«Alla fine l'intervento sarà da 11 miliardi»

«Alla fine l'intervento sarà da 11 miliardi» L'EX DIRIGENTE GENERALE DEL TESORO: ALTRIMENTI IL DEFICIT TOCCHERÀ IL 4 PER CENTO «Alla fine l'intervento sarà da 11 miliardi» Paini: irrealistiche le previsioni su condoni, cartolarizzazioni e contratti pubblici intervista Raffaello Masti ROMA LA cifra che viene fuoii è allarmante: 11 miliardi. Di questa portata dovrebbe essere la «manovra correttiva» che il governo potrebbe mettere in atto subito dopo le elezioni, per far rientrare i nostri conti all'interno dei parametri europei. La valutazione l'ha fatta, attenendosi rigorosamente a quanto scritto nella Relazione trimestrale di cassa del ministero dell'Economia, il professor Riccardo Paini, uno che la materia la conosce per essere stato fino a poco tempo fa dirigente generale del Tesoro, dopo aver ricoperto importanti ine arichi alla Banca mondiale e al Fondo monetario intemazionale. Oggi insegna pohtica economica nella seconda Università di Roma. Sulla necessità di una mano¬ vra correttiva il governo temporeggia, ma vari esponenti della maggioranza ammettono questa eventualità. Il suo parere tecnico qual è? «Una manovra serve assolutamente e subito». Di che cifre bisogna parlare? «In Itali a non esiste una istituzione indipendente dall'esecutivo che sia in grado di fornire dati certi e incontrovertibili sui conti dello Stato, da qui tutte le dispute politiche che né conseguono. Una idea tuttavia possiamo farcela guardando i dati della ragioneria generale» E lei che li ha visti che idea si è fatto? «Se dico che una manovra serve, è proprio perché quei dati la impongono. H governo - per dire - si è posto l'obiettivo di mantenere il rapporto defìcit-pil al ^^ Per ottenerlo, però, ha indicato una serie di condizioni che ancora si debbono verificare: per esempio il pieno gettito di condoni e concordati, il contenimento dei contratti pubblici degh enti locali, lo scorporo dell'Anas dalla pubblica amministrazione, l'applicazione del decreto taglia spese e del piano delle cartolarizzazioni dei beni immobili ...» Insomma, campa cavallo. «Esattamente. Siamo seri: ciascuna di queste voci die probabilità ha di successo pieno? Pensi solo ai contratti, con tutti gh automatismi che comportano. O allo scorporo dell'Anas, unamanovra che vale più di due miliardi ma che potrebbe essere bocciata da Eurostat». Per non parlare, a questo punto, delle cartolarizzazioni. «Indubbiamente: il Tesoro contava di incassare 8 miliardi circa, ma forse dovrà accontentarsi di una somma prossima alla metà». ■Parò il governo ha detto chiaramente che è in corso una crescita, ancorché lenta, e quindi i risultati non raggiunti dalla concomitanza di tutti i fattori indicati nella relazione trimestrale, potrebbero... «...no, guardi, la interrompo subito. La Relazione previsionale e programmatica già prende atto che la crescita attesa per l'l,99C| sarà nel migliore dei casi dell' 1,2?4». Quando la commissione europea stimò il disavanzo al 3,20Zo del pil il governo si risentì. La scorsa settimana il governatore Fazio ha parlato di una possibile deriva verso il 3,50Zo. Lei che ne pensa? «Ritengo queste due ipotesi estremamente ottimistiche. Viaggiamo tranquillamente verso il4%». Minore crescita, cartolarizzazioni andate così così, condoni deludenti, Anas che resta dov'è, contratti, disavanzo: con tutti questi fattori a disposizione, ci dica la somma. «Non meno di undici miliardi. Mi creda». Questa non è una cifra da manovra correttiva..; «Infatti. Si tratterà di rifare un'altra finanziaria». E il taglio delle tasse? «Ce lo possiamo dimenticare».

Persone citate: Paini, Riccardo Paini

Luoghi citati: Eurostat, Roma