Rinasce il MoMA: con un'anima nuova, anzi «zen»

Rinasce il MoMA: con un'anima nuova, anzi «zen» A MANHATTAN FERVONO 1 LAVORI IN VISTA Dai'INAUGUR AZIONE: NEL PROGETTO DI TANIGUCHI II MUSEO SARÀ UN PONTE TRA ORIENTE E OCCIDENTE Rinasce il MoMA: con un'anima nuova, anzi «zen» Fiamma Arditi NEW YORK IMPALCATURE blu, caschi gialli. Cinquecentoventicinque operai stanno lavorando per finire la nuova sede del Museum of Modem Art (MoMA) progettata da Ypshio Taniguchi sulla 53ma Strada, tra la Quinta-e la Sesta Avenue, dove prima sorgeva il vecchio museo. L'inaugurazione avverrà sabato 20 novembre in coincidenza col 75" anniversario del Museo voluto nel 1929 da tre signore americane: Abby Rockefeller, Lillie Bliss e Mary Sullivan. Mentre fervono i lavori, i curatori discutono da sei mesi su quale sfumatura di bianco scegliere per le pareti dei dodicimila metri quadrati di gallerie, un terzo in più dello spazio riservato all'arte nella vecchia sede. Sembra si siano messi d'accordo sul Bianco Foto. I pavimenti delle sale, con soffitti che variano dai sette ai quattro metri, sono di quercia americana,jper i quattro piani superiori, u primo è ricoperto di lastre di pietra del Vermont e il secondo cu un composto di pietra lucidato per accogliere sculture mastodontiche come quelle di Richard Serra. Ai lati delle gallerie sono stati previsti spazi nascosti al pubbhco, dove immagazzinare le opere per installare e smontare le mostre. Lo spirito del museo dunque è già chiaro. Non sarà uno'spazio mastodontico pietrificato, ma un museo-laboratorio in evoluzione costante. Lo confermano le gallerie dedicate alla ricerca, ai programmi audiovisivi, alle mostre temporanee, ai laboratori previsti dall'architetto giapponese. La demolizione del vecchio edificio era cominciata nel 2000. La costruzione, un armo dopo. L'inaugurazione avverrà nei tempi previsti. Taniguchi, per realizzare il suo museo numero nòve, si è appoggiato allo studio di architetti americani KPF (Kohn Pederson Fox), creando una: collaborazione a distanza tra Tokyo e New York II progetto nel complesso costerà 858 milioni di dollari, di cui 700 sono già stati donati dai membri del consiglio di amministrazione del museo, ma anche dalla città di New York, dallo Stato di New York e dalle multinazionali. Una volta tanto L'America delle «corporations» è intervenuta per uno scopo nobile. La IBM ha contribuito per l'installazione di un sofistica¬ to sistema informatico, la Sony per l'equipaggiamento dei teatri e delle zone riservate agli audiovisivi, la compagnia svizzera USM Modular Forniture per l'arredamento con le collezioni Haller Systems. «Ho voluto che la facciata estema riflettesse la vitalità di New York», racconta Taniguchi, capelli bianchi, abito grigio, ocduali squadrati come le linee del suo compasso. Così la facciata è realizzata con lastre di vetro fumé, trasparente, granito nero e pannelli di alluminio per coUegare il nuovo edificio con la struttura del museo creata da Philip Johnson nel 1964 e la torre di Cesar Pelli del 1984. Taniguchi nel suo progetto, ha cercato di creare un legame tra vecchio e nuovo, tra passato e presente, 11 giardino, disegnato da Johnson, rimane il punto focale del museo. Qui tornerà a prendere aria la capra di Picasso, torneranno le vasche d'acqua a rispecchiare le strutture lucide ed incombenti della città. I fiorì seguiranno l'andamento delle stagioni, mentre alberi e cespugli sempreverdi daranno respiro alle gallerìe del museo, che affacciano su di esso: Il nuovo MoMA alla fine sarà un ponte gettato tra Oriente e Occidente, perché la linearità, il candore delle nuove linee architettoniche rimandano alla filosofia zen, mentre la collezione con i Cézanne e i van Gogh sarà la testimoniaza del culto e del rispetto che gli americani hanno per l'arte. Nel budget globale, solo poco più della metà è stata investita per la nuova struttura, il resto è servito ad acquisire il terreno circostante, in modo da allargare la sede e ampliare la collezione di artisti contemporanei, «Il museo deve essere un laboratorio dove imparare», aveva detto il primo direttore Alfred Barr negli anni Trenta. L'intenzione dell attuale - Glenn Lawry - è di trasformarlo in una fucina in movimento costante. Sarà esposta una buona parte della collezione permanente, certo, ma tanti spazi di proporzioni diverse saranno riservati a mostre piccole e grandi di artisti più o meno affermati. Il MoMAe il Giardino delle Sculture nel progetto del giapponese Taniguchi

Luoghi citati: America, New York, Tokyo, Vermont