«Moro? Meglio le barzellette»

«Moro? Meglio le barzellette» «Moro? Meglio le barzellette» Il film di Colella e Giuliano fa il verso ai Vanzina ROMA S'intitola «Ladri di barzellette» e fa il verso alla commedia dei fratelli Vanzina campione d'incassi dell'inverno cinematografico appena trascorso, n film - prodotto da Ugo Tucci per il Gruppo Pasquino con un budget di soli 750.000 euro - uscirà nelle sale italiane il 18 giugno pubblicizzato dalle locandine comiche di Stefano Disegni. «In realtà noi odiamo le barzellette, sono sempre banali e quella che trasmettono è una finta allegria, perchè ti estorcono la risata con la forza» spiegano i due registi, Bruno Colella e Leonardo Giuliano, a Roma per presentare il film insieme al regista Aurelio Grimaldi, qui nel ruolo del protagonista, e ad alcuni degli interpreti, tra i quali il duo Fabio e Fedro. Nel cast anche Stefano Masciarelli, Remo Remotti, Arturo Faglia. La storia narrata è quella dì un regista (Aurelio Grimaldi nel ruolo di se stesso) che, non riuscendo a trovare i finanziamenti per realizzare una trilogia su Aldo Moro (ha realmente girato un film in tre parti sullo statista ucciso dalle BR), si fa convincere dal suo produttore (Colella) a dirigere una sorta di sequel del film dei Vanzina. «Ladri di barzellette» ricorre a tutto il repertorio classico del gene¬ re, comprese storielle e situazioni sui carabinieri e Berlusconi, ad eccezione di Francesco Totti, grande assente. Ma è anche un film fortemente autoreferenziale, che racconta i retroscena del fare cinema, con tanto di provini in cui gente comune, col sogno di diventare famosa, racconta vecchie barzellette, critiche al decreto Urbani e al sistema bancario, produttori improvvisati accompagnati da aspiranti attricette, militanti di sinistra che preferiscono sostenere un film di barzellette invece di imo sii Aldo Moro e un carneo di Fierino-Alvaro Vitali ormai depresso e schiavo degli psicofarmaci, [s.n.j

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