Cossiga: rischiamo altri attentati con una campagna elettorale così

Cossiga: rischiamo altri attentati con una campagna elettorale così «LAPROGURADf BOLOGNAM»NIMIMA?SUbTERROmSMOÈ LÀ PEGGIORE^ Cossiga: rischiamo altri attentati con una campagna elettorale così «Cofferati su Biagi ha ripetuto cose che altri sindacalisti prima di lui avevano detto ma sfortunatamente c'è chi le ha messe in pratica» intervista Umberto La Rocca ROMA SONO molto preoccupato. L'altroieri una rete televisiva francese mi ha fatto un'intervista di due ore sul tema dell'eversione in Italia. Alla fine mi hanno chiesto: gli attuali episodi di violenza possono trasformarsi in terrorismo? Io ho risposto di,no, ma sbagliavo. L'attentato contro la sede del ministro Matteoli, l'aggressione alla candidata sindaco a Padova, l'amica Giustina Destro, e la bomba al comizio bolognese di Gianfranco Fini mi smentiscono». Presidente Cossiga, chi c'è secondo lei dietro questi episodi di violenza politica, vede un'unica mano? «Io ritengo che siano tutti riconducibili a un estremismo para-anarchico. Ma non bisogna dimenticare che anche gli ultimi omicidi attribuiti alle Brigate Rosse portano la firma di gruppi para-anarchici, gruppi che per una parte affondano le loro radici in un'area sindacale, che crescono sul terreno di aspre vertenze economiche e rivendicazioni normative. Infatti le tre vittime, TaranteUi, D'Antona, Biagi, erano tutti impegnati in campo giuslavoristico. Le vere Br non avrebbero mai ucciso qualcuno perché lavorava a cambiare l'articololS...». 1 Lei ha vissuto in prima linea gli anni di piombo, centinaia di omicidi, bombe sui treni, il rapimento di Moro. Non le sembra di esagerare evocando quel clima per questi ulti. mi atti di violenza? «Certo, c'è differenza. Ma allora noi sapevamo di essere in guerra, e se una settimana ammazzavano due agenti di polizia, due carabinieri, odue uomini della Guardia di Finanza io pensavo: be', d è andata bene... Og^ no, oggi noi credevamo di essere in pace. E comunque, teniamo conto che l'attentato di ieri è stato fatto per uccidere». n procuratore di Bologna, in verità, dice che l'ordigno esploso durante il comizio di Fini era intimidatorio, che non poteva provocare la morte di nessuno... «Ma lasci stare la procura di Bologna! La magistratura bolognese, quando si tratta di terrorismo, è la peggiore d'Italia: appena hanno il minimo sospetto che una bomba sia riconducibile alla sinistra, subito dicono che è imo zolfanello incendiatosi per il caldo. Per parlare di un ordigno con un po' di polvere nera dovrebbero trovare una bomba atomica...». . Vede un nesso tra l'estremismo e il clima di scontro tra i partiti in campagna elettor a- «Certo. Tutte le forze politiche hanno delle responsabilità, perché non ho mai visto una campagna elettorale cosi violenta». Via, presidente, da che mondo è mondo le urne aperte scaldano gli animi Proprio lei, che ne ha affrontate tante, si scandalizza? «Per carità, io mi sono fatto quella del '48, quella del '76, quando il ministro degli Interni, die era il sottoscritto, veniva accolto nelle piazze a sassate. Però lo scontro era sempre politico. Qui invece siamo aai insulti di Porta a Porta, siamo alle, aggressioni personali, damo al presidente del Consiglio che denuncia laprossima pubblicazione di un libro intero di offese contro di lui. E', diverso. Quindi, poiché il terrorismo non d sconfigge soltanto con la repressione ma al contrario è un problema politico; e poiché io non sono uno dei Padri della Patria, ma uno degli Zii d, rivolgo un appello a tutte le forze politiche affinché lo scontro sia anche aspro, ma prescinda dal landò di parole che si possono trasfonnare in pietre prima e in piombo subito dopo». Quanto influisce, secondo lei, sulla recrudescenza della violenza politica la spaccatura del Paese per la guerra in Iraq? «Molto. Perché quando in una assemblea di gente perlopiù moderata come quella dell'Ulivo, Romano Prodi utilizza contro gli Stati Uniti argomenti che non si erano sentiti neanche durante la guerra del Vietnam, e bolla gli Usa come un "paese di torturatori", le sue parole hanno una risonanza immediata nello slogan «10,100,1000 Nassiriya». E nonhanno avuto conseguenze peggiori soltanto per il coraggio ed il senso di responsabilità di Bertinotti, Occhetto, Diliberto e Di Pietro. Senso di responsabilità che non ha avuto chi prima ha aizzato la contestadone antiamericana e joì, invece di scendere in piazza, la appeso a casa sua la bandiera della pace e se ne è andato a tenere una dotta conferenza sulle piastrelle di Stradella». Prodi però ha preso nettamente le distanze dagli slogan come quello che ha ricordato lei «Ma io non parlo di responsabilità volontaria, figuriamoci. Siimmagini se uno come Prodi, soprannominato Mortadella, può essere un agente volontario dì tensione. A lui interessano altre cose, i denari, là tavola... La sua è una responsabilità oggettiva, una scelta sbagliata. Come quella, d'altra parte, di sostenere a spada tratta Cofferati». Perché, che cosa non va in Cofferati? «Cofferati dice quello che altri sin¬ dacalisti hanno detto prima di lui, ma ha avuto la sfortuna di imbattersi in gente che ha creduto alle sue parole e che le ha messe in pratica. E dire che un candidato ideale per Bologna l'Ulivo lo aveva». Ghiera? «Arturo Parisi, un cattolico integralista, antidemocristiano, in passato critico verso la Curia romana tanto da doversi dimettere da dirigente .degli studenti cattolici, che ' ha lungamente studiato negli Stati Uniti e quindi, nel suo intimo, è anche filoamericano». Presidente, ritiene probabili nuovi atti di violenza pohtica prima delle elezioni? «Mi aspetto certamente degli attentati del terrorismo intemazionale, ma non so se avverranno prima delle eledoni E c'è anche un altro pericolo. Io sono convinto che il terrorismo degh Anni Settanta fosse un fenomeno endogeno, che doè i presunti coinvolgimenti di Cia, Kgb e cod via fossero favole. Invece oggi un collegamento tra il terrorismo islamico e le cellule per ora piccole dell'eversione nazionale, è possibile». Ife^ Quando Prodi ™™ utilizza contro gli Stati Uniti argomenti che non si erano sentiti neanche durante la guerra del Vietnam e li bolla come un "paese di torturatori" c'è una risonanza immediata nello slogan «10,100 A|g| 1000 Nassiriya» ^^ Francesco Cossiga