Bocciata la lista «Federalismo», astensione al 38%

Bocciata la lista «Federalismo», astensione al 38% ELEZIONI EUROPEE: LA COALIZIONE CHE CANDIDAVA GUIDO GRIMOD HA OTTENUTO 6.500 VOTI IN MENO DEL 1999 Bocciata la lista «Federalismo», astensione al 38% Successi di Rifondazione e Uniti nell'Ulivo. Sale An, tiene Forza Italia Stefano Sergi AOSTA Me promesse dei candidati durante la campagna elettorale, ora si contrappongono le risposte delle urne. E pur se di difficile comparazione con il passato, i dati emersi dal voto per le Europee 2004 hanno sentenziato il tonfo dèlia lista «Federalismo» che candidava il sindaco di Aosta Guido Grimod (l'unico con qualche speranza di vittoria); l'exploit di Uniti nell'Ulivo (senza candidati locali) e Bifondazione comunista; il lieve calo di Forza Italia rispetto alla débàcle nazionale; la crescita di An, Lega, Verdi. La Valle d'Aosta, inoltre, avrà un terzo parlamentare sia pure eletto altrove: è MariIde Provera di Rifondazione. L'aostana sostituirà Fausto Bertinotti, che ha annunciato di voler scegliere Strasburgo. Umiliante la risposta dei valdostani all'sms con il quale Berlusconi invitava a non disertare le urne: la Valle è stata la seconda regione in Italia per il maggior astensionismo. Ha votato il 61,9 per cento degli aventi diritto, contro il 64,6 del 1999. Peggio ha fatto soltanto la Sicilia, con il 60,5.1 più ligi al dovere sono stati i residenti di La Magdeleine (83,54 per cento di votanti), record negativo a Fontainemore con il 48,60. Fortissimo il partito delle schede bianche e nulle: 10,79 per cento; su 63.135 votanti c'erano 2606 scher de bianche (4,13 per cento) e 4205 nulle (6,66). La lista «Federalismo» (Uv, Ds, Margherita, Sdi, Fédération, Pour la Vallèe, Stella Alpina) che proponeva Grimod poteva contare su un bacino di oltre 60 mila voti. Ne ha presi un terzo, 21.157 (37,56 per cento). Nel 1999 con il solo appoggio di Fédération e Autonomisti e con candidato Luciano Caverì raccolse 27.811 voti. U successo di Uniti nell'Ulivo (13,56 per cento e 7639 voti) spiega quale strada abbia imboccato im'ampia fetta di voti della sinistra. Guido Grimod commenta: ((A livello personale (oltre 16 mila preferenze, ndr) sono soddisfatto. Sono dispiaciuto per il risultato finale, la coalizione non è riuscita a far capire il suo progetto agli elettori. Credo che molti abbiano visto questa elezione come un test prò o contro Berlusconi, senza considerare la dimensione europea. E questo spiega il risultato ottenuto da Uniti nell'Ulivo». Piero Valleise, Bifondazione; «Siamo soddisfatissimi, abbiamo raddoppiato i consensi rispetto alle passate elezioni europee, un grande successo». Ugo Venturella (Verdi): «Per noi l'esito è stato molto positivo, il trend rispecchia quello italiano ed europeo, nonostante la presenza della Usta "Verdi verdi" dal simbolo molto, simile al nostro. Sappiamo che molti dei voti che ha ottenuto contenevano mie preferenze, espresse per errore sulla lista sbagliata». Giovanni Aloisi (Socialisti uniti per l'Europa): «Siamo tornati con il nostro simbolo dopo 10 anni e nonostante le difficoltà abbiamo ripreso voti anche in zone che credevamo ormai perse, come La Thuile e Pont-St-Martin. I credenti, e non i mercanti, hanno capito che è il momento di ritornare a casa». Giancarlo Borluzzi di Alternativa sociale: «Sono lieto che Alessan- dra Mussolini vada a Strasburgo. Siamo l'unica Usta nazionale che in Valle ha ottenuto più voti che nel resto d'Italia. E' il primo passo di una destra sganciata dal Polo». Giorgio Bongiorno (Forza Italia): «Nonostante un'indecorosa campagna contro Berlusconi e nonostante le aggregazioni locali. Forza Itaha ha sostanzialmente tenuto, è quasi ovunque il secondo partito dietro a "Federalismo" e c'è stata ima crescita della Casa delle libertà». Domenico Aloisi (Alleanza Nazionale): «Siamo soddisfatti, siamo cresciuti dell'1,2 per cento e questo nonostante la presenza di altre tre Uste di destra senza le quali avremmo superato il 7 per cento». LE PREFERENZE A PAGINA 45 Le schede bianche e nulle superano il 10 per cento L'aostana Marilde Provera entrerà in Parlamento al posto di Bertinotti, che ha scelto Strasburgo Da sinistra Marino Pasquettaz e Giorgio Bongiorno in attesa degli exit-poli voti 1661 voti 835 voti 125 FEMRAUSMfl voti 21.157 voti 2882 voti2180 1M voti 381 ni voti 9569 voti 1285 voti 2398 voti 184 il voti 629 voti 1425 imm voti 843 PATTO SEGNI . SCOGNAMIGLIO voti 92 (i voti 7639 à voti 148 voti 594 voti 178