Ghiaurov, magnifico basso

Ghiaurov, magnifico basso IL CANTANTE URICO AVEVA 74 ANNI ED ERA IL MARITO DI MIRELLA FRENI Ghiaurov, magnifico basso Indimenticabile in Don Carlos e Forza del destino MODENA Il celebre basso Nicolaj Gbiaurov, marito del soprano Mirella Freni, si è spento ieri all'età di 74 anni Tra gli artisti più acclamati degli ultimi 40 anni, è spirato nella tarda mattina nella clinica modenese Hesperia Hospital, dove era stato ricoverato per un grave disturbo che lo affliggeva da alcune settimane. Cantante di grandi virtù vocali e sceniche, assertore dell'artista-attore che deve riempire la scena prima con la presenza e poi con la voce, Ghiaurov, bulgaro di nascita, ma italiano a tutti gli effetti, risiedeva infatti a Modena con la moglie Mirella. E' stato uno dei più grandi interpreti che la seconda parte del Novecento ricordi: maestoso, possente, dotato di una duttilit à vocale vanto di pochi altri artisti, ha ricoperto una vasta gamma di persor naggi, dai protagonisti rossiniani ai verdiani, ma soprattutto del repertorio russo, che adorava per aver studiato molti anni al Bolscioi di Mosca, cosa che gli permetteva di primeggiare nei granai ruoli. Nonostante l'età, la freschezza vocale e l'esperienza teatrale, accettava ruoli in cui potesse esprìmersi al meglio delle sue possibilità. Nel gennaio di quest'anno aveva impersonato don Basilio nel «Barbiere di Siviglia» di Rossini, eseguito a Venezia con l'orchestra e coro del Teatro La Fenice, nello stesso ruolo in cui aveva debuttato nel 1956 all'opera di Sofia. Al Teatro Regio di Torino aveva cantante accanto alla moglie nell'«Eugenio Onegin» e nella «Pulzella d'Orleans». Ghiaurov con Mirella Freni aveva costituito un sodalizio molto affiatato nella vita e nell'arte. In Italia approdò nel 1957 quando fu chiama¬ to a ricoprire il ruolo di Mefistofele nel «Faust» di Gounod al Teatro Comunale di Bologna. Erano i tempi, in cui portava in giro per il mondo ma con particolare predilezione in Italia, opere come «Boris Godunov» ed appunto, «Eugenio Onegin». Ma Ghiaurov s'imponeva nel repertorio verdiano per le interpretazioni memorabili di «Don Carlos», «Emani», «Forza del destino», «Simon Boccanegra», «Aida» in cui il canto legato, la capacità espressiva, l'arte scenica e la forte introspezione dei personaggi, lo rendevano artista completo ed elegante. Grazie a queste doti, che gli venivano riconosciute da celebri corettori d'Orchestra, da Tullio Serafin a Karajan, da Solti ad Claudio Abbado a Riccardo Muti, affrontò con successo le grandi opere dell'Ottocento francese di Massenet, Debussy, Berlioz. Fu insignito della Lcgion d'Onore francese e ricevette le Chiavi della città di Modena in occasione del centenario verdiano del 2001. Indimenticabile la bellezza delle sue interpretazioni nei melodrammi di Bellini, Donizetti, Mascagni, Puccini, Ponchielli, Boito, i testi francesi di Gounod, Massenet, Debussy, Berlioz. Proprio di Berhoz è una delle sue più recenti interpretazioni, «Benvenuto Cellini» all'Opera di Zurìgo, nella parte del Pontefice Clemente VII Insieme alla moglie coltivava, grazie a importanti Master Class, l'idea di trasferire ai giovani cantanti le sue esperienze di cantante e attore formidabile. «Ma accetto - diceva - soltanto giovani che già cantano, non ragazzi die devono imparare, perché quella è una re sp ons abilità troppo grande perme». [a. car.) t li celebre cantante lirico Nicolaj Ghiaurov, marito del soprano Mirella Freni