Se camosci e stambecchi spaziano ad alte quote il falco pellegrino e l'aquila reale dominano i cieli

Se camosci e stambecchi spaziano ad alte quote il falco pellegrino e l'aquila reale dominano i cieli UNA FAUNA INFLUENZATA DALLE CARATTERISTICHE OROGRAFICHE Se camosci e stambecchi spaziano ad alte quote il falco pellegrino e l'aquila reale dominano i cieli Una fauna ricca e suggestiva. Fortemente improntata al clima montano, ma anche ben distribuita nelle zone umide e nelle pianure. Accanto agli stambecchi e ai camosci del Parco Nazionale del Gran Paradiso, troviamo a popolare la regione cervi, caprioli, marmotte, lepri, volpi, scoiattoli, martore e cinghiali. Numerose specie di uccelli rari nidificano nelle valli alpine e nelle zone lacustri e lungo i fiumi. Nelle Alpi Marittime è frequente il passaggio estivo dei mufloni provenienti dalla Francia. In Valle Gesso la fauna è costituita da un buon numero di uccelh come il falco pellegrino, l'aquila reale, il gheppio, la rondine montana, gracchio corallino, il picchio muraiolo, il codirosso. Qui vivono numero¬ se specie rare di farfalle. Nelle Alpi Cozie e Val di Susa la fauna è alpina con camosci, cervi, caprioli, mufloni e stambecchi. Tra gli uccelli il falco pecchiaiolo, la poiana , lo sparviero, il fagiano di monte, la pernice bianca, la civetta e il picchio. In Val Troncea predomina il camoscio, l'ermellino, il cinghiale. Sulle Alpi Lepontine primeggiano camoscio, marmotta e lepre alpina, mentre la i volatili l'aquila reale e il gallo forcello. Scendendo a quote più basse si trovano la volpe, la lepre, il cinghiale, l'airone cenerino, la cicogna bianca, il germano reale e il falco pescatore. Tra gli anfibi troviamo il rospo, la raganella, la rana. Numerosi sono gli insettivori quali la talpa, il riccio, la donnola e la puzzola. Sul Monte Penerà, troviamo la cicogna nera, unica area protetta in Italia ad ospitare questa specie. Altra specie rara è il geotritone, un anfibio presente nelle grotte ligure-piemontese. E intanto nel Cuneese, nell'alto Torinese (Valle Pesio, Val Tanaro, Ellero, Roja, Valle Stura) e in alta vai Susa e Chisone si assiste al ritomo del lupo. Un ritomo che testimonia il miglioramento delle condizioni ambientali e i frutti di un'azione di conservazione della specie avviata ormai quasi trent'anni fa. Nel 1971 infatti, i lupi rimasti in Italia erano meno di trecento quando è partita T'Operazione San Francesco"i Poi, nel 1976, quando ormai si stimava che la popolazione si fosse ridotta a cento individui, finalmente vennero promulgate le prime leggi di protezione. Ed in questi ultimi vent'anni, lentamente (anche perchè non sono cessate del tutto le uccisioni), la specie ha ripreso vigore e poco alla volta ha colonizzato nuovi territori, risalendo lungo la dorsale appenninica fino alle Alpi piemontesi e probabilmente non si arresterà. Il lupo è un' animale sociale che nelle condizioni europee vive in piccoli branchi (mediamente di 6-7 individui), in una società gerarchizzata dominata da un capo branco che ha una campagna dominante anch'essa. Anche se i è difficile fare calcoli esatti (ibranchi si spostano fra Italia e Francia con molta rapidità), i lupi presenti in Piemonte sarebbero attualmente almeno una trentina, con un discreto tasso di crescita.

Persone citate: Ellero, Roja, Valle Stura

Luoghi citati: Francia, Italia, L'aquila, Piemonte