Gli atenei del mondo a Torino

Gli atenei del mondo a Torino L'UNIVERSITÀ' HA 600 ANNI Gli atenei del mondo a Torino Per tre giorni Torino sarà capitale mondiale dell'università. Gh atenei si tutto il mondo si danno appuntamento da domani a sabato al simposio, in occasione del VI centenario dell'Università degli Studi cui parteciperanno, oltre a numerosi atenei italiani con il presidente della Conferenza dei rettori, l'Eua, che riunisce 732 università europee di 45 paesi e - per la prima volta insieme - anche l'Ace (American council of education), che raduna le sorelle del nord e sud America, e l'Acu, Association of Commonweath universities, che riunisce 500 atenei disseminati in tutti i continenti, dall'Africa all'Asia e l'Australia. Nella solenne occasione dell'apertura del maxi-convegno (che significativamente si aprirà al Museo nazionale del Risorgimento, luogo simbolo dell'unità nazionale!, le Poste dedicano all'ateneo torinese un francobollo da 45 centesimi, che sarà diffuso in tre milioni e mezzo di pezzi: l'immagine del loggiato di via Po, affrancata sulle lettere, raggiungerà nel tempo altrettanti indirizzi in tutto il mondo: «Sono grato - ha detto ieri il rettore Rinaldo Bertolino - a Poste Italiane per questa collaborazione: presso ogni strato sociale saranno veicolati l'immagine e il messaggio del nostro ateneo». All'inaugurazione, domani alle 12,30 nell'aula magna del rettorato, saranno presenti due sottosegretari. Maria Grazia Siliquini e Giancarlo Innocenzi. Le Poste allestiranno due uffici filatelici all'ingresso di via Po 17 e nell'aula' magna del rettorato in cui, oltre al francobollo (che sarà poi regolarmente in vendita) si potrà avere lo speciale annullo. Nell'occasione, venerdì, saranno conferite tre lauree ad honorem: a Eva Maria Kohner lin Medicinal, a Jacquehne Morand Deviller (Giurisprudenzal e Corwin Hanschl (chimica). Gli stati generali delle università avranno come tema «Il percorso dal servizio pubbhco al trasferimento sul mercato». Un tema cruciale e comune ad atenei molto lontani geograficamente: «La globalizzazione - ha spiegato ieri Bertolino -, la massificazione dell'istruzione superiore e l'erosione dei finanziamenti pubblici minacciano i nostri valori fondanti, portando a intendere la formazione secondo logiche di mercato, impedendo il libero scambio dei risultati della ricerca e imponendo una competizione sulle risorse economiche fatalmente sempre meno di fonti statah. La preoccupazione dei rettori è grande: come conservare il radicamento delle università nei valori civili e culturali che sono loro propri? Nei negoziati Gatt è stata inclusa la formazione universitaria; gli atenei sono spinti a vendere sia i prodotti di ricerca sia i pacchetti formativi, ma debbono mantenere alti i valori culturali ed etici, preservando l'autonomia e la libertà di ricerca ed insegnamento». Contraddizioni apparentemente insanabih che si scontrano anche con la crescente presenza sul mercato dell'istruzione di soggetti che abusano del titolo di università: «Nascono come funghi nuovi soggetti, in una tendenza a declassare gli atenei riducendoli al ruolo di istituzioni che pretendono di essere università, si definiscono anche tali e nei fatti non lo sono, avendo come scopi fondanti solo ricadute utilitaristiche», [g. fav.I

Persone citate: Bertolino, Eva Maria Kohner, Gatt, Giancarlo Innocenzi, Maria Grazia Siliquini, Morand, Rinaldo Bertolino

Luoghi citati: Africa, America, Australia, Jacquehne, Torino