Fea assolto Non falsificò i certificati di E. Mare
Fea assolto Non falsificò i certificati DIRIGENTE DI CALCIO A 5 Fea assolto Non falsificò i certificati AOSTA Non c'è stata frode sportiva da parte dei dirigenti dell'Aosta calcio a 5 nelle pratiche di tesseramento di cinque giocatori brasiliani e italo-brasiliani. Così ha deciso ieri il giudice monocratico Eugenio Gramola che ha assolto per non aver commesso il fatto Gianluca Fea, factotum della società aostana e consighere comunale della Stella Alpina. Nei suoi confronti il pm Angelo Legato aveva chiesto la condanna a 18 mesi di reclusione. Difeso dagli avvocati Lorenzo Imperato e Paolo Pacciani di Torino, Fea era accusato di aver realizzato e utilizzato documenti (certificati di residenza) contraffatti per completare il tesseramento degh atleti. Sempre per frode sportiva, nell'ambito dello stesso processo il giocatore Sergio Deyvison Rissi, di origine biasihana, ha patteggiato due mesi e tre giorni di carcere, con i benefici di legge, oltre a 122 euro di multa. La vicenda era nata proprio intomo alla posizione di Rissi, tesserato prima come italiano e poi come straniero per il Courmaison che all'epoca militava in serie A2. La guardia di finanza di Aosta aveva sequestrato a casa di Fea la documentazione relativa alla gestione della società gialloblu. Gli inquirenti avevano scoperto che ai tesseramenti di cinque giocatori (oltre a Rissi, anche Wagner Pereira, Stenio Ferreira, Tiago Bozza e Marcos Da Silva, tutti di origine brasiliana e attualmente indagati in procedimento connesso) erano stati allegati certificati di residenza contraffatti. «Ma i certificati ha replicato Fea - non servivano al tesseramento». Appurato che quei documenti sono falsi, il giudice ha stabilito che la responsabilità delle contraffazioni non è attribuibile a Fea. «E' stata finalmente fatta chiarezza sulla vicenda - ha commentato il dirigente all'uscita dall'aula - anche se resta l'amaro in bocca per le pesanti decisioni della jiustizia sportiva: è incomprensibie come famosi giocatori di calcio per i passaporti o l'identità falsi abbiano ricevuto pochi mesi di squalifica, mentre i nostri giocatori per certificati che non servivano neppure al tesseramento siano stati fermati per più anni», [e. mare]
Persone citate: Angelo Legato, Eugenio Gramola, Gianluca Fea, Lorenzo Imperato, Marcos Da Silva, Paolo Pacciani, Sergio Deyvison Rissi, Stenio Ferreira, Tiago Bozza, Wagner Pereira
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