Hip hop yday A Miami in 250 mila di Luca Dondoni

Hip hop yday A Miami in 250 mila PERI GRANDI DEL RAP Hip hop yday A Miami in 250 mila Luca Dondoni MIAMI Busta Rhymes Mentre l'America celebra il suo Memorial day e il presidente George W. Bush inaugura il nuovo monumento alla memoria dei caduti del D-Day, domenica a Miami va in scena tutto un altro programma: il più grande ritrovo hip hop dell'anno. Duecentocinquantamila persone di colore, hanno invaso il «buen retiro» degli Yankees over sixty per ascoltare le novità di idoli come Lil'Kim, Red Alert, dj Tony Touch, Snoop Dog, Busta Rhymes, Nas, Cam'Ron, Cassidy. In effetti, basta fare due passi per Collins Avenue, Lincoln Road o Washington Avenue e ci si rende conto eh quanto questa Miami sia distante anni luce da quella che potreste visitare in qualsiasi altro periodo dell'anno. Macchinoni giganteschi con gli impianti stereo a tutto volume, percorrono le poche miglia che servono da passerella per i rap fans più esibizionisti. Le divise dei b-boys sono rigorose e indossate da tutti. Le magliette da basket la fanno da padrone con sulle spalle i nomi degh idoli NBA Tantissime Alien Iverson, 1-immarcescebile Michael Jordan, poche KobeBryant, tante Rashid Wallace dei Detroit Pistons. In testa i ragazzi portano delle retine come quelle che nella Siciha degh anni quaranta i nostri nonni indossavano prima di andare a letto per non rovinare la chioma imbriUantinata. I pantaloni a bermuda vengono portati larghi e giù fino alle caviglie. Non c'è nessuno che ai piedi non indossi una scarpa ultimo modello Nike, Adidas, Puma o New Balance. E le ragazze? Bisogna aprire un capitolo a parte poiché tutte, ma proprio tutte sono vestite, o meglio svestite, esattamente come nei video clip delle star preferite. Top striminziti, microgonnelline appoggiate sui fianchi e tacchi, tacchi, tacchi altissimi. Qui li chiamano «stilettos» ed effettivamente per colpire un malintenzionato sarebbero una perfetta arma impropria. Tra i tanti eventi la VP Records (storica casa discografica giamaiacana) compie venticinque anni e ha organizzato a Biscayne Bay un concertone iniziato alle 14 e terminato dopo la mezzanotte. Shaggy, Maxi Priest, Elephant Man, Beres Hammond, Capelton, Rik Rok, la giovanissima Sasha, Marcia Griffiths e tanti altri hanno cantato, suonato e fatto ballare le circa cinquemila persone spalmate sul prato davanti al grande palco. Nel mondo dopo l'esplosione di fenomeni anni ottanta come Marley, Tosh o altri il reggae aveva conquistato tutti. ' Purtroppo nel decennio novanta la musica della Jamaica sembrava scomparsa. Le digressioni dub, drum'nhass o jungle che arrivavano dall'Inghilterra non hanno fatto presa sugli italiani e la fiammella del reggae era lì, debole come la fiamma pilota di uno scaldabagno. Intanto 0 reggae si sviluppava e nella sua crescita partoriva quello che oggi si chiama «dancehall». Un reggae più commerciale, più ballabile e facile forse; I nuovi principi del dancehall si chiamano Sasha, TOK (come Touch Of Class ma con la K), Sizzla, Rik Rok. Busta Rhymes

Luoghi citati: America, Inghilterra, Jamaica, Lincoln, Miami, Washington