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Il vino d'America nato in California LEGGERE DI GUSTO Il vino d'America nato in California Giovanni Ruffa M AURICE Bensoussan, francese cosmopolita e poliglotta, ha frequentato a lungo gli Stati Uniti. Curioso di stili alimentari, ha studiato comparativamente i sistemi nutritivi di Vecchio e Nuovo Mondo attraversodue lavori pubblicati in Francia: Le ketchup et le gratin, in cui confronta le abitudini gastronomiche nei due Paesi, e Les particules aliméntaires che tratta del contributo fornito alla cucina francese dalle materie prime arrivate dal Nuovo Mondo. In questo Viti americane, che Slow Food Editore pubblica in prima mondiale, passa a occuparsi dell'universo vino, un settore che ha ormai assunto, negli Usa, un peso a livello produttivo e un ruolo sul piano sociale che hanno del sorprendente se si pensa a quella che era la situazione enologica americana non più di trentanni orsono. Eppure, il Paese che dal 1920 al 1933 impose il proibizionismo sulle bevande alcoliche oggi rischia di affermare nel mondo intero il "gusto americano" per quanto riguarda il vino. È questa epopea - cominciata con i vichinghi, primi esploratori del continente al di là dell'Atlantico, e passata attraverso le navi dei conquistadores, l'opera di pionieri come Benjamin Franklin e Thomas Jefferson, il contributo degli emigranti europei, la scoperta del vino da parte delle élites californiane negli anni 1970 - che Bensoussan racconta, con il gusto per le storie di vita e per gli aneddoti, ma senza trascurare gli aspetti squisitamente enologici e agricoli, primo fra tutti il problema dell'acclimatazione della vitis vinifera sul continente americano. Con un'attenzione che nulla toglie alla piacevolezza di un saggio che si fa leggere come un romanzo. VITI AMERICANE. Storia del vino negli Stati Uniti di Maurice Bensoussan Slow Food Editore, pp. 254, ei2.40