Il testamento enigma del mercante di grani
Il testamento enigma del mercante di grani LEGGERE DI GUSTO Il testamento enigma del mercante di grani Alberto Capatti ^ RA una operazione ripetuta e riuscita mm per secoli: mediante un testamento, assegnare dei beni ai discendenti, mmm prescrìvendone l'esistenza, vincolandola nelle case, confezionandole un habitus imbastito dal censo e dal ruolo sociale. Era infallibile o meglio avrebbe dovuto riuscir tale, per Bartolomeo Bartolini, mercante di grani, con figlio e nipote, il figlio Orfeo musicista, il nipote Giacomo come lui commerciante. Ma i testamenti, per essere efficaci, devono anticipare il futuro e vanno riscritti finché la loro forza sia confermata dalla docilità degli eredi alla volontà del testatore. Cosa difficile, perché La falce dell'ultimo quarto, che evoca il compiersi di un ciclo astrale e il guizzo della lama che recide la vita, incombe su tutti. Piero Meldini costruisce il racconto su questo enigma, fra il 26 luglio dell'anno 1928 e il 20 maggio del successivo, in una cittadina delle Legazioni Pontifice. A quelle date corrispondono i passaggi di un ambasciatore francese, il visconte di Chateaubriand, diretto a Roma e, di ritorno verso Parigi dopo il conclave, traccia siderea in una storia provinciale, domestica, che, giorno dopo giorno, si contrae fino a ridursi al letto di un malato, di un infermo, e al suo, ai suol vani testamenti. Poco meno di un anno microscropicamente ricostruito e una meditazione sul fine e sulla fine delle scritture. La prima parola è "fuga" di Giacomo Bartoni con un donna - l'ultima "ritornerà" - con la stessa o solo o mai - e fra di esse le variazioni sul tema della morte, che da L'Antidoto della malinconia (Adelphi 1996) a Lune (Adelphi 1999) alla Falce dell'ultimo quarto, sono l'ordito di una unica trama romanzesca. LA FALCE DELL'ULTIMO QUARTO Piero Meldini Mondadori, pp. 192,616
Persone citate: Alberto Capatti, Bartolomeo Bartolini, Bartoni, La Falce, Piero Meldini
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