«La democrazia non si impone»
«La democrazia non si impone» -—. :-'' ■.. ■.■r : - : . ■- ■■.- ' .- Z1 i "M ^ IL PREMIO NOBEL SHIRIN EBADI: «SI AFFIDI SOLO ALL'ONU IL FUTURO DELL'IRAQ «La democrazia non si impone» «L'autodeterminazione è l'unica via possibile Seguiamo il modello creato dal Sud Africa» Carla Reschia TORINO In Italia per alcuni giorni, invitata da Farian Sabahi, docente all'Università Bocconi di Milano, l'avvocato iraniano premio Nobel per la pace nel 2003, Shirin Ebadi, 57 anni, approfitta di un vortice di incontri e dibattiti - sabato era òspite della fondazione Pistoletto di Biella per un convegno sulle «Letterature di svolta», oggi a Torino ritira il premio della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, domani sarà alla Bocconi di Milano, e poi ad Alba, Bologna, Ferrara e Ivrea - per divulgare il suo pensiero di «giurista che lavora per la pace», come ama definirsi, e per ribadire il suo no a ogni sopraffazione. ((Lei sabato a Biella ha affermato che la presenza di forze militari straniere in Iraq dovrebbe coinvolgere almeno ima ventina di Paesi ed essere controllata esclusivamente dalle Nazioni Unite e non dall'America. Rifiuta dunque il progetto Grande Medio Oriente che Bush sta proponendo come soluzione a tutti i conflitti e le tensioni dell'area? «Il modello di Bush, come mi pare sia stato dimostrato dall'intervento in Iraq, sembra quello dell'unilateralità e dei bombardamenti. E la democrazia non va d'accordo con le bombe, che non risolvono i conflitti ma, se mai, li acuiscono. Quando la si invoca per dichiarare guerra è evidente, a mio parere, che si tratta soltanto di un pretesto». «L'Europa potrebbe avere un ruolo? Sì, ma è ancora troppo fragile politicamente e troppo divisa da discordie inteme». Che tipo di intervento auspica allora? «L'unico modello vincente, quello che i propongo è quello della libertà. Ma non può diventare un'imposizione. Bisogna lasciar re che siano i diversi popoli a decidere come e da chi desiderano essere governati». Ma è difficile pensare che in un regime dittatoriale questo avvenga senza colpo ferire... «Sono fermamente convinta che la guerra non risolva nulla, mai, in nessun caso. Del resto c'è la possibilità di un mutamento non violento. Definirei il Sud Africa un esempio realistico della praticabilità di questa strada». E l'Iran, dove i conservatori ora hanno il predominio? «Può essere una battuta d'arresto. Ma il futuro dell'Iran non dipende dai conservatori, una minoranza che scontenta molti, bensì da tutto il popolo iraniano. Se questo annuncia con fermezza la volontà dì cambiare ed esercita un'adeguata pressione, il cambiamento avverrà. E avverrà, è certo, perché l'Iran vuole la democrazia». L'Islam, o il Corano, possono proporre una via alla democrazia alternativa a quello occidentale? «La parola democrazìa ha un significato precìso e unìvoco. Non credo che esìstano la democrazìa islamica e quella cristiana, o quella occidentale e quella orientale. C'è la democrazìa, e basta. O non c'è. Dì certo l'Islam non è in conflitto con ì diritti umani, se mai lo possono essere ì governi che agiscono in suo nome. Questo vale per tutte le religioni, del resto». Come donna e come attivista dei diritti umani cosa pensa di questo strano e inquietante parallelismo: donn© torturatrici in Occidente, donne kamikaze in Oriente? «Credo che una donna che scélga o accetti dì torturare un altro essere umano sìa profondamente sviata. Una malata dì mente non saprei definirla altrimenti che non può essere rappresentativa del genere femminile. E lo stesso discorso vale per le donne che sì fanno esplodere. Inoltre trovo stupido morire per cercare dì affermare un'idea: non ha senso. Per poter lottare e difendere il proprio punto di vista bisogna restare ben vìvi». 66 Il futuro dell'Iran non dipende dai conservatori una minoranza che scontenta molti bensì da tutto il popolo iraniano Se questo annuncia con fermezza la volontà di cambiare ed esercita un'adeguata pressione il cambiamento avverrà 99 L'iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace
Persone citate: Bush, Carla Reschia, Farian Sabahi, Re Rebaudengo, Shirin Ebadi
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