Energia pulita un diritto di tutti

Energia pulita un diritto di tutti TERRORISMO ED EFFETTO SERRA, LA MINACCIA PIÙ GRAVE Energia pulita un diritto di tutti Angelo Benessia I rischi del sono nulla rispetto a qdel global Ma il nostè tagliato fda questa diritti umani, come i diritti di libertà, il diritto alla salute e così via si dicono universali, ma sono individuali perché ciascuno ne è titolare in proprio. Vi sono invece categorie di diritti sociali che appartengono a tutti, più che a ciascuno. Il terrorismo minaccia tutti in astratto, ma colpisce il diritto alla vita delle singole persone che aggredisce in concreto. Mentre un danno inferto all'ambiente minaccia e colpisce tutti indistintamente. La Corte dei Diritti delTUomo di Strasbmjto oppure il Tribunale penale intemazionale dell'Aia giudicano casi specifici, mentre nessuna corte al mondo può proteggere il diritto fondamentale dei nostri discendenti di vivere in un ambiente pulito e non sconvolto dalla nostra follia. Ecco perché Sir David King, consulente scientifico in capo del governo britannico, sostiene che il surriscaldamento della terra costituisce una minaccia molto più seria del terrorismo. L'America, ha osservato, ha emesso nel 2003 qualcosa come 21 tonnellate di anidride carbonica per ogni abitante. Mentre la Svezia, che produce energia per mezzo di centrali idroelettriche, e la Francia, che si avvale di centrali nucleari, producono quantità di gas-serra di gran lunga inferiori. Allarmismo? Pare di no. James Lovelock, scienziato e ambientalista noto in tutto il mondo, in un recente articolo per l'Independent ha «implorato» gli ecologisti di abbandonare ropposizione contro l'energia nucleare. I rischi del nucleare sono nulla - dice Lovelock - a confronto con i guai che l'umanità soffrirà se non si mitigherà il global warming, la «stufa del progresso». Il problema enei^getico è ora aggravato dal picco dei prezzi del petrolio e del gas naturale, conseguenza del disastroso dopoguerra iracheno. E non ci sarà da stare allegri, anche quando la situazione dovesse migliorare. Cina e India si annunciano forti consumatori di greggio, con l'espansione delle loro economie, e i prezzi semmai saliranno ancora. David King ha sottolineato che soltanto la cooperazione intemazionale è in grado di affrontare un problema di dimensioni planetarie. Ma qui viene il difficile. Mentre l'Unione Europea ha aderito al protocollo di Kioto del 1997 sulla riduzione dei gas-serra, Australia, Russia e Stati Uniti non ne hanno accettato i parametri. Certo, dice Sir David, si può anche non aderire a Kioto, ma a patto che si indichino delle alternative e che per farlo non ci si nucleare quelli warming o Paese uori battaglia mettano altri dieci anni. In realtà l'amministrazione Bush non sembra ansiosa di affrontar il problema. E il New York Times riferisce che le lobby industriali americane si stanno dando da fare per impedire che le catastrofiche scene del film The Day 4/ìer romorrow possano indurre il Congresso Usa ad approvare una legge che limiti l'emissione di anidride carbonica. Da noi la questione, apparentemente, non interessa il mondo politico. L'esito del referendum del 1987 ha di fatto segato un'intera generazione di scienziati nucleari e ancora oggi nessuno osa aprire un dibattito su un argomento che si reputa tabù. Anche se il voto referendario non impedirebbe di ritomare sull'antica decisione, nessuno vuole sfidare l'emozione popolare a suon di pacati ragionamenti, come quelli ohe David King e James Lovelock propongono ai loro connazionali e al mondo intero. E così il govemo, malgrado la bolletta petrolifera sia nel frattempo andata alle stelle, non parla di fonti energetiche alternative di alcun genere. Del resto il «Contratto con gh italiani», proposto dal nostro premier, prevedeva grandi opere per la difesa dalle alluvioni, ma nulla per la difesa dell'ambiente, così da prevenirle. L'opposizione dal canto suo gira alla larga dal problema, sia per non dare dei dispiaceri ai verdi, sia perché la sinistra ha cavalcato l'onda emotiva antinucleare delpost-Chernobyl. Eppure l'importanza dei temi in gioco dovrebbe imporre maggior senso di responsabilità. Nel libro bianco pubblicato l'anno scorso dal govemo inglese si prevede la riduzione del 600Zo , entro il 2050, della emissione di gas-serra, mentre pieno slancio è dato alla ricerca sulle fonti alternative di energia, dallo sfruttamento deUe maree al progetto ITER (International Ihermonuclear Experimental Reactor). Si tratta della realizzazione di un reattore sperimentale per la fusione nucleare, dovrebbe essere ospitata dalla Francia, in competizione con il Canada, la Spagna e il Giappone. L'Itaha è rimasta fuori. Da noi si piange sulla perdita di competitività, ma non si mettono in cantiere progetti di lungo respiro in campo energetico. Infine sembra sfuggire a quanti si rivolgono a Marte per mettere ordine in Medioriente, che alla lunga il successo potrà venire semmai da Mercurio. Infatti l'uso di nuove fonti enei^getiche non inquinanti, compresa l'energia nucleare, toglierebbe valore al petroho. E finirebbe così per depotenziare la causa prima delle guerre e delle sommosse succedutesi in quelle terre, da cento anni in qua. I rischi del nucleare sono nulla rispetto a quelli del global warming Ma il nostro Paese è tagliato fuori da questa battaglia

Persone citate: Angelo Benessia I, Bush, David King, James Lovelock, Lovelock