Roma, senza incidenti la kermesse pacifista dei Disobbedienti di Francesca Paci

Roma, senza incidenti la kermesse pacifista dei Disobbedienti PROVA GENERALE DELLA MOBILITAZIONE DI DOMANI PER L'ARRIVO DI GEORGE W. BUSH Roma, senza incidenti la kermesse pacifista dei Disobbedienti Momenti di tensione per il divieto di far volare palloncini, 18 fermati «Blitz» di una giovane in piazza Venezia davanti ai carri armati Francesca Paci ROMA Sabrina arriva alle dodici, minuta, biondissima, radiosa come la fama che la precede. L'unica Disobbediente riuscita nell'impresa dì scavalcare le transenne in piazza Venezia e srotolare la bandiera arcobaleno davanti ai carri armati in corteo per la festa della Repubbbca. Pochi secondi appena prima di essere buttata fuori dagh agenti, ma abbastanza per portare ai compagni in presidio in via Labìcana la nuova della missione compiuta. Francesca, Cristiana, Valentina, una trentina di militanti mescolate nel pubbUco dal mattino presto per realizzare la performance pacifista, la spuntano a metà, bloccate dagli uomini della sicurezza finiscono in commissariato mentre la gente intomo reagisce insultando il semi-blitz. La prova generale della mobilitazione di venerdì contro la visita del presidente americano George W. Bush, disperde le paure della vigilia. Chi presagiva la riedizione di Genova 2001 viene smentito, per ora, da una colorata kermesse con protagoniste le donne. La giornata antimilitarista romana non registra incidenti, solo qualche momento dì tensione in via Labìcana per l'inatteso divieto poliziesco di far volare alcuni palloncini e 18 manifestanti fermati nel tentativo di violare l'area della parata e rilasciati dopo l'identificazione. «Visto? Altro che spettri del G8». Sabrina sembra un'attrice al debutto. Più popolare dei politici, dal rifondarolo Nunzio d'Erme al Cobas Paolo Leonardi, sorride ai flash dei fotografi del movimento, che dai pionieri dì Indymedia documentano ogni manifestazione no global. Racconta l'esperienza al giornalista parigino di Al Jazeera Michel Kìk, inviato nella Capitale dalla tivù del Qatar pur ignorando l'italiano. Ripete la parte, «dovevo sventolare lo stendardo della pace in mezzo al corteo, come nella foto del bambino che tira il sasso al carro armato». Sabrina ha ventun'annì, ne aveva sei quando lo studente cinese sbarrava piazza Tian An Man, baluardo ai cingolati del regime. Confonde forse la primavera di Pechino e l'Intifada palestinese, ma è l'icona del movimento che punta sull'iniziativa femminile. Le prime a raggiungere via Labìcana sono donne. Graziella Mascia e Patrizia SentìneUi di Rifondazione comunista, la nerboruta autista che alle nove posiziona il furgone con il sound system in mezzo alla strada, al lìmite del cordone di celerini davanti al quale viene disteso lo striscione «Per voi non sarà mai pace, a voi la guerra piace». Alessandra, che resterà in piedi a leggere il romanzo di Haruki Murakamì «Dance dance dance», perché «nel dissenso non bisogna smarrire l'identità». Le azioni sì ripetono contemporanee in varie zone della città. In via dei Fori Imperiali, con Sabrina e le altre che tengono la postazione in attesa del bbtz. Sui ponti pedonab, dove il «Comitato fermiamo la guerra» coordina sbandieramenti arcobaleno e performance di incappucciati per ricordare le torture nel carcere di Abu Ghraib. Al parapetto dì Ponte Garibaldi, «oc¬ cupato» dai Cobas e chiuso al traffico fino a mezzodì. Quattro proteste parallele narrate all'altoparlante di via Labìcana. Da qui, tra il combat rock dei 99 Posse e «Bella Ciao» salutata a pugno chiuso da Giovanni Russo Spenai circola la notizia del divieto di volo per i palloncini che termina in una carica sventata ed il sequestro della pompa. I tafferugli di Bologna, la cassetta requisita alla troupe de La7 mentre filmava le militanti fermate in piazza Vene¬ zia. La Questura si scuserà: la giornalista era stata scambiata per una Disobbediente. Donne protagoniste dell'antiparata archiviata senza incidenti. Funzionerà anche venerdì? La prova generale della contestazione alla visita di George W. Bush finisce alle Fosse Ardeatine: un ridotto corteo di Disobbedienti depone una corona di fiori «In ricordo delle vittime delle atrocità nazifasciste». Proprio qui, dopodomani, il presidente americano dovrebbe portare il saluto degli Stati Uniti ai caduti per la Liberazione. GU spostamenti ufficiali in realtà restano vaghi, come le proteste che U accompagneranno. Ad eccezione del corteo pomeridiano, da piazza Esedra a piazzale dei Partigiani, la mobilitazione conterà sul¬ lo spontaneismo. Per il mattino, i Disobbedienti annunciano iniziative stile agit-prop «contro l'ospite indesiderato» in piazzale Aldo Moro, Porta San Paolo, Testacelo, e blocchi stradaU. Su quest'ultimo punto, secondo fonti dell'intelligence, ci sarebbe stato un dibattito tra l'ala dura del movimento, intenzionata ad azioni concrete compreso l'incendio di cassonetti, e i «moderati» propensi al massimo al lancio di qualche fumogeno. Se, come sembra, i meno irrequieti hanno avuto la megUo, l'incognita per la Questura resta ancorata ai circa duecento elementi pericolosi in arrivo dal nord Italie. Meno del dieci per cento dei mani-' festanti attesi da fuori Roma. Funzionerà? Sabrina e le altre saranno lì; Una pacifista offre fiori ai passanti Una statua incappucciata a Sant'Angelo Bandiere della pace sono state attaccate su molti ponti della Capitale

Persone citate: George W. Bush, Giovanni Russo, Graziella Mascia, Haruki Murakamì, Michel Kìk, Nunzio D'erme, Paolo Leonardi, Patrizia Sentìneui

Luoghi citati: Bologna, Genova, Pechino, Ponte Garibaldi, Qatar, Roma, San Paolo, Stati Uniti