«La riforma annunciata affosserà la giustizia» di Alberto Gaino

«La riforma annunciata affosserà la giustizia» ATORINO, TRA LE TANTE CARENZE, SPICCA QUELLA DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO: MANCANO 119 PERSONE «La riforma annunciata affosserà la giustizia» Raffica di critiche dall'associazione magistrati: è insensata, provocherà solo guasti Alberto Gaino In coda allo sciopero dei magistrati, la loro associazione ha nunito, ieri, giudici e avvocati nell'aula magna del Palazzo di Giustizia per ragionare sui disservizi del nostre sistema giudiziario. Sta per essere approvata una riforma che i magistrati assodati osteggiano e che fa dire al loro presidente, Edmondo Bruti liberati: «Provocherà tali guasti e ricadute in termini di inefficienza da poter essere definita insensata sin d'ora. La maggioranza la vuole approvare così rapidamente da aver messo da parte emendamenti di suoi parlamentari da noi auspicati, come quello sulla valutazione periodica del nostro lavoro». L'altro messaggio che Bruti Liberati manda al governo (il sottosegretario Michele Vietti non è intervenuto, com'era previsto, per altri impegni) tocca un argomento che in Piemonte ha ricadute storiche: la frammentazione delle sedi giudiziarie con 17 tribunah e 55 uffici del giudice di pace. Dice il magistrato: ((Dalla riforma è stato stralciato questo tema, anzi il ministro Castelli va in giro ad assicurare che non canceUerà i tribunali minori, semmai ne aprirà di nuovi. Siamo al punto che si voghono 10 nuove sedi di corte d'appello, una in Piemonte». Luigi Marini, componente del ConsigUo superiore della magistratura: «(Dal 1950 al 1998 l'organico della magistratura è aumentato dell'83% e la produttività è salita, con vm picco del 4000Zo di taluni settori. Ciò non significa che non permangano serie difficoltà», sotto gh occhi di tutti. Marini le elenca e si sofferma «sull'enorme dispersione di personale». Che già scarseggia: a Torino, ricorda il presidente aggiunto dei gip Francesco Gianfrotta, manca il 25 per cento del personale amministrativo. Ossìa 119 persone, sottolìnea il giudice civile Giovanni Liberati che offre quest'album di fotografìe del suo settore: «In assenza dì assistenti sono gh avvocati a verbalizzare le nostre udienze, a portarci gli atti dalle canceherie, a fotocopiarli, a fornirci su dischetti le loro memorie per evitarci di ricopiarle negh atti che dobbiamo curare personalmente». Alberto Del Noce, presidente della Camera Civile: «Mi ero preparato un intervento sui ritardi dell'informatizzazione degh uffici, poi ho letto il libro bianco dell'associazione magistrati che documenta dì sedi giudiziarie chiuse perché infestate da scarafaggi o fatiscenti o con gravi problemi ad impianti primari come quello elettrico, e mi sono vergognato». L'avvocato pone piuttosto un problema: «Sì pensava dì chiudere la sezione civile dì Chìvasso, centro industriale e commerciale sempre più importante. Ci hanno mandato un giudice onorario che in una causa per centinaia dì migliaia dì euro ha esordito eoa: "Sono qui per imparare, scusate se sbaglio"». Marini riaffronta la questione: «Ora sì fa dì più per la formazione dei giudici dì pace, ma è chiaro che anche in questo settore sì sconta la questione della dispersione del personale sul territorio: 55 sedi in Piemonte e Valle d'Aosta, alcune chiuse per mancanza dì personale, ma altre aperte come quelle dì Santo Stefano Balbo (14 cause nel 2003), Donnas (39), Lanzo (40), Doghani (41)». La con^ ferma che l'iirazionalità domina la dà ancora Marini con un' altra indicazione statìstica: 1400 fascìcoli in 6 mesi per ogni magistrato della Procura torinese, 600 in media per ì colleghi delle altri sedi regionali. Poi, per ogni fascìcolo, occorre personale di cancelleria, sottratto magari ad altri uffici. Come quello delle notìzie.di reato, fa notare Cosimo Palumbo, presidente della Camera penale. Una sua collega, fra il pubblico, Lauretta Sangiorgio: «Ciò significa che la querela dì una donna maltrattata dal marito deve attendere un mese prima di essere registrata. Intanto la donna che fa?».

Persone citate: Alberto Del Noce, Bruti Liberati, Castelli, Cosimo Palumbo, Edmondo Bruti Liberati, Francesco Gianfrotta, Lauretta Sangiorgio, Luigi Marini, Michele Vietti

Luoghi citati: Donnas, Lanzo, Piemonte, Torino, Valle D'aosta