«Devo dire grazie alla lobby degli avvocati» di Cesare Martinetti

«Devo dire grazie alla lobby degli avvocati» DA UN ANNO E MEZZO IL PROVVEDIMENTO E' FERMO IN PARLAMENTO «Devo dire grazie alla lobby degli avvocati» I senatore: le loro beghe hanno bloccato la legge «salva-giornalisti» intervista Cesare Martinetti corrispondente da PARIGI APPUNTAMENTO alle 11,20, sabato, aeroporto di Roma Kumicino. lino Jannuzzi arriva da Parigi e giura - si fa arrestare. Se davvero lo faranno. Un martire? Sì e no, perché Jannuzzi, senatore dì Forza Italia e giornalista di lunghissimo corso, è un maestro della provocazione paradossale ma anche uno scanzonato parlamentare che vuol far scoppiare un caso a due facce. Da una parte l'ostinata e quasi persecutoria insistenza del giudice di sorveglianza di Napoli che lo insegue con un ordine di cattura nonostante la Cassazione e il procuratore gli abbiano riconosciuto l'immunità di membro del Consiglio d'Europa. Dall'altra il parlamento che non è riuscito ad approvare questa piccola riforma su cui sono tutti d'accordo: cancellare il carcere per i giornalisti condannati. Senatore Jannuzzi, dunque denuncia e autodenuncia? «Sì, anche autodenuncia per omissione: in quanto parlamentare non solo non ho fatto le grandi riforme, ma nemmeno le pìccole come questa che doveva escludere il carcere per i giornalisti)). Eppure, un anno e mezzo fa, quando il suo caso è scoppiato, l'aveva promessa lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E invece? ((E invece niente, né grandi riforme, né pìccole riforme: ho anch'io la mia quota dì responsabilità e per questa colpa forse un po' di carcere me lo merito. In un anno e mezzo non siamo riusciti ad approvare questa leggina. E dire che abbiamo cento deputati di maggioranza e che inoltre è d'accordo anche l'opposizione, persino la responsabile giustìzia dei Ds, laFinocchiaro, s'è sempre dichiarata a favore». E perché non passa? ((Per una rissa feroce tra i deputati avvocati. Per prestìgio, competenze, pignolerie giurìdiche, ma si dice anche per ragioni pratiche e non ho nessuna difficoltà a crederlo. Quella legge oltre ad eliminare il carcere per i giornalisti fissa anche un tetto ai risarcimenti che soprattutto nelle querele dei magistrati erano arrivati a centinaia e centinaia di milioni. Ora, siccome gli avvocati di grido più che avvocati di giornalisti e querelati, sono avvocati dei querelanti, sono incazzati per questa storia del tetto». E non fanno passare la legge. Ma sono più quelli di destra o quelli di sinistra? «Tutti, su queste cose si trovano sempre tutti d'accordo», A quando risale la querela per cui dovrebbe scontare due anni e cinque mesi? ((Al processo Tortora: la querela di un giudice e due casi di omesso controllo. Il tribunale di sorveghanza di Napoh, esaminando con alcuni anni di ritardo queste tre condanne che erano passate in giudicato perché nel frattempo il Giornale di Napoh di cui ero direttore aveva chiuso e nessuno s'era più ricordato del processo, ha fatto il conto: due anni, cinque mesi e dieci giorni. E ha deciso che non mi si.potevano dare né l'affidamento al servizio sociale né gli arresti domiciliari nonostante i miei 76 anni». Eperché? ((Perché io continuavo a scrivere e dunque continuavo a compiere reati». Ma lei non è più stato condannato? «Non di carcere, le multe però le hanno pagate i giornali. Poi ho delle querele in corso e qualcuna anche meritata». Quindi hanno ragione i giudici che la querelano? «Beh, io ci vado un po' pesante, qualche volta potrei sfumare di più...pero' bisognerebbe anche af¬ frontare il problema di chi giudica. E' giusto che la querela di un magistrato sia giudicata da un altro magistrato, suo collega, spesso della stessa corrente? Caianiello, quando erapresidente della Corte Costituzionale, aveva proposto che questi reati venissero giudicati da una corte composta anche da giornalisti e giuristi. Nemmeno quello abbiamo fatto e per questo ci meritiamo la galera)). Una condanna per mancata riforma? ((Esattamente». Chi sono gli ultimi che l'hanno denunciata? «Tutto il pool di Palermo, Caselli in testa. Appena scrivo un articolo su quella procura, subito parte la querela, automaticamente». E hanno ottenuto molti risarcimenti? «La madonna... Comunque io continuo a scrivere contro i magistrati. Ma nelle querele si dovrebbe anche tenere conto del fatto che gli imputati da me difesi contro questi magistrati, sono sempre stati assolti, tutti, da Enzo Tortora a Giulio Andreotti. Solo io vengo sempre condannato». l&éfe E dire che 55 ubiamo cento deputati di maggioranza e che è d'accordo anche l'opposizione Persino la responsabile giustizia dei Ds si è dichiarata ^^jfr a favore ^^ étéb E'9'us1:o ••chela querela eli un magistrato sia giudicata da un altro magistrato, suo collega, e spesso della stessa corrente? 99

Persone citate: Caianiello, Enzo Tortora, Giulio Andreotti, Jannuzzi, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Napoli, Parigi, Roma