Aumentano i super-ricchi di Francesco Spini

Aumentano i super-ricchiAumentano i super-ricchi Quelli italiani sono 188 mila, il 13,207o in più del 2002 Francesco Spini MIIANO Piccoli paperoni italiani crescono. Nel 2003 i milionari (in dollari) della porta accanto hanno raggiunto quota 188 mila, contro i 166 mila del 2002 (-1-13,296), per un totale di 415 miliardi di dollari ^ 13,496). A rivelare la carica degli italiani con oltre un milione di dollari di patrimonio (esclusi gli immobili) sono là banca d'affari Merrill Lynch e Capgemini, con l'ottava «Relazione mondiale sulla ricchezza». Che rivela come, in tutto il mondo, i magnati tutti casa e conti a sei zeri si siano attestati nel 2003 a 7,7 mihoni 1+7,596), per un patrimonio pari a 28.800 miliardi e in salita del 7,796. Con una ristretta élite di 70 mila «nababbi» con disponibilità di oltre 30 mihoni di dollari. La mappa della ricchezza è alquanto vanegata: la patria di Paperone è sempre New York, ma l'anno passato non hanno sfigurato nemmeno i Paesi legati alla folle crescita cinese, con qualche sorpresa nell'Est europeo. «Del resto - spiega Gianluca Bussolati, responsabile del private banking di Merrill Lynch - i fattori che muovono l'evoluzione degli High Net Worth Individuai (i super ricchi) sono essenzialmente due: la crescita del Pil e l'andamento dei mercati finanziari». La situazione italiana, invece, fa caso a parte. In un'economia che non può certo definirsi brillante, «nell'incre- mento della ricchezza - commenta Bussolati - ha giocato un ruolo centrale lo scudo fiscale, che ha permesso l'emersione di capitali prima nascosti». Il mito del sogno americano del «self made man», invece, resiste e l'anno passato si è consolidato su più fattori: una forte crescita del Pil Usa, la ripresa dei mercati azionari in cui è investita un'alta quota della ricchezza, oltre a politiche fiscali «tarate» sulla fascia più abbiente. Tanto die, alla fine, la popolazione Usa dejfna erede del papero di Cari Barks risulta di 2,272 mihoni, con un incremento del 1496. Per vedere tassi ancora più alti bisogna spostar- siaOriente.HongKongregistrauna p crescita del 3096, a ruota viene l'India, con un +22% à quota 61 mila magnati. L'Europa si deve accontentare di numeri meno eclatanti. Da un lato pesano livelli medi patrimoniali inferiori che altrove, colpa, si legge nella ricerca, «di politiche fiscali restrittive in tema di imposte sul reddito che limitano la possibilità di accumulare ricchezze personali». Fatto sta che, complice una ripresa economica abbozzata, in totale i paperoni europei non superano i 2,6 milioni ^ 2,496), per un patrimonio di 8.700 miliardi di dollari. Meglio di altri hanno fatto le economie dell'Est europeo, con Repubblica Ceca (dove i ricchi sono aumentati del 1296) e Russia (+5,4%) in prima linea, oltre alla Spagna ^1896), che ha goduto tra l'altro di una buona crescita (Pil a +2,4%), una buona domanda intema e di una politica fiscale favorevole. Ma dove investono i propri soldi i milionari alle prese con la ripresa, a fasi alterne, dell'economia? Una risposta la dà Massimo Maggioni, di Capgemini: «Rispetto agli anni scorsi in cui si puntava a conservare la ricchezza, ora si tende a far tornare i soldi sui mercati azionari». Mentre cresce il ricorso a hedge fimd e a prodotti strutturati, risultano sempre maggiori «le richieste di soluzioni integrate che comprendono, oltre all'investimento, consulenze fiscali e successorie». Bill Gates, uno degli uomini più ricchi

Persone citate: Barks, Bill Gates, Bussolati, Gianluca Bussolati, Massimo Maggioni, Merrill Lynch, Worth

Luoghi citati: Europa, India, New York, Russia, Spagna, Usa