Milano, test sulla Signora Provincia di Fabio Poletti

Milano, test sulla Signora Provincia LA PRESIDENTE INDEBOLITA RISPETTO ALL'ULIVISTA PENATI DALLA SCELTA LEGHISTA DI CORRERE DA SOLI Milano, test sulla Signora Provincia il centrosinistra tenta la «scalata alla Colli» Fabio Poletti MILANO Se bastasse la notorietà, Ombretta Cplli non avrebbe rivali. Il 960Zo degli elettori sa obi è. Cantante a Sanremo, attrice Goliath e la schiava ribelle ma pure La terrazza di Ettore Scola - moglie di Giorgio Gaber, impegnata da sempre. Prima come «femminista, ma liberale», poi illuminata sulla via di Arcore dove nel '94 incontra Silvio Berlusconi che la porta al Parlamento europeo, in quello italiano dodici mesi dopo e a palazzo Isimbardi sede della Provincia di Milano nel '99, dove risiede tutt'ora e dove conterebbe di restare altri cinque anni. Ma in politica le copertine non sono tutto. «Contano le cose cbe si fanno. E io il mio programma l'ho finito già un anno fa», dice lei, ip mano le. forbici pqr il taglio del nastro della nuova sede dell'ufficio provinciale del Turismi d^yiantì al ^.Qa^tpUo Sforzesco, uno dei tanti appuntamenti istituzionali di questi giorni. Ma la strada è in salita per «la signora Provincia», come si fa chiamare sui cartelloni giganti. Non che fosse in discesa cinque anni fa, quando vinse di misura - 50,30Zo al ballottaggio contro Livio Tamberi, il presidente in carica del centrosinistra che raccolse pure qualche voto di Marco Formentini della Lega, inchiodato all'11,8% al primo turno. Però questa volta è pure peggio. Intanto i sondaggi danno un testa a testa tra Ombretta Colli e Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni, la Stalingrado d'Italia (piando c'erano le fabbriche e gli operai, candidato del centrosinistra appoggiato pure da Rifondazione e Di Pietro. Poi c'è il problema della Lega che all'ultimo minuto si è sfilata dalla Casa delle libertà e corre da sola con Massimo Zanello, ex presidente alla Provincia nel '94-'95, oggi assessore all'Industria in Regione: «La Lega va da sola ovunque. Non c'era motivo di fare qualcosa di diverso. Guardiamo ai risultati, mica alle poltrone». Un'affermazione che ha fatto imbufalire Ombretta Colli, convinta a non sbattere la porta e rinunciare alla candidatura la sera prima della presentazione delle liste, da una telefonata di Silvio Berlusconi in persona: «L'atteggiamento della Lega è incomprensibile, ma io sono una guerriera e vado avanti. Non farò appelli al loro elettorato, le strategie politiche mi inte¬ ressano poco. Punto ai programmi e alle cose che ho fatto». Filippo Penati, sorride agli scricchiolii nella Casa delle libertà: «Questo è solo l'inizio. Berlusconi e il Polo sono prigionieri del contratto con gh italiani e delle promesse che non riescono a mantenere. Poi non fanno che litigare tra di loro». Ombretta Colli non raccoglie e liquida il suo sfidante principale a colpi di querela e di staffile: «Gh 11 partiti della sua coalizione sono un'ammucchiata. Penati è solo il segretario del Pci-Pds-Ds». Replica piccato il candidato del centrosinistra: ((Attacchi volgari. Il centrodestra vuole fare una campagna elettorale ideologica. Cosi mostra solo, .la, sua maschera». Detto questo, si capisce che lo scontro sui programmi, alla fine rimanga in un angolo nella battaglia per la Provincia di Milano. Battaglia fortemente simbolica, perché questa è la città di Silvio Berlusconi. Eattaglia tutta politica, «perché la Provincia non conta niente», stretta tra due istituzioni di acciaio, la Regione di Roberto Formigoni e il Comune di Mila¬ no metropoli di Gabriele Albertini. Senza contare che nel 2009 è già scritto - questo territorio che conta 4 milioni di abitanti ne perderà almeno 800 mila con l'istituzione della nuova Provincia di Monza. Ombretta Colli rivendica il ruolo di Palazzo Isimbardi: «La Provincia ha competenze sulle strade, la scuola e la formazione professionale. Abbiamo rifatto le nuove tangenziali di Milano, voglio portare la metropolitana fino a Panilo». E casomai lamenta che si parli troppo poco degli altri punti del suo programma, dall'assistenza agli anziani alla vivibilità nelle periferie e nell'hinterland. Anche Filippo Penati crede che ci sia molto da fare - «Però il metrò fino a Panilo è solò un'idea e 45 sindaci non vogliono nuove tangenziali» - ed è pure convinto che non ci saranno problemi, se Regione e Comune di Milano sono in mano al Polo: «Stille questioni istituzionali non d sarà da discutere. Sulla politica invece...», h Alla fine, in questa battaglia che vede i due Poli testa a testa nei sondaggi e la Lega a fare da terzo incomodo, il pruno obiettivo vero e che accomuna tutti, è quello d; convincere gli elettori a votare e a non perdersi tra i 13 UpncQjTe^tLalla Provincia..^ socialisti di Bobo Craxi, ài Pattisti di Mariotto Segni e Carlo Scognamiglio, giù giù fino al Fronte cristiano e agli Autonomisti per l'Europa. Forse la battaglia più difficile. Visto che il 27 giugno di cinque anni fa, per il ballottaggio tra Ombretta Colli e Livio Tamberi, andò a votare solo il 350Zo degli elettori, meno dì un milione in tutto, per di più in un fine settimana senza sole ma con tanta pioggia. Ombretta Colli, Forza Italia Filippo Penati, Ds Massimo Zanello, Lega Nord PROVINCIAU 1999 g pMlliijia 50,3% I j 49,7% | POLIT CHE 2001 Camera, sistema proporzionale (in ?6) saiBTADIPIETRO 3,8 AB0UZIONESC0RPOR0 0,1 »m5ANZANA2IONALE "" 9.8 CCD-GDU • Xi ISatGlRASOLE 1,9 F0RZA ITALIA 33.7 K3;0EMOCRAaAEUROPEA 0,7 DEMOCRATIO SINISTRA 13,3 rQlAMAHGHERlTA 16.1 LEGANORD , 7,5 a^Ki0SOA2.COMUNISTA 5.5 PARTIT0PENSI0NAT1 1.0 •mfANNEUA-BONINO 3.1 C0MUN1STIITAUANI 1.6