatore di Washington, disposta ad ordire ogni intrigo ed a realizzare ogni inganno pur di far diventare suo figlio vicepresidente. Si tratta degli stessi difetti che i repubblicani contestarono a Hillary durante gli otto anni passati alla Casa Bianca, quando venne descritta dagli opinionisti conservatori come una donna bugiarda, gelida, senza principi, ingannevole, spregiudicata e pronta a tutto per tutelare i propri interessi e favorire ì propri amici, nonché anche a sopportare i tradimenti del marito pur di assicurarsi un futuro nell'arena dei vip della politica a Capitol Hill. Meryl Streep è in vacanza in Cina con la famiglia e la Paramount si è chiusa a riccio di fronte alle incalzanti indiscrezitmi. Bisognerà probabilmente attèhdere il debutto del film nelle sale - dato per imminente; anche se la data ancora non c'è per verificare se i riferimenti a Hillary sono stE»ti appannati.. Di certo là polemica sul «Manchurian Candidate» conferma il peso della politica sullo schermo nei mesi estivi che si concluderanno con la convention repubblicana di fine agosto. Risale a poche settimane fa l'arrivo sul grande schermo dell'apocalittico «The Day After tomorrow» sui disastri climatici causati dal mancato rispetto del Trattato di Kyoto da parte dell'amministrazione Bush ed è atteso per la prossima settimana il debutto nelle sale di «Fahreneit 9/11» di Michael Moore, cavallo eli battaglia di chi imputa a Bush ogni sorta di errori nella gestione della guerra al terrore. Arroventata polemica hollywoodiana su «The Manchurian Candidate» nel quale la protagonista èassai simile alla più negativa immagine dell'ex First Lady Si teme che la pellicola possa trasformarsi in un'arma elettorale dei repubblicani tanto che la Paramount starebbe pensando . ■i .di rivedere e sfumare diverse scene In «The Manchurian Candidate» Meryl Streep è la spregiudicata mogliedi un senatore L'ex First Lady Hillary Clinton: nel film tutto la ricorda, dalla pettinatura ai modi di fare Meryl Streep nel film «The Manchurian Candidate» con Denzel Washington