Pia, la «madrina» di Zapatero che corre con i mocassini

Pia, la «madrina» di Zapatero che corre con i mocassini E' CANDIDATA CON LO SDÌ A BERGAMO, DICONO CHE NE ABBIA 150 PAIA: «NE HO TANTI E MI PIACCIONO, MA NON LI HO MAI CONTATI.. Pia, la «madrina» di Zapatero che corre con i mocassini dall'inviata a TREVIGUO (Bergamo) AL bar di Treviglio si parla di uomini. «Zapatero? Ah, è un bell'uomo. Bello, ma non macho. Però ha il mento corto, ammettiamolo». Ammettiamolo. «In compenso ha una bella voce, calda, senza avere quel tono basso all'Alberto Lupo, non so se mi spiego...». Si spiega eccome, questa Pia Locatelli, donna piuttosto austera ma senza peli sulla lingua. Infatti di Berlusconi dice chiaro «non è un Adone, e avrei molte difficoltà a farmi affascinare da uno come lui». Perciò si lascia affascinare solo da Zapatero, e si candida alle europee per l'Ulivo nel Nord-Ovest" con lo slogan criptico «Stupisci l'Europa» («che in effetti ha stupito anche me, come slogan») e con quello più comprensibile di «Locatelli, l'orgoglio di Bergamo». E che c'entra Bergamo con Zapatero? C'entra. Labergamar sca Locatelli è presidente dell'Intemazionale Socialista Donne, oltre che vicepresidente dell'Intemazionale Socialista tout court. «In questo ruolo ho aperto assieme a Zapatero la campagna elettorale del Psoe in Spagna. Diciamo che gli ho fatto da madrina... E quando è venuto in Italia da premier, ci siamo visti e lui mi ha detto: "Pia, tu mi hai portato fortuna. Vedrai che adesso vincerete voi"». E che altro le ha detto? «Mi aveva detto "Pia, la prima legge del mio govemo sarà contro la violenza alle donne". E così è stato. Ha mantenuto la promessa. E' un uomo di parola, lui». Oltre che essere la madrina di Zapatero, Locatelli è anche una zia. Vedova senza figli, ha però una tribù di nipoti (29, figli dei suoi undici fratelli) e pronipoti (23, più tre che stanno per nascere) con la quale organizza grandi convention, da cinquanta coperti in su. A loro elargisce i buoni consigli della zia saggia che tutti vorremmo avere. Tipo: «Meglio un paio di scarpe belle e buone, piuttosto che tre di scarsa qualità». L'argomento scarpe però si rivela spinoso: «Hanno scritto di me che ne possiedo 150 paia, e solo mocassini. Ebbene, non è vero». Beh, non ci sarebbe poi niente di male... «Comunque non le ho mai contate». Ma ne ha tante... «Sì, e chiariamo il punto per sempre: preferisco i mocassini, ma mi piacciono anche quelle eleganti. Guardi queste, ad esempio: ballerine con im po' di tacco». Quell'eleganza che si addice ad una signora molto seria («me lo dicono tutti, che dovrei essere più simpatica») di 54 anni, abituata a girare il mondo con l'Internazionale socialista, e a tornare a Bergamo appena può. Qui l'aspettano i 29 nipoti e la parrucchiera di fiducia Tiziana, «bravissima». E come fa, quando è, tanto per dire, a Madrid per Zapatero? Mica ci andrà spettinata come oggi, che l'aspettano alla Casa dell'Agricoltore di Trevipilo. «Lo so che oggi sono impresentabile, ma non ho avuto tempo, sono sempre in giro con 'sta campagna elettorale... Prometto che domani vado da Tiziana». «E' l'unico bergamasco che abbia un ruolo di livello internazionale», confidano i suoi sostenitori, «perciò abbiamo coniato lo slogan "Locatelli orgoglio di Bergamo"». In effetti, dopo Donizetti e Arlecchino (che peraltro viene sem- pre considerato veneziano) Bergamo non ha mai prodotto grandi personaggi. E lei, si sente personaggio? «Macché, io sono una donna solida, fin da quando facevo l'imprenditrice nell'azienda di famiglia, ramo tessile». In politica da trent'anni, socialista lombardiana, ora nello Sdi. E Craxi? «Mai stata craxiana, io. Però l'ho difeso da morire cpiando è caduto in disgrazia, Cioè quando i suoi andavano in giro a sputtanarlo...». Visto che vuole stupire in Europa, che programmi ha? «Primo: aiutare il distretto tes¬ atero sile italiano Bergamo, Como, Novara e Biella - a diventare avanguardia europea. Secondo: ridare alla montagna un ruolo centrale nello sviluppo turistico e agricolo ecosostenibile del territorio». Terzo, le donne: «Un unico welfare per tutte le donne europee e le loro famiglie. Le donne hanno il diritto a non dover scegliere tra layoro e famiglia». E Bergamo? «E' troppo provinciale. Non fa lobby, perciò è rimasta taghata fuori da tutto, poverina». Che fare? «La porteremo in Europa». Lei parla dialetto? «Come no. Io parlo lo spagnolo, l'inglese, il francese, e il bergamasco». Faccia un esempio. «Così non mi viene». Le viene però se si parla delle donne del centrodestra. La Mussolini? «Ah, che "sbrinza"!» (in italiano, «che furbacchiona!»). La Colli? «"La somea ona oca!" Devo tradurre?». [bru. gio.] Pia Locatelli con II premier spagnolo Zapatero