Cofferati già sindaco Bologna toma rossa

Cofferati già sindaco Bologna toma rossa IL ^OTO ftS^LLIE CITTÀ Cofferati già sindaco Bologna toma rossa Guazzaloca e la Cdl lasciano Palazzo d'Accursio dopo cinque anni L'ex leader Cgil: «La città conferma la sua tradizione democratica» Ma sulle cifre nessuno osa fare commenti: «Aspettiamo i dati veri» Pierangelo Sapegno inviato a BOLOGNA Può darsi che sia solo finito l'intervallo, questa notte così banale, con le strade senza chiasso e senza cori, con piazza grande che alle undici è in fondo quasi vuota, e tiene i taxisti che aspettano ascoltando la radio e 1 pullman che rotolano lentamente per via Ugo Bassi, come se fosse una domenica qualsiasi, dopo una partita di calcio. Qualcuno è tornato a casa, in questa notte placida di nuvole e di vento, forse il passato, forse la sinistra, forse Bologna. Non è tanto per gli exit poli, e c'è chi dice 52, chi 56, chi addirittura 59,1, ma tutti dicono Sereio Cofferati, «il cinese», l'ex sindacalista, che s'era preso sulle spalle l'onere dellarivmdta e che molti sondaggi alla vigilia non davano così trionfatore. E' per l'aria che tira, quest'aria di restaurazione, del padrone che toma a casa, anche se lui non vuol far commenti, e non vuol dar giudizi. «Bologna conferma la sua grande tradizione democratica», cita Cofferati semplicemente con una nota scritta, niente di più, senza enfasi, senza euforia, senza niente, che non sia questa consapevolezza nascosta, molto low profile. «Siamo tornati. Cerchiamo di non fartroppo rumore». Dev'essere proprio così, dev'essere solo finito l'intervallo, che è durato cinque anni o giù di lì, che è stato bello o brutto, ma che non importa niente alla fine, e poi chi lo dice adesso al Guazza, che non è uscito per tutto il giorno dalla sua stanza a Palazzo d'Accursio, lasciando fìiori il suo portavoce, Giuseppe Castagnoli, ad aggirarsi gentilissimo ma un po' faticosamente fra i giornalisti, nei corridoi del Comune, fra le grandi stanze piene di computer e di numeri, cercando di sorridere a tutti. Forse se l'aspettavano già tutti, forse lo sapevano già. Anche in piazza Maggiore davanti ai tabelloni che aggiornano molto lentamente gli exit poli, ci sono due fidanzati in bicicletta e qualche famigliola dopo Carosello, e non ci sono bandiere, non ci sono urla, non ci sono cori. Siamo tornati. Cerchiamo di non far troppo rumore. Anche il Guazza non dice niente e manda solo a dire che «non commenta gli exit poU». come il suo rivale, il cinese. Lo dice passando nei corridoi, fingendo di scherzare con 1 giornalisti, li manderebbe tutti a quel paese. Giorgio Guazzaloca, sindaco a sorpresa nel '99, il Guazza, così pacioso, così bolognese, così serafico, negli ultimi tempi era diventato persino intrattabile, un po' più nervoso, più irascibile, un po' più antigiornalisti. Sarà la fatica del comando, ma non conta. Ieri è arrivato con il suo impermeabile e la sua cravatta col nodo laigo, è passato dicendo «non rispondo» e s'è chiuso nel suo ufficio. Alle 21 e 30, in strada Maggiore, la sede storica de «La tua Bologna», la lista che aveva vinto nel '99, era chiusa e buia, lì dove cinque anni fa il sindaco aveva aspettato con 1 fedelissimi i risultati facendo festa fino all'alba. Ma questa è una notte diversa, questa notte senza rumori, con i computer die soffiano silenziosamente i numeri e 1 sondaggi. prima di dire cos'è successo davvero. Sono le undld di sera, ormai lo sanno tutti che cos'è successo, anche se non lo dicono. Ci sono solo dieci tifosi sotto a Palazzo d'Accursio, died e non uno di più, che gridano «Ser-gio, Ser-jgio», e «Guazza inaugura il maxischer¬ mo!». Uno strilla anche: «Guazza, prima d'andare via pulisdbenel». E' un piccolo tripudio da strapaese, fa sorridere. Però, è vero. E' finito l'intervallo. C'è chi toma a casa. Il Guazza non demorde. Continua atacere imperterrito. Coffera- ti è arrivato d suo quartier generale, in via Mentana, alle 6 del pomeriggio. Commenta solo (da dta civiltà di Bologna, che è andata compatta a votare, la più dta partecipazione in Italia, dando un grande esempio di democrazia». Nient'dtro. Il Guazza, ancò- ra meno. Viene fuori il suo vicesindaco, Giovanni Salizzoni: «Credo che la situadone particolare di Bologna sconsigli chiunque dd far commenti adesso. E' necessario aspettare domani 1 dati seri, ci sembra molto più saggio». Allora, uno di RadioNettuno gli si para davanti come per dispetto con l'ultimo foglio: «Guardi, sono il 59 per cento Cofferati. Forse si può dire qudcosa». Lui, imperterrito: «Ci sembra ancora più saggio star dtti e aspettare 1 numeri veri». Solo Niccolò Rocco di Torre Radula, consigliere del centrodestra, non riesce a far come gh dtri. Beh, attacca, bisogna vedere, sarebhe meglio aspettare: «Però, è un voto ai protesta». L'dtro gli mette il microfono ancora più vicino. «I dttadini non hanno raccolto quello che la giunta ha realizzato». Finde: «Una città ricca e sorridente si appresta a essere govemata da una maggioranza rozza e senza vdori». La stessa che fino a ieri aveva sempre tirato la baracca da queste parti. Tutto qui. Dev'essere già finito l'intervallo. Una piccola folla sotto la sede del Comune urla slogan contro lo sconfitto Una rivincita dopo il clamoroso risultato del '99 SINDACO Di BOLOGNA (EXIT POLL NEXUS) lm» Gianni Carreggiar! Alternativa sociale ÌHSltS Francesco Piro Nuovo Ps; fci» Bruno Barbieri Lista consumatori itpflK^ Domenico Maracino Usta Reno AidoDinacd Movimento padri separati lattai Simone Albertinl Lega Nòrd SuU&iS Anselmo Ruocco Lista Ruocco Nel 1999 a! ballottaggio vinse Giorgio Guazzaloca (centrodestra) con il 50,690Zo sii Siìvia'Bartolini (Centrosinistra)

Luoghi citati: Bologna, Italia