«Avevo nel cuore una carica in più: ora sono sereno»

«Avevo nel cuore una carica in più: ora sono sereno» U. NUERBURGRING PASSERELLA PER LE «ROSSE» LUTTO AL BRACCIO, NIENTE FESTA NE' CHAMPAGNE IN RICORDO DI AGNELLI «Avevo nel cuore una carica in più: ora sono sereno» Schumacher : «Questa vittoria è ricca di motivazioni per tutto il team Se il Dottore ci avesse potuti vedere, oggi sarebbe stato fiero di noi Mondiale già vinto? No, è ancora lungo e mi aspetto altre sorprese» interviste Cristiano Chiavegato. NUERBURGRING LO champagne dal podio lo ha spruzzato soltanto Jenson Button. E Michael Schumacher ha evitato si esibirsi nel suo tradizionale saltino di gioia. Così il campione tedesco, e anche Rubens Barrichello, hanno rispettato il lutto della famiglia e della Ferrari per la scomparsa di Umberto Agnelli. I due piloti hanno offerto il successo come tributo alla memoria del Presidente della Fiat e l'unico accenno di festa si visto ai box quando le due F2004 hanno tagliato il traguardo, prima e seconda, in sequenza. Celebrazione contenuta per un risultato fortemente voluto. Come ha ribadito Luca Montezemolo: «Tutta la squadra desiderava poter dedicare una vittoria a Umberto Agnelli. Sono orgoglioso di loro perché ci sono riusciti con un comportamento in gara e sul podio che dimostra come la Ferrari sia composta non solo da grandi professionisti ma anche da grandi uomini. Per tutto questo voglio ringraziarb. Malgrado la loro, prestazione in pista sia stata messa a rischio da manovre non certo tra le più ortodosse, i nostri piloti hanno disputato una corsa straordinaria. Le strategie e il comportamento della squadra sono stati perfetti». Pensieri e sentimenti ripetuti da Jean Todi, dai piloti, in particolare da Schumacher, un ragazzo molto sensibile: «E' stata un'affermazione importante per me e per la Ferrari, perché avevamo una forte pressione addosso. Ma è stato anche un momento triste, dopo l'improvvisa morte di Umberto Agnelli. Lui, come suo fratello, l'Avvocato, ci è stato sempre molto vicino. Aveva anche spinto forte per migliorare la situazione della Fiat. Se ci avesse visti sarebbe stato fiero di noi». Poi il discorso si è allungato sulla gara e sul significato della vittoria nel GP d'Europa. «Non credo - ha spiegato il campione tedesco - che questi punti presi siano un passo già decisivo verso la conquista del Mondiale. Hanno avuto invece un peso sul morale, dopo l'incidente di Montecarlo. Se qualcuno pensa che abbiamo schiacciato i rivali però si sbaglia. Ci ha aiutato, involontariamente, Raikkonen, che si è installato al secondo posto al via e ha tenuto dietro gli altri. A me ha pennesso di conquistare nei primi giri un vantaggio tale da poter amministrare la corsa, a Barrichello che aveva la vettura carica di benzina di non farsi staccare. Se non ci fosse stata una McLaren lenta alle mie spalle, credo che i rivab avrebbero potuto essere più veloci». Nessun problema? «La mia Ferrari era perfetta. L'unico vero pericolo l'ho corso con Mark Webber. Stavo impostando la prima curva, quando me lo sono visto arrivare addosso. L'ho visto veramente volare verso la mia vettura. Sono stato fortunato, perché sono riuscito in qualche maniera a farlo passare. Ci sono state anche altre situazioni di rischio, un paio con Panis, ma più agevoli da risolvere, con manovre nella norma». Due Ferrari e due strategie differenti. Perché? «Ne abbiamo parlato con Rubens e Ross Brawn. Avevo più possibilità di conquistare la pole position, per cui si è preferito optare per la doppia, diversa soluzione. Se Barichello fosse stato costretto a partire indietro nello schieramento, con poca benzina si sarebbe trovato in difficoltà». Con 60 punti in sette gare e gli avversari che cambiano ogni volta, come non si può parlare di titolo mondiale? «Di corse ce ne sono ancora 11. E ho soltanto 14 punti di vantaggio su Rubens. E ci sono anche gli altri: abbiamo visto un Sato molto veloce, un Button che arriva spesso a podio, un Trulh che vince. Se mi ritiro un'altra volta come a Montecarlo, mi possono anche raggiungere, certamente si avvicinano. Però sono fiducioso. Nelle prossime due ;are, a Montreal e a Indianapois, saremo ancora forti». Due appuntamenti sui quali Barrichello conta per ottenere il primo successo stagionale. «Avevo una buona strategia ha raccontato il brasiliano - che mi ha permesso di risalire dal settimo al secondo posto. Per questo sono contento. Tuttavia mi manca una vittoria. Con Michael sono 0 a 6. Spero che si stanchi di tagliare il traguardo davanti a tutti. Mi piacerebbe dargli un po' più di fastidio. Però devo ammettere che ha avuto un inizio di stagione fulminante, in qualificazione e in gara. Io qui sarei potuto essere anche più veloce se non avessi Barrichello e Sc avuto la collisione con la Bar di Sato. Da quel momento ho perso un po' di competività perché credo che si sia spezzato un deflettore. Quindi è stalo più faticoso respingere l'attacco di Button. Dopo la corsa comunque ho guardato la tv e ho visto che al via stavo per essere tamponato dalla Williams di Montoya. C'è stato caos e credo di avere anche toccato una Renault, ma ho chiuso gli occhi perché avevo troppe cose da fare. Sono passato indenne ed è andata bene. Un ultimo pensiero per Andrea Agnelli, il figlio di Umberto che ha lavorato per tanto tempo alla Ferrari: «Gli siamo vicini con il cuore». Michael: «La mia Ferrari era perfetta. L'unico vero pericolo l'ho corso con Webber: alla prima curva me lo sono visto arrivare addosso, volava verso di me. Sono stato fortunato a farlo passare Altri rischi con Panis, ma più agevoli da risolvere, con manovre nella norma» Montezemolo: «E' un successo speciale, che la squadra ha fortemente voluto. In pista e sul podio abbiamo dimostrato di avere grandi campioni ma anche grandi uomini e per questo li ringrazio Malgrado la prestazione sia stata messa a rischio da manovre poco ortodosse, i piloti sono stati fantastici e le strategie perfette» Barrichello e Schumi: quarta doppietta stagionale Michael Schumacher, lutto al braccio, visibilmente commosso sul podio CINQUE RITIRI Ritiri e cause: 1 "giro: Da Matta (Toyota) e R. Schumacher (Williams-Bmw) Incidente); 10": Raikkonen (McLaren-Mercedes) motore; ZS^Coulthard (McLaren-Mercedes) motore; 48"Sato (BAR-Honda) motore. Coulthard retrocesso. Novità dell'ultimo momento al via: annunciato in terzultima posizione, Coulthard è retrocesso all'ultimo posto dopo Fisichella e Bruni: nessuno dei tre aveva concluso il giro di qualifica e tutti e tre avevano sostituito II motore. In questo caso conta il tempo della prequalifica (Coulthard era il migliore), ma II complesso regolamento punisce più severamente chi cambia il motore al termine delle qualifiche: ed era il caso dello scozzese. Rivoluzione abortita. Ieri mattina la Fia ha stabilito una nuova regola: quando la safety car è in pista non si possono fare i pit stop. «E se una vettura finisce la benzina in quel momento che cosa deve fare?» hanno obiettato tutti i team. La novità è stata subito ritirata. SATO SPERONA BARRICHELLO. Un giro dopo il pit stop, Sato (partito in prima fila) decide di attaccare Barrichello all'interno della curva 1.11 giapponese cerca un varco che non esiste. Inevitabile l'impatto, che gli costa la rotturadel baffo sinistro'dell'ala anteriore, costringendolo a rientrare ai box per la sostituzione. LA HONDA VA ARROSTO. Il motore Honda di Sato esplode per il secondo Gran Premio consecutivo. E' probabile che sulla rottura abbia influito la prolungata sòsta perla sostituzione del musetto, durante là quale il propulsore si è surriscaldato.In pochi giri, il giapponese vede sfumare il primo podio della carriera. TERZADOPRIETTA DELLA STAGIONE. All'arrivo trionfa Schumacher per la sesta volta, alle suespalle Barrichello: ecco la terza doppietta Ferrari. L'ujtimo posto sul podio è di Button. Bene gli italiani: quarto Trulli e sesto Fisichella. Al traguardo anche Pantano (TS^e Bruni (14")che proprio ieri ha compiuto 23 anni.

Luoghi citati: Bar Di Sato, Europa, Montecarlo, Montreal