mprenditori e sindacati ricordano il «coraggio» di Umberto Agnelli di Roberto Giovannini
mprenditori e sindacati ricordano il «coraggio» di Umberto Agnelli mprenditori e sindacati ricordano il «coraggio» di Umberto Agnelli Roberto Giovannini ROMA Marco Tronchetti Provera Andrea Pìninfarina Moltissimi i messaggi di cordoglio provenienti da personalità del mondo dell'impresa e del sindacato. «Figura di alto profilo imprenditoriale e con un forte senso delle istituzioni, Umberto Agnelli - è il ricordo di Marco Tronchetti Provera, presidente del gruppo Pirelli e del gruppo Telecom - ha avuto il coraggio di dedicarsi col massimo impegno a rilanciare la Fiat, con grandi sacrifici personah». La sua scomparsa «è un grave lutto per l'industria italiana. Quello che più mi addolora conclude Tronchetti con un commento personale - è la perdita di una persona amica con grande sensibihtà umana». «Un uomo molto serio, una cosa che oggi capita molto poco spesso di vedere»: questo il ricordo di Umberto Agnelli nelle parole di Cesare Romiti. «Il presidente della Fiat - ha proseguito - si era accinto alla difficilissima opera di recupero dei disastri che c'erano stati e purtroppo è stato stroncato dalla malattia, tra l'altro rapidissima». Oggi è tutto più difficile per l'azienda? Gli è stato chiesto. «Non mi faccia parlare. Faccio solo gli auguri alla Fiat». Per Carlo De Benedetti, -presidente di Ch, «di Agnelli ho sempre ammirato l'impegno, la signorilità, la serenità e lo stile con cui ha affrontato tantissime avversità nel corso della sua vita. Avendo passato un lungo pezzo di vita, qualche volta assieme, qualche volta in parallelo, ed essendo nati nello stesso mese dello stesso anno, ed avendo abitato assieme nella stessa casa e avendo studiato nella stessa scuola, ricordo il suo stile di vita. Le nostre vite si sono incrociate anche per imbreve periodo». «Colpiscee addolora la crudeltà che il destino ha riservato alla famiglia Agnelli - dice il presidente di Italcementi Giampiero Pesenti - la scomparsa di Umberto apre un vuoto non solo nella sua famiglia ma anche nel panorama dell'imprenditoria italiana, ma lascia in eredità il suo impegno profuso senza risparmio anche nell'ultimo incarico di presidente della Fiat. In un momento così importante per il gruppo, la sua scelta di puntare sul rilancio delle attività merita di trovare un positivo compimento a coronamento e riconoscimento del suo grande senso di responsabilità e capacità industriale». Commosso il commento dell'industriale Diego Della Valle: «È morto un mio amico, quindi quello che provo preferisco tenerlo per me. Ogni mia considerazione o pensiero meritano di restare nel privato». Il Presidente dell' Unione degli Industriali di Roma e di Confindustria Lazio Giancarlo Elia Valori esprime il suo profondo rammarico e la sua commozione per la «scomparsa repentina» di Umberto Agnelli, di cui ricorda «la statura intellettuale e umana di imprenditore e personaggio simbolo di uno stile sobrio e pacato sia nella vita pubblica che privata», parla di «grave perdita per la famiglia e il paese» Alberto Bombassei, presidente della Brembo e di Federmeccanica. Per Bombassei, Agnelli «ha saputo fare scelte coraggiose, non dettate dall'utilità, per continuare la tradizione industriale e per non distruggere un patrimonio del paese». Una perdita che «lascia sgomenta tutta l'imprenditoria itahana e Torino», dice il vicepresidente di Confindustria Andrea Pininfarina, che sottolinea la «tenacia e sobrietà» dello scomparso. «Un grande italiano che ha onorato nel mondo la nostra città ed il nostro Paese, contribuendo in modo determinante al suo sviluppo industriale», dichiara Sergio Pininfarina, che conserverà il ricordo «della sua discrezione e fermezza». La morte di Umberto Agnelh desta ((profondo cordoglio e commozione» all'interno della General Motors, l'alleato americano del Lingotto, come afferma il portavoce della casa statunitense, Tony Simonetti. Antonio D'Amato, ex presidente di Confindustria, ricorda (di coraggio e l'impegno dimostrato da Agnelli nell'affrontare la recente, difficile, crisi della Fiat. Un ruolo importante per restituire quel clima di fiducia necessario perché il management intraprendesse la via del rilancio con la determinazione che sta dimostrando». Oltre al dolore, esprimono anche preoccupazione i commenti dei leader sindacali, (di leader della Cgil Guglielmo Epifani rivolge il cordoglio suo e della Cgil «alla famiglia, colpita così duramente da tanti morti e tanti lutti in questi anni. Umberto Agnelli - aggiunge Epifani - è stato un imprenditore importante nella storia del Paese e di fronte agli ultimi anni di crisi della Fiat ha avuto la forza e il coraggio, invertendo scelte sbagliate fatte in passato, di concentrare risorse e investimenti verso il futuro della Fiat. Il mio augurio, nell'interesse dei lavoratori, dell'azienda e del Paese - prosegue Epifani - è che ora si sappia continuare nella direzione intrapresa da Umberto Agnelh, rilanciando investimenti e prospettive industriali per quello che è ancora oggi il più grande gruppo produttivo del Paese». La morte del presidente della Fiat, sostiene il numero uno Uil Luigi Angeletti, «segna la fine di un'epoca. La speranza è che lazionariato rimanga saldamente stabile, convinto di mantenere la missione industriale della Fiat». Anche per Savino Pezzetta, segretario generale della Cisl, (di miglior modo per ricordare Umberto Agnelh è proseguire nel rilancio dell'azienda. Il miglior ricordo che ho di lui è quando, di fronte al momento di difficoltà della Fiat, ha avuto il coraggio di mettere a disposizione i gioielli della famiglia». Per Pezzotta, quindi, oggi alla Fiat «manca un pezzo importante, ma ha un management e l'appoggio continuo della famiglia». Guglielmo Epifani Marco Tronchetti Provera Andrea Pìninfarina Guglielmo Epifani
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