Danimarca, è già guerra dei nervi di Roberto Condio

Danimarca, è già guerra dei nervi Danimarca, è già guerra dei nervi Kroldrup: «Totti? Un bulietto». Helveg: «Noi più sereni» Roberto Condio inviato ad ALVOR Disponibili fin che si vuole, ma non scemi. Anche i danesi, da ieri, si allenano ima volta al giorno a porte chiuse. Lontano da occhi indiscreti provano le mosse antiItalia, testano una formazione che sarà diversa dalla solita visto che Gravesen è squalificato, che Jorgensen ha appena recuperato dopo due settimane di stop e che Gronkjaer è ancora a casa: aveva chiesto il permesso di stare vicino alla mamma che giovedì sera ha ceduto al male che consuma. Pessima notizia, nell'aria ormai da giorni. Quando, ieri mattina, è arri va t a nel ritiro di Alvor, i rossi di Olsenlhannometabolizzatainfretta. Un minuto di raccoglimento, le telefonate di cordoglio all'ala del Chelsea e poi di nuovo in campo a lavorare ai 30" e passa dell'Algarve, stando bene attenti a evitare insolazioni come quella che mercoledì stava per mettere ko Jorgensen. La vita deve continuare. Soprattutto quando dietro l'angolo ce un torneo òhe può rappresentare l'occasione d'oro per tanta gente che di calcio campa. Olsen ha ancora due giorni per sciogliere i suoi dubbi. Due punte oppure una sola, con Tpmasson al centro del tris che supporterebbe Sand? E poi: Helveg, provato nei giorni scorsi al posto di Gravesen, può davvero fare il bilancino del centrocampo? L'ormai ex interista (contratto in scadenza non rinnovato) non si espone: «Stiamo studiando alarne varianti tattiche, non chiedetemi altro. Ci teniamo un sacco a far bene. Mai come in questo Europeo siamo padroni del nostro destino». A problema, caro Helvejj, è che anche l'Italia di Trapattoni più o meno pensa le stesse cose... «E gli azzurri hanno sicuramente più qualità di noi. Muscoli piedi e forma, però, non bastano. Serve soprattutto la testa a posto, in questi casi E francamente non so se adesso lltalia è serena come lo siamo noi Ho letto di scintille nell'ambiente: Gattuso che vuole giocare. Del Piero geloso di Totti, u gruppo che se la prende con i giornalisti. Può capitare, quando hai 23 giocatori importanti, tutti con legittime ambizioni di essere titolari; fare la spalla non piace anessuno». Dall'Italia in ebollizione al vulcano Inter, il passo è breve: Helveg lo fa volentieri: «Moratti dice ogni due-tre gibnù di aver confermato Zaccheroni, ma mi sembra che non ci creda nessuno. Sarebbe l'ennesimo errore, perché nell'incertezza si rischia di fare acquisti non graditi al tecnico che verrà. Ho sentito Zac di recente: mi ha assicurato che la società sta pensando di far cambiare parecchie cose al suo intemo. Lo spero per l'Inter, anche se il mio futuro sarà altrove». Da Milano, intanto, è già partito un altro difensore danese che ci troveremo di fronte lunedì: Martin Laursen ha firmato un quadriennale con l'Aston Villa inglese. «Senza rimpianti - assicura l'ex milanista -. In Italia ho vissuto sei anni splendidi, ho conosciuto la mia ragazza Marianna, ma era tempo di cambiare aria. Nelle ultime tre stagioni in rossonero ho vinto molto ma non ho giocato granché. E sono pure stato spesso criticato. Ho le mie colpe, certo, ma è pur vero che è più facile prendersela con Laursen piuttosto che con Nesta, Maldini o Costacurta. Da questi tre campioni comunque, ho imparato tantissimo. Sono migliorato grazie a loro». E grazie al Milan, adesso, Laursen può tenere lezione ai compagni di Nazionale. «A loro ho raccontato tutto di Totti, Vieri e Del Piero: pregi, difetti, colpi particolari, movimenti più caratteristici Sono questi tre i pericoli maggiori. Specie Totti: guai a concedergli spazio». Massimo rispetto, dunque. Almeno nelle dichiarazioni rese ai cronisti italiani. Perché poi si scopre che alla stampa di casa, i danesi dicono ben altro. Del Pupone, soprattutto. «E' un bulietto», taglia corto londinese» Kroldrup. E Helveg argomenta: «In campo spesso cerca la provocazione. Poi magari va a lamentarsi con l'arbitro». Le parole giuste per «scaldare» la vigilia. Laursen rivela: «Ai miei compagni ho raccontato tutto del romanista, Vieri e Del Piero, tre fenomeni»

Luoghi citati: Danimarca, Italia