Polemica sui contributi agli studenti

 Polemica sui contributi agli studenti UNIVERSITÀ' Polemica sui contributi agli studenti L'acquisto di materiale didattico o informatico, le spese di trasporto e alloggio, la realizzazione della tesi di laurea. Sono le voci su cui il Senato Studenti dell'Università aveva stanziato circa 150 mila euro, ottenendo un migliaio di domande da altrettanti studenti. I soldi sono stati sufficienti per circa metà degli idonei, così il parlamentino studentesco ha deciso di investire altri 170 mila euro, per garantire l'assegno a tutti coloro che rientravano nei parametri previsti. Una decisione cne ha però mandato su tutte le furie le componenti della sinistra studentesca. Motivo? I soldi verranno erogati anche a chi è ~ nella 7a fascia di contribuzione, ovvero quella dei redditi più alti. Chiedono al consiglio d'amministrazione dell'ateneo di bloccare la delibera del parlamentino. Michel Corrado, presidente del Senato studenti, spiega che la decisone assunta a maggioranza «consente di erogare i contributi al 1000Zo degli studenti in possesso dei requisiti di reddito e merito previsti. «Obiettivo studenti» e «Al» hanno scelto di finanziare anche chi rientra in 7" fascia perché quest'anno è stata introdotta ima nuova regola che non tutti hanno capito. Molti si sono così ingiustamente ritrovati nella fascia massima. Abbiamo posto un tetto che esclude i redditi superiori a 125 mila euro l'anno, garantendo che i quattrini non andranno ai "Paperoni"». Le sinistre non ci stanno. Enzo Frammartino, Vito Buda e Davide Moratti: «Avevamo chiesto invece un nuovo bando, per favorire la presentazione di domande di non abbienti che la prima volta non si erano fatti avanti. Il tetto di 125 mila eè troppo alto: bisognerebbe aiutare i più bisognosi, e non chi ha denaro per studiare senza aiuti». Corrado sottolinea che i criteri del primo stanziamento «erano stati approvati all'unanimità», ma la sinistra insiste: «Coprire gli assegni di tutti gli idonei vuol dire aiutare solo i più ricchi: le domande erano state così tante che erano stati tagliati fuori proprio i redditi più alti».

Persone citate: Davide Moratti, Enzo Frammartino, Michel Corrado, Vito Buda