Le banche corrono nonostante Parmalat

Le banche corrono nonostante Parmalat I STUDIO DI PROMETEIA: MIGLIORA IL RAPPORTO COSTI-RjCAVI, STABILI LE SOFFERENZE Le banche corrono nonostante Parmalat La redditività dei grandi gruppi sale al 9,6 per cento MILANO Conti migliori, profitti in cresdta e un recupero dei tìtoli in Borsa. Questa, secondo l'istituto di ricerca Prometeia, la prospettiva nel prossimo triennio delle banche italiane, quelle stesse banche che sembrano aver archiviato la bufera Cirio e Parmalat, solo quest'ultima costata al sistema del credito 1,4 miliardi di euro per maggiori accantonamenti e svalutazioni, nel migliore dei modi se è vero die il Roe medio, cioè la redditività, è cresciuta deh' 1,10Zo arrivando al B,?1}*) nel 2003. E' un'analisi periodica, quella di Prometeia sulle banche, ormai considerata un punto fermo nel settore. E, a giudicare dai risultati presentati ieri a Milano nell'ultimo rapporto che si basa sull'elaborazione sistematica delle rilevazioni contabili effettuate dall'Abi su. 37 gruppi bancarie 134 banche, le prospettive sono più che buone se è vero che ì ricercatori si spingono a prevedere per i gruppi creditizi quotati (gli stessi die hanno goduto nel 2003 di un Eoe del 7,507o contro il O,?"}^ della media del sistema) una redditività in crescita al O^ a fine 2004 e addirittura in rialzo al I30Zo nel 2006. Interessante il punto dì parten- za. «Il 2003 - sì legge nel rapporto - sarà ricordato come l'armo in cui il sistema bancario, nonostante la generale debolezza sul fronte della cresdta economica europea e domestica e malgrado alcuni shock finanziari, in alcuni casi dì risonanza mondiale, è riuscito a riprendere la via in termini di recupero d'effidenza e di redditività». I picchi del 2001 (quando il Roe medio era stato dell'8%) restano ancora distanti ma la cresdta del Roe dal S^ del 2002 al 6,70Zo del 2003 è un segnale molto significativo. Tanto più che, sottolinea¬ no a Prometeia, nessuno tra ì prandi gruppi bancari ha chiuso 'anno scorso con un bilancio in perdita. Dai dati del campione emerge che il recupero di redditività, reso possibile soprattutto da tagli dei costi, è stato molto elevato nei grandi gruppi (dal 3,80zó del 2002 al 6,507o di Roe nel 2003), per i gruppi medi il Roe è stato più alto (7,60z6) ma in calo dell'8,9% dell'anno prima, mentre per le piccole banche la crescita 2002-2003 è stata dal 4,507o al 6,30z6. Il mighoramento è registrato anche nel rapporto tra costi e ricavi che è calato del 307o: dal 6907o del 2002 al 6607o del 2003. Sostanzialmente stabile nel durissimo 2003 l'esposizione del sistema al rischio di credito: «Il rapporto sofferenze nette sugli impieghi sottolinea Prometeia - non appare significativamente influenzato dalla vicenda Cirio e Parmalat: il dato medio, rispetto all'anno prima, cresce dello 0,107o e solo per i grandi gruppi cresce di più (dello O^0/*)) sìa per il maggior coinvolgimento di queste banche nelle aziende in default sia per una contrazione media nel portafoglio di crediti (-I07o) dovuto al progressivo disimpegno da alcuni settori come il larga corporate e l'estero». Ma i dati e le prospettive più interessanti del Rapporto vengono dall'analisi delle banche quotate. Non solo per le previsioni sul balzo prossimo-venturo degh utili («La sostanziale stabilità dei costi operativi su valori di fine 2003 permetterà una cresdta degh utili superiore al 20^0, sia pure con modalità diverse tra grandi e piccole banche: le piccole.potranno beneficiare della cresdta dei ricavi, le grandi del contenimento dei costi»), ma anche sulla possibilità di recupero in Borsa che, spiega Prometeia, è dovuto «sia al consolidarsi di aspettative positive sulla redditività della gestioùei caratteristica per l'anno in corso sia a un chiarimento sull'impatto a medio termine delle recenti crisi finanziarie». Per ora, ultima curiosità, a guidare la classìfica stilata da Prometeia sulla capitalizzazione in Borsa di un campione di 29 banche quotate è l'Unicredito che lo scorso 30 aprile capitalizzava 24,48 miliardi, seguito da Intesa (16,32 miliardi), Sanpaolo (14,09 miliardi), Montepascbi (6,36 miliardi). Popolare Verona e Novara (5,13) e Capitalia (5,09). [a.z.l , INDICE Dir mmm. DIC-99: DIC-00 \ D1C-01 : DIG-02 - : DIC-03 \ni.m**!m»*/ Sw-wwwwwwe/ ^ìàeMnimaml* **ivÌMm»wwM* XiUwwrmijmw^ f»Grandi banditi: 13,2 15,6 | 10,7 6,0 ì 7,7 -Gestori di 19,4 : 26,3 ; 12,0 9,3 if patiimoni ■Piccolebanche 8,2 10,1 9,2 | 7,5 8,5 •Popolari 6,3V 8,6 5,4 5,3 5,8 ■MediaTttale 103 13,0 M^

Persone citate: Intesa

Luoghi citati: Milano, Novara, Verona