Europa, in crescita i partiti più scettici

Europa, in crescita i partiti più scettici 350 MILIONI DI ELETTORI SCEGLIERANNO 732 NUOVI DEPUTATI Europa, in crescita i partiti più scettici L'analisi è comune in tutti i Paesi. In Gran Bretagna e Olanda urne aperte già oggi. Si teme l'astensione: l'ultimo sondaggio Eos-Gallup prevede un'affluenza attorno al 48 per cento Enrico Singer coi rispondente da BRUXELLES La lunga maratona elettorale dell'Europa a Venticinque comincia già oggi in Gran Bretagna e in Olanda. E' un anticipo deciso un po' per tradizione (il sabato e la domenica non sono giorni di voto in questi due Paesi) e un po' per mettere un argine all'astensionismo - l'ultimo sondaggio Eos-Gallup lo prevede in media attorno al 48 per cento - che si annuncia come la bestia nera di questa prima consultazione continentale. Domani, poi, sarà la volta di Irlanda e Repubblica ceca. Sabato - quando anche in Italia si potrà cominciare a votare - andranno alle urne gli elettori di Lettonia e Malta. Ma tutti i risultati di questi anticipi nazionali saranno tenuti segreti fino alle 22 di domenica (piando la grande maratona dei 350 milioni di elettori dell'Unione sarà finita OVunque e ognuno dei 732 nuovi eurodeputati avrà finalmente un nome e un colore politico, ,. Le previsioni diffuse proprio ieri a Bruxelles dall'ufficio elettorale del Parlamento europeo che raccoglie le stime di tutti i Paesi indicano che il partito popolare (ppe) dovrebbe mantenere il suo primato grazie a una buona affermazione in Germania (il 45 per cento dei voti contro il 28 per cento dei socialdemocratici di Schroeder) e ai rinforzi in arrivo dai nuovi Stati membri. Il partito socialista europeo (pse) dovrebbe saldamente conservare il suo secondo posto. Anzi, potrebbe guadagnare qualche deputato. Nell'Europarlamento uscente il rapporto era di 232 seggi per il ppe e di 175 per il pse. Se in alcuni Paesi - e l'Italia è tra questi - sono attesi degh spostamenti di elettorato, l'equilibrio generale tra i due schieramenti di centrodestra e di centrosinistra a livello europeo non sembra in discussione. Verrebbe da dire che la Grande Europa, in fondo, non sarà poi tanto diversa dalla vecchia Europa dei Quindici. Ma decifrando la selva delle nuove sigle politiche che si battono nei dieci Paesi appena entrati nella Uè, si scopre che differenze ce ne saranno. Una potrebbe sembrare un paradosso: il futuro Parlamento sarà molto più «euroscettico» del precedente. Soltanto dalla Polonia quasi la metà dei 54 deputati che saranno eletti dovrebbero appartenere alla Léga delle famiglie polacche e al partito dell'autodifesa della Repubblica polacca che hanno già annunciato di voler raggiungere quello che fino a oggi era il più piccolo gruppo politico dell'Europarlamento e che sembra destinato adesso a diventare una forza di tutto rispetto. Il gruppo si chiama Edd (Europa delle democrazie e delle diversità) ed è guidato dal più euroscettico degh euroscettici: il danese Jans Peter Bonde che, finora, aveva raccolto diciotto deputati in tutto (il minimo per costituire un gruppo è di 16 deputati di almeno cinque diversi Paesi). Nella «banda Bonde» - come la chiamano a Bruxelles - non entreranno soltanto i 24 deputati che i sondaggi assegnano alla Lega delle famiglie al populista partito dell'autodifesa polacca fondato dall'ex pugile e allevatore di maiali, Andrzej Lepper. DallUngheria arriveranno anche i 12 deputati che dovrebbe conquistare il partito FideszMdf e una decina dovrebbe unirsi dai tre Paesi baltici dove le fonnazioni più nazionaliste sono accreditatediunl5percento medio dei consensi. Ma il rinfor-. zo più consistente alla pattuglia degh euroscettici dovrebbe arrivare da uno dei «vecchi» Paesi dell'Unione; proprio dal voto di oggi in Inghilterra dove lo Ukip (United Kingdom Independent party) potrebbe assicurarsi ben il 18 per cento dei voti contro il 7 per cento ottenuto nel 1999. Oggi nel gruppo dell'Europa delle diversità ci sono tre deputati dello Ukip che potrebbero diventare almeno nove. Sommando vecchie e nuove forze, la «banda Bonde» si trasformerebbe in una piccola armata di 50 deputati. E non sarebbe isolata. Perché c'è un altro gruppo politico nel Parlamento europeo che rifiuta l'etichetta di «euroscettico», ma difende un'interpretazione della Uè in cui il primato resta comunque agli Stati-nazione. E' lUen Unione per l'Europa delle nazioni - che oggi ha 23 deputati, sotto la presidenza del goUista storico Charles Pasqua, ma che potrebbe raddoppiarli sempre grazie agli apporti dei nazionalisti dei nuovi Paesi membri. Dell' Unione per l'Europa delle nazioni fa parte anche Alleanza nazionale che con i suoi attuah dieci deputati ne costituisce, anzi, il nucleo più forte. E ci sono partiti, come quello, del presidente della Repubbhca ceca, Vaclav Klaus, che hanno forti radici euroscettiche (il primo maggio Klaus rifiutò di assistere all'alzabandiera del vessillo europeo) anche se nell'Europarlamento potrebbero confluire nel ppe. Ma che peseranno sui tradizionali equilibri. NUMERO DEI SEGGI PER GRUPPI POLI AL 1P APRILE 2003 membri del Parlamento europeo (eurodeputati) non sono organizzati in blocchi nazionali ma in gruppi politici europei che riuniscono tutti ì prihcipaii partiti politici degli Stati membri, Dopo il voto gli eletti dei vari Paesi confiurrannó in quésti raggruppamenti ^Partito popolare europeo (Cristiani démocratìd) e Democratici europei ^ Partito del Socialismo europeo ^ Partito európeQ dei liberali democratici e riformatori ^Sinistra unitaria europea. Sinistra verde nordica \j Gruppo vérde/Alleanza libera europea J. Unione per l'Europa delle Nazioni ^•Europa delle democrazie e delle diversità ■j Non iscrìtti SIGLA PPE-DE NUMERO SEGGI 232 PSE 175 ELPR 52 GUE/NGL 48 V/ALE 44 UEN 23 EDO 18