Van Nìstelrooy ferma i tedeschi di Roberto Beccantini
Van Nìstelrooy ferma i tedeschi L'OLANDA PAREGGIA CON LA GERMANIA, DAVIDS GIOCA SOLO PER 45' Van Nìstelrooy ferma i tedeschi La punta rimedia alla papera di Van der Sar Roberto Beccantini inviato a OPORTO Dal 1974 è la partita che incarna, meglio e più di tutte, la differenza che passa tra ri fatto e l'idea. La Germania ha sempre privilegiato il pragmatismo, venendone ricompensata al di là dei pur cospicui meriti (tre Mondiali, tre Europei). L'Olanda, viceversa, deve a Johan Cruijff la scintilla rivoluzionaria che portò al calcio totale, un'eresia che, almeno da noi, ha lasciato cose buone (Sacchi) e altre meno (il Sacchismo). Il filo sottile che unisce e divide l'eclettico dal generico costituisce, ancora oggi, materia di studio e di scontro. Purtroppo, nozioni invasive e invasate hanno spinto la seconda categoria a soverchiare la prima, vi lascio immaginare con quali ricadute di stile e qualità. Ogni tanto, capitano edizioni «minori» come questa di Oporto. Gioco modesto, traffico da Ferragosto, ritmo blando. Sono le condizioni ideali per esaltare il piglio teutonico. L'Olandesina esplode un colpo di spazzola in avvio - da Cocua Van Nistelrooy, brivido - e poi si sistema la gonna, sin troppo pudibonda. Davids esce poco dalle zolle di Ballack, Van der Meyde e Van der Vaart girano al largo, né ah né mezzah. E allora, lanci lunghi o barbosissimi ricami- a Novotny e Woms non sembra vero. Voeller, lui, tiene Kuranyi in avanscoperta e il resto della guarnigione in trincea. A sinistra, la catena Lahm-Frings determina non trascurabili vortici. Il gol nasce lì, da un fallo di Cocu e una punizione di Frings, che Schneider e Baumann accarezzano ma nessuno tocca: nel dubbio, Van der Sar si astiene. Cinque tedeschi arrestati nella notte, martedì di compleanni, 50 anni l'Uefa, 35 Kahn. La Germania è reduce da frustate che le hanno cavato la pelle (1-5 a Bucarest con la Romania, 0-2 in casa con l'Ungheria di Matthaeus) e, per questo, vola basso, attenta a non scoprirsi, un occhio alle «curve» dell'Olanda e l'altro all'arroganza con la quale le vengono mostrate. Piano piano, i bianchi guadagnano metri e fiducia. I batavi, in compenso, replicano con strappi disordinati (Zenden, Davids). Il pareggio lo sfiora Van der Vaart al 41': la sohta, etema questione di centimetri. Advocaat corre ai ripari: fuori Zenden e Davids, che si era preso con Ballack, dentro Sneijder e Overmars. Due ah, un centravanti e un rifinitore: crepi l'avarizia. Non uno, però, che azzecchi un dribbling e salti l'uomo. I panzer si immolano su ogni tackle, Hamann e Baumann sono manganelli, la contesa è di una bruttezza aliena, giocata com'è sull'errore più che sullo slancio. Dai duelli Friedrich-Overmars e Stam-Kuranyi si alzano le uniche fiamme. Non hanno fantasia, gh olandesi. La spinta di Heitinga (20 anni, Ajax) e Van Bronckhorst è flebile, e le spalle alla porta di Van Nistelrooy non sono un buon segnale. I tedeschi tengono una postura che fa molto «vecchia Italia», quando arroccarsi non era ancora disdicevole e contavano i gol, non i pizzi o i merletti. Costretto dagh eventi, Voeller non si vergogna di applicare il più rigido dei catenacci: l'idea l'aveva avuta anche Eriksson, contro la Francia, e per 91' gh era andata di lusso. Il destino, in agguato, si accinge a completare l'opera. Mancano le accelerazioni di Davids (ma mancavano già nel primo tempo, a essere sinceri). La Germania butta nella mischia il suo orgogho e la sua fisicità, cresce Ballack, Kuranyi si sbatte come uno sherpa. Sbagliano, i panzer, a non assestare il colpo di grazia: ne avrebbero lo spazio e il tempo. L'Olanda passa da campanili assurdi a sfiancanti titic-titoc. Sul pareggio, strameritato, non ci avrei scommesso uh euro. La girata di Ruud Van Nistelrooy, in anticipo su Woms, è da antologia, come il cross di Van der Meyde (Inter, oh Inter), sfuggito al distratto Ernst. Un destro di splendore abbagliante, rapido come il balenìo di una lama. Giù il cappello. Insistono, gh orange, e Cocu, di testa, impegna strenuamente Kahn, che sullo 0-0 aveva rintuzzato una sventola di Overmars. Alla fine, tutti contenti, in campo e fuori: le formiche con l'elmetto, le cicale con la pappagorgia. rsmai (4-5-1) 4| Kahn 6,5; Friedrich 6, Nowotny 6, Worns 6, Lahm 6; Baumann 6, Hamann 6, Schneider 6 (22' st Schweinsteìger 6), Ballack 6,5, Frings 6,5 (33' st Ernst 5); Kuranyi 6 (39' st Bobicsv). Ali.: Voeller 6. IminimfltiAtmimm (4-3-2-1) Van der Sar 5; Heitinga 5,5 (28' st Van Hooijdonk sy), Stam 6, Bouma 6, Van Bronckhorst 6; Cocu 6, Zenden 5 (V st Overmars 6), Davids 5,5 (V st Sneijder 6); Van der Meyde 5,5, Van der Vaart 5,5; Van Nistelrooy 7. Ali.: Advocaat 6. Arbitro: Frisk(Svezia) 7. Reti: pt 29' Frings; st 35' Van Nistelrooy. Ammoniti: Kuranyi, Cocu, Stam. Spettatori: 60 mila. L'esultanza di Van Nistelrooy, protagonista nella sfida di Oportof ra tedeschi e olandesi, festeggiato da Sneijder dopo il gol
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