Berna l'orgoglio ritrovato di Alessandra Levantesi
Berna l'orgoglio ritrovato PRIME CINEMA Berna l'orgoglio ritrovato Alessandra Levantesi A«I1 miracolo di Berna» il dnema aveva già accennato: nel finale del famoso «Il matrimonio di Maria Braun», sull'esplodere della casa della protagonista, si udiva provenire dalla radio l'annuncio che la Germania aveva vinto i mondiali di caldo del 1954. Fassbinder non aveva di certo citato a caso questo evento emblematico che rappresentò per il popolo tedesco impoverito e umiliato dalla sconfitta bellica ben più che una medaglia sportiva. Per la Germania del dopoguerra la vittoria nella partita decisiva con lungheria, disputata a Berna il 4 luglio, rappresentò davvero un miracolo, il segnale che sulle ceneri e sulle macerie si poteva ricominciare a costruire. A distanza di mezzo secolo il ricordo di quella partita è ancora così vivido che il film ha conseguito in patria un ottimo risultato commerciale, ottenendo il premio del pubblico sia al festival di Locarne che al German Film Festival. In un sobborgo operaio nei pressi di Essen vive l'undicenne Matthias, un bambino che ha una grande passione, il gioco del calcio. Forse perché il padre Richaid, caduto nelle mani dei sovietici, è assente ormai da troppi anni, Matthias si è scelto come figura patema sostitutiva un giovane calciatore di cui è diventato la mascotte. Un giorno nella famigliola tutto sembra rientrare nella normalità: Richard toma a casa e riprende il suo lavoro alla miniera. Ma è un uomo interiormente confuso, indurito dai travagli della prigionia, incapace di capire che i tempi sono cambiati, che la sensibilità è diversa. Alle prese con questo padre estraneo e repressivo, che stravolge la sua vita ostacolandolo nell'amore per il football, Matthias si ribella finché, proprio in occasione della partita di Berna, i due non si ritroveranno. Il regista Soenke Wortmann, che negli Anni '90 aveva firmato due o tre pellicole di successo, fa sconrere parallela a quella di Matthias la storia di un reporter sportivo in camera sposato a una bella ereditiera: il che gli permette, passando da un ambiente sociale all'altro, di imbastire un affettuoso, colorato affresco d'epoca. Ma il risultato, pur professionale, è troppo edulcorato e bozzettistico per incontrare il gusto degli spettatori fuori dai confini della Germania. IL MIRACOLO DI BERNA di Sonke Wortmann, con Louis Klamroth e Peter Lohtneyer Drammatico Germania 2003 TORINO dnema Romano, MILANO Brera, ROMA Eden Holìday
Persone citate: Brera, Eden Holìday, Louis Klamroth, Maria Braun, Peter Lohtneyer, Soenke Wortmann, Wortmann
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