Le cellule di Satana diffuse in tutta Italia
Le cellule di Satana diffuse in tutta Italia L'INCHIESTA SUL DUPLICE OMICIDIO NEL VARESOTTO Le cellule di Satana diffuse in tutta Italia .a procura: c'è un «livello superiore» che coordina la setta dairalto Vittime e carnefici uniti dalla passione per il rock demoniaco S'indaga su ragazzi scomparsi nel nulla, forse seppelliti in altri boschi Brunella Giovara Inviata a BUSTO ARSIZIO (Varese) Una struttura a cellule, distribuita su tutto il territorio nazionale e coordinata «da un livello superiore che ordina gli omicidi in nome di Satana». Perché «questa del Varesotto è solo la prima struttura individuata. Ma ce ne sono altre...». Così assicura chi indaga sulla setta satanica che nei boschi intorno alla Malpensa ha già ucciso almeno tre volte. . La seconda cellula è molto vicina, ed è quella su cui la procura di Busto Arsizio e i carabinieri di Varese stanno lavorando da alcuni giorni. Altre sarebbero nel Sud e tutte risultano collegate a quel vertice di «poche persone», quella cupola di «eletti» che alle cellule sottoposte «chiedeva una prova, ed eira sempre la stessa: un omicidio rituale». Così sono morti Fabio Tollis e Chiara Marino, uccisi alla mezzanotte del .17 gennaio 1998 nel bosco dietro il comitero di Somma Lombardo. La ragazza era la vittima prescelta, quella già comunicata ai capi, mentre Fabio era stato ucciso solo perché all'ultimo si era tirato indietro. In extremis, cioè proprio davanti alla fossa preparata ormai da giorni per seppellire Chiara. Ma a questo punto è possibile che in altre regioni sia successa la stessa cosa: altri omicidi rituali di. cui non,si è mai saputo nulla. iRàgàzzi òhe gravitavano nel' mondo del rock satanico féetobrà qùéslio' il filo che collega vittime e carnefici), apprendisti stregoni finiti in un gioco enorme, e soprattutto vero. Ragazzi scomparsi nel nulla, forse seppelliti in altri boschi, in altre parti nascoste d'Italia, come i boschi intomo a Busto Arsizio. I magistrati che conducono l'inchiesta, il procuratore Antonio Pizzi, e il sostituto Tiziano Masini, ne sono più che convinti. E dopo aver intuito il collegamento tra la sparizione di Fabio Tollis e Chiara Marino e l'omicidio di Mariangela Pezzotta (ovvero quell'Andrea Volpe, amico di tutti e tre), ora stanno allargando le indagini, sempre seguendo il filo delle conoscenze attuali e passate, quel giro di amici che divideva donne, droghe, concerti rock. Bande di ragazzi che dapprima provavano a fare i satanisti, frequentavano locali come il Midnight di Milano, ma poi passavano alla celebrazione di messe nere nei boschi, e forse profanavano anche i cimiteri, se è vera l'ipotesi che scavassero nelle vecchie sepolture per procurarsi pezzi di cadavere e ossa. Un teschio umano è stato trovato durante una perquisizione a casa di un arrestato. Si cercherà di capire se è stato regolarmente acquistato (come è possibile fare, anche se solo per motivi di studio) o se è stato trafugato in un cimitero del Varesotto. «Qualcuno ha ordinato di uccidere Chiara, e noi abbiamo obbedito», ha spiegato uno degli ultimi arrestati, quel Pietro Guerrieri che gli inquirenti definiscono «a metà tra la vittima e il carnefice». Un ragazzo già curato per alcuni disturbi mentali, ricoverato almeno due volte in reparto psichiatrico per «psicosi acuta e disturbi della personalità». Uno che al momento dell'arresto ha dichiarato «meno male che finisco in galera, fuori avevo troppa paura che mi eliminassero». Guerrieri ha spiegato molte cose della struttura «a compartimenti stagni», simile a quella dei servizi segreti più che alle organizzazioni terroristiche o mafiose, dove uno solo «parlava con i capi e riceveva gli ordini». Nel loro caso, si trattava di Nicola Sapone, idraulico. Uno di cui tutti avevano paura, tanto che lo stesso Andrea Volpe (il suo vice) «esitava a chiamarlo in causa nonostante che il suo coinvolgimento avrebbe potuto alleggerire la sua posizione processuale», ha scritto il gip Novik nell'ordinanza di custodia cautelare per gli omicidi Tollis-Chiara. Solo Sapone parlava con i superiori, cioè con quello che il procuratore Pizzi definisce «il terzo livello», che controllava tutte le «ramificazioni nel festo d'Italia». I gregari come Guerrieri e gli altri eseguivano e basta. Uno degli arrestati ha detto: «Quello che facevamo, lo facevamo perché eravamo costretti a prendere Lsd e altri farmaci. Eravamo sempre strafatti, ma non potevamo rifiutare di farci la dose». Scavavano fosse, uccidevano i loro amici più deboli, o quelli che minacciavano di parlare (come probabilmente è successo nel caso di Mariangela Pezzotta, ex fidanzata di Andrea Volpe che sapeva troppe cose) o decidevano di uscire dal gruppo: «Quelli andavano eliminati subito». Come Andrea B., morto in un incidente stradale nel settembre '98. Secondo la Procura sarebbe stato costretto a uccidersi perché voleva uscire dall'organizzazione. Una circostanza confermata dai parenti: «Noi non crediamo che sia stato "suicidato", ma ricordiamo benissimo die non voleva più saperne di Volpe e degli altri. Il giorno del funerale sono venuti tutti a trovarci, come se fossero sempre stati amici». Poi c'è la vicenda dello strano suicidio di A.B., trovato impiccato nel bosco di Somma Lombardo, neanche troppo lontano dalla sepoltura di Chiara e Fabio. E lo stranissimo suicidio - che risale a una decina di giorni fa - di un ragazzo di Busto Arsizio. Morto dopo essersi dato fuoco all'interno della sua macchina (trovata regolarmente chiusa dall'interno), ma solo dopo aver provato ad uccidersi anche fuori dalla vettura, senza riuscirci. Uno degli arrestati «Per fortuna ora finisco in galera, avevo troppa paura che mi uccidessero» Nelle perquisizioni sequestrato anche un teschio umano Gli omicidi rituali riguarderebbero ragazzi che gravitavano nel mondo del rock satanico
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