Del Piero si dà la carica: sarà il mio Europeo

Del Piero si dà la carica: sarà il mio Europeo A PINTURICCHIO E' TORNATO IL SORRISO. IN TRIBUNA ANCHE CAPELLO: «SPERO CHE SI DIVERTA CON NO! E NON CON LORO» Del Piero si dà la carica: sarà il mio Europeo «Mai stato così bene. Giocare è il mio mestiere, non vedo l'ora di iniziare» Giancarlo Laurenzi inviato a GUIMARAES Del Piero ha un ritmo svelto ma sereno e si mette in posa per i flash come Laetitia Casta. Si propone, ha voglia, non teme la sua ombra. Ergo, siamo un passo avanti. L'ultima volta che mise piede in un Europeo accadde che ne uscì l'Italia: due gol ingoiati nella finale di Rotterdam e nacque la rimonta francese, cosi imprevista e clamorosa che in tribuna Chirac abbracciò Jospin. Agli ultimi Mondiali, poi, fu un disastro collettivo e quel guizzo di Alex contro il Messico allungò l'agonia dell'Italtrap, anziché aumentare la fama planetaria del capitano juventino, ridotto dai clan ai margini dello spogliatoio azzurro. Si potrebbe risalire ancora a bordo della macchina del tempo, per dimostrare il suo rapporto indolente e maledetto con la Nazionale: gli altri Mondiali (98', soffocato dalla rivalità con Saggio), gli Europei '96, quando Sacchi ne svilì i resti dopo mesi di campionato e Champions esageratamente intensi. Per ingrassare la serie, a questi Europei Del Piero ha rischiato addirittura di non partecipare. Fermato due volte dallo stesso malessere, un guaio muscolare che ha alternato nelle fìtte i due polpacci, feriti dalla zolla vicina al corner, sotto la tribuna del «Delle Alpi». Alex non ha gettato la spugna, incoraggiando Trap, e Trap ha recepito il messaggio, rinunciando a Roby Saggio, l'alternativa mossa da mezza Italia. Il et ha preso la strada meno popolare, inanellando tornanti ripidi e vuoti a ruota del bianconero. Gli altri pretendenti, staccati sul traguardo delle convocazioni: per il Codino solo la passerella di Genova ricca di premi e cotillons; per Inzaghi la raccomandazione di continuare con il tapis-roulant di MilaneUo; per Gilardino l'appuntamento a settembre col nuovo ciclo che sbucherà nel Mondiale tedesco del 2006. Del Piero ha lavorato nel ritiro di Coverciano come un minatore, continuando ad allenarsi quando i compagni erano già a scherzare sotto la doccia. Quegli spiccioli di campionato non potevano bastargli a respingere la concorrenza di Cassano: «Non temo i dualismi, non esistono», ha ripetuto dopo la rifinitura di ieri e colpisce che non dia cognomi ai pericoli della sua maglia teoricamente in bilico, mentre nei giorni scorsi aveva confessato sottovoce il timore di finire arrosto come a Sendai. «Adesso lo posso dire: mai stato bene come adesso. Fisicamente e mentalmente. Giocare è il mio mestiere, non vedo l'ora di cominciare». La legge dei grandi numeri è dalla sua parte: la sfiga azzurra non potrà durare all'infinito. «Me lo sento: sarà il mio Europeo. L'Europeo di Del Piero. Ci tengo e ci conto. Il caldo mi ricorda la sera di Eindhoven (19 giugno 2000, 2-1 alla Svezia, di Alex il primo gol, ndr) e comunque preoccupa tutti. Meglio non pensarci e a essere sinceri i danesi non sono abituati più di noi. Partire bene è fondamentale, il debutto sarà un giorno importante: si è parlato molto di me in questa settimana, e dopo quello che ho letto e sentito devo fare una bella figura». Alex sa bene cosa significhi arrivare a giugno con le tossine di una stagione a zig-zag come quella srotolata dai nostri club. Durante l'anno: lui osservava dalla tribuna, gli altri mungevano acido lattico dai muscoli. E ora che ha messo in cantina i mesi a singhiozzo, il vantaggio è di avere tanta benzina da spendere rispetto agli azzurri fiaccati: «Paradossalmente è così. Il riposo mi ha permesso di arrivare all'Europeo più fresco dei miei compagni. E ora che ho ritrovato la forma è un'arma in più per fare la differenza». In tribuna ci sarà anche Capello, che al ritomo in Italia diventerà il nuovo allenatore di riferimento: «Spero che si diverta con noi e non con loro. Avrà un occhio di riguardo per me, cèrto. E per gli altri juventini: Buffon, Zambrotta, Camoranesi. Gigi si è portato uno straccio portafortuna, io in valigia ho i miei amuleti». Il più bello deve ancora atterrare. Si chiama Sonia. Se gli impegni con il negozio di abbigliamento che la tengono legata a Torino si dissolveranno, correrà dal suo Pinturicchio per la seconda partita. Venerdì a Oporto, contro la Svezia. Convinta di ritrovarlo già iscritto nella classifica marcatori. Alex in ritiro ha lavorato come un minatore anche quando gli altri erano già sotto la doccia Respinge la concorrenza di Cassano: «Non temo i dualismi, non esistono» «Cominciare bene è fondamentale fin dal debutto Si è parlato molto di me e dopo quello che ho sentito devo fare una bella figura» Alex Del Piero e Francesco lotti: a loro si affida il Trap oggi contro la Danimarca. A lato Gigi Buffon