Segni di burrasca tra Follini e il Cavaliere

Segni di burrasca tra Follini e il Cavaliere IL PREMIER HA CRITICATO VARIE SCELTE DEL SEGRETARIO CENTRISTA. CHE COMMENTA: «IL MIO E' DISSENSO POLITICO MA SILVIO; SE POTRÀ. ME LA FARÀ PAGARE.. Segni di burrasca tra Follini e il Cavaliere Mediaset dà largo spazio all'Udc ma «cancella» il suo leader retroscena Umberto La Rocca ROMA CANCELLATO. Per le reti Mediaset Marco Pollini proprio non esiste. Questo, perlomeno, è quel che attestano i risultati di una ricerca condotta dalla società Nathan di Klaus Davi arrivati in questi giorni sulle scrivanie di leader e pohtici della maggioranza. Il monitoraggio riguarda gh ultimi quattro mesi, da febbraio a maggio, ed è relativo ai telegiornali e agh altri programmi di informazione (talk show come Porta a porta, Excalibur, Maurizio Costanzo Show) di tutte le tv nazionali. La sentenza è racchiusa in poche cifre: su Mediaset il segretario dell'Udo è comparso per 34 secondi a febbraio, 25 ad aprile, 41 a maggio. Niente a che yedere, ovviamente, con le presenze di. Silvio Berlusconi (rispettivamente un'ora e due minuti, due ore e tre minuti, due ore e diciannove minuti) che è presidente del Consiglio e leader del partito più forte della coalizione. Ma niente a che vedére anche con l'attenzione di gran lunga supe- riore riservata a Pollini dalle reti Rai, che oscilla nel periodo osservato tra i venti e i trentottominuti. L'unica, parziale, eccezione al black out è quella del mese di marzo, quando la programmazione Mediaset ha destinato al segretario dell'Udo diciotto minuti. «Ed è chiaro il perché», spiegano al quartier generale del partito, «a marzo si avvicinava il momento del voto in Parlamento sulla legge Gasparri é bisognava tenersi buono l'alleato che poteva creare problemi...». Vera o no, la spiegazione illumina su un aspetto fondamentale della questione. E cioè che g[li ex de più vicini a Pollini attribuiscono al trattamento di Mediaset un preciso significato pohtico. Che i rapporti tra Berlusconi e Pollini siano tutt'altro che distesi non è infatti un mistero. Non si contano più le volte nehe quah Pollini ha detto no al presidente del Consiglio difendendo una posizione autonoma del suo partito nell'alleanza di centrodestra e suscitando le ire del Cavalière. Tanto per citare un po' alla rinfusa le ultime occasioni di scontro, si va dall'insistenza con la quale il segretario Udc ha contrastato assieme a Fini l'asse fra Berlusconi, Tre¬ monti e Bossi al rifiuto di entrare a gennaio nel govemo; dalla pressoché solitaria opposizione alla hsta unica del centrodestra all'atteggiamento critico .sulla legge di riordino del sistema televisivo; fino alla recentissima critica del comportamento del premier in occasione del party per lo scudetto del Milan, quando Pollini commentò: «Io con un militare itahano morto, avrei evitato di proseguire i festeggiamenti...», mandando su tutte le furie il Cavaliere. Il presidente del Consiglio se l'è presa tanto che una decina di giorni fa ha perfino telefonato a Lorenzo Cesa, amico di sempre tanto di Pollini quanto di Pier Ferdinando Casini, anima organizzativa dell'Udo e adesso candidato alle Europèe. «Questo atteggiamento di Marco io proprio non lo capisco, questo continuo mettersi di traverso su ogni cosa che dico o che faccio», si è lamentato Berlusconi. «Poi però non si stupisca se io alla fine mi stuferò e mi comporterò di conseguenza...». Il colloquio naturalmente è stato riferito al segretario, che ha commentato con i più intimi: «Silvio non capisce che il mio, quando c'è, è un dissenso politico. Le mie critiche sono sempre mosse su un piano di lealtà e invece lui le prende come un fatto personale. E' chiaro a questo punto che, se. potrà, me la farà pagare». Sul come, i parlamentari ex de una idea ce l'hanno. Un altro •dato della ricerca di Klaus Davi ha colpito gh uomini di Pollini. A fronte dei 41 secondi dedicati da Mediaset al segretario nel mese di maggio, il partito è stato presente per ben due ore e cinquantun minuti, più della Lega e non molto meno eh An. E' eviden¬ te quindi che sono stati privilegiati altri esponenti dell'Udo, i ministri Buttigliene e Giovanardi per esempio. E d'altra parte basta fare qualche telefonata ai vertici di Forza Italia per avere conferma che al presidente del Consiglio piacerebbe molto una Udc guidata dal ministro per le Pohtiche comunitarie. «L'intento di dividere il partito ed isolare Pollini è scoperto», conferma un dirigente Udc, «e vedrà che questa linea si rafforzerà dopo il voto». Soprattutto, temono i folliniani, se Forza Italia dovesse perdere le elezioni e il premier dovesse sentirsi nell'angolo. Tanto che Pollini ha cominciato ad augurarsi che il 12-13 giugno Forza Italia non vada troppo male. E, soprattutto, a guardare a un successo pieno e chiaro dell'Udo come all'ultima spiaggia: «In caso contrario, il rischio è che Berlusconi affondi nel partito come un coltello nel burro». Il segretario deli' Udc Marco Foiiini

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