Mirafiori la memoria e il domani

Mirafiori la memoria e il domani EVENTI Mirafiori la memoria e il domani Alla Sandretto presentazione del libro dedicato al quartiere post-industriale Progetti e committenze per il futuro . Gli aspetti, i luoghi, le immagini di un quartiere post-industriale in trasformazione rappresentano i momenti di una approfondita ricerca che costituisce il tema conduttore del libro «Torino, Mirafiori Nord», pubblicato da Luca SossellaEditore e curato da «a.titolo», con testi di Flaminia Gennari Sartori e Bartolomeo Fietromarchi, Marco Revelli, Anna Prat e fotografie di Paola Di Bello, n volume è il primo di una serie di quaderni del programma «Nuovi Committenti», promosso dalla Fondazione Adriano Olivetti di Roma, che viene presentato domani, alle 21, all'Auditorium della Fondazione Sandretto, in via Modano 16, da Laura Olivetti, Marco Revelli, Dario Voltolini e dalle componenti dell'associazione «a.titolo» (Giorgina Bertolino, Francesca Comisso, Nicoletta Leonardi, lisa Parola e Luisa Perlo). In p art io olar e, questa iniziativa è la prima esperienza italiana di Nuovi Committenti e avviene a Torino nell'area Mirafiori Nord nell'ambito del progetto «Urbàn E», sostenuto dall'Unione Europea, e testimonia la profonda trasformazione che sta vivendo un quartiere nato intomo alla Fiat, luogo simbolico della transizione vissuta dall'intera città. Un «quartiere - sottolinea Marco Revelli, docente di Scienza della Politica alTUniversità - schiacciato da una fabbrica più grande di lui, dove, il produrre prevaleva sull'abitare e lo sacrificava. Il libro diventa un significativo recupero uibanistico e culturale, ima memoria storica della fabbrica che negli ultimi anni si è in parte svuotata». E la memoria del tempo che trascorre e trasforma palazzi e cortib, piazze e giardini, viali alberati e parcheggi, emerge dalla campagna fotografica di Paola Di Bello intitolata «Cosa si vede a Mirafiori. Cosa vede Mirafiori» (le immagini sono esposte sino al 25 luglio), prodotta dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Fotografa e videomarker, la Di Bello, che è stata invitata alla 50" Biennale di Venezia, ha indagato profondamente nel tessuto'urba- no di Mirafiori, mentre ne ha avvertito il fascino, la storia, l'evoluzione: «Ho cercato di cogliere il senso di un mondo che si sta trasformando, riprendendo le parti più antiche e quelle recenti. E Eer realizzare la mia campagna ho ivorato per le strade, tra la gente e fotografato il quartiere dalle finestre degli appartamenti, con accanto persone incuriosite con le quali ho avuto un forte dialogo e uno scambio di impressioni su come avevano sempre visto il quartiere dalla loro finestra in Erto alla mia visione di fotoattento alle problematiche alla città contemporanea». E dopo questa esperienza? «Vorrei fotografare il Po». La riqualificazione del quartiere è, inoltre, funzione del programma di «Nuovi Committenti», rivolto alla creazione di opere d'arte direttamente commissionate dai cittadini, destinate non ai tradizionali spazi espositivi ma da realizzare nei loro luoghi di vita e di lavoro. In applicazione di questo progetto, die partirà con 1 cantieri in autunno, 1 docenti delle scuole d'infanzia ed elementari Mazzarello e Vidari e della scuola media Modigliani hanno richiesto il recupero della settecentesca Cappella Anselmetti in via Gaidano, che ha un valore «storico-affettivo per gli abitanti di Mirafiori-Nord e testimonia il passato agricolo della zona». L'ideazione del progetto è stata affidata all'artista Massimo Bartolini, le cui opere sono in permanenza al Castello di Rivoli, che realiz- zerà gli arredi e gli interni di un «Laboratorio di storia e storie di quartiere», che conserverà fotografie, testimonianze e documenti del quartiere e dove potranno lavorare! bambini. Un secondo intervento è stato invece proposto dagli allievi del liceo Scientifico Ettore Majorana e dal liceo Artistico Renato Cottini e prevede la realizzazione di un parco, destinato principalmente ai giovani adiacente allo stabilimento Fiat. Per progettare un centro di incontro all'interno dell'area, è stata chiamata l'artista inglese LucyOrta.

Luoghi citati: Rivoli, Roma, Torino, Venezia