C'è la guerra del Kippur, Nixon è ubriaco

C'è la guerra del Kippur, Nixon è ubriaco C'è la guerra del Kippur, Nixon è ubriaco Declassificate le registrazioni telefoniche di Henry Kissinger dal corrispondente a NEW YORK Il presidente Richard Nixon a tal punto ubriaco da non riuscire a rispondere al telefono ed arrabbiato con il Congresso a causa del Watergate fino a minacciare, anche se solo per scherzo, di usare le atomiche per spianare Capitol Hill. Sono i lati più oscuri dell'ex presidente americano che emergono dalla declassificazione della prima metà delle registrazioni telefoniche di Henry Kissinger, all'epoca Segretario di Stato, ottenute dai «National Security Archives» di Washington dopo un lungo braccio di ferro legale. Dalla trascrizione dei nastri appare un Nixon nervoso, teso e distratto perché assediato dallo scandalo Watergate. Come dimostra quanto avvenne l'il ottobre del 1973 allorché, a guerra del Kippur iniziata e pendente il rischio della degenerazione in un conflitto nucleare con l'Urss, l'allora primo ministro bri¬ tannico Edward Heath tentò di raggiungere Nixon per discutere lo scenario di possibile escalation in Medio Oriente. Agli assistenti della Casa Bianca che, poco dopo le 8 di sera, chiesero di mettere in contatto Heat e Nixon, Kissinger rispose «Possiamo dirgli di no?» spiegando che «quando ho parlato con il presidente era ubriaco». Essere in preda all'alcool durante una crisi che poteva degenerare in una guerra nucleare fra le due superpotenze lascia intendere la tensione di Nixon per lo scandalo del Watergate, che poi lo avrebbe travolto. Pochi mesi dopo, il 20 marzo del 1974, il Watergate mette oramai alle strette l'inquilino della Casa Bianca e l'irritazione supera il livello di guardia. E' Alexander Haig, all'epoca capo di gabinetto, che racconta a Kissinger un episodio che descrive l'humor nero di Nixon: «Mi ha detto di prendere la valigetta nera nucleare, la vuole lanciare su Capi- tol Hill». Era infatti il Congresso che indagava sullo spionaggio elettorale commesso dai repubblicani ai danni dei democratici nelle precedenti elezioni presidenziali con una determinazione che avrebbe obbligato Nixon di lì a poco a decidere di lasciare la Casa Bianca al suo vice, Gerald Ford. Altri episodi narrati dai documenti risalgono alla campagna militare del Vietnam. Nel 1969, all'indomani di My Lai, l'uccisione di centinaia di civili vietnamiti da parte di soldati americani. «Si tratta di immagini terribili» disse Melvin Laird, ministro della Difesa, e Kissinger aggiunse: «Ho sentito che l'esercito vuole sequestrare queste fotografie ma ciò non può essere fatto». Lo scambio di battute di allora evoca per gli americani lo scandalo delle torture di Abu Ghraib, lasciando supporre che simili conversazioni potrebbero essere avvenute anche in momenti molto recenti. Il 9 dicembre del 1970 invece Nixon e Kissinger ebbero una conversazione sui bombardamenti della Cambogia che allargavano il conflitto. «L' Air Force non ha molta immaginazione ma sanno come gestire queste cose, voglio che colpiscano ogni cosa, voglio che usino aerei grandi. piccoli e qualsiasi altra arma che possa essere utile per far sentire qualche scossa» ai guerriglieri, disse il presidente. Ma Kissinger era scettico sull'efficacia dei bombardamenti a tappeto per piegare i viet-cong in Indocina: «La nostra aviazione è stata creata e progettata per combattere contro l'aviazione dell' Unione Sovietica non per fare questo tipo di cose». Di fronte all'inizio della declassificazione dei suoi documenti - una seconda metà di dossier è ancora oggetto di scontro legale - Kissinger ha fatto sapere di«non averli letti» e di «non avere commenti da fare». In realtà il «National Security Archives» ha vinto una battaglia legale contro l'ex Segretario di Stato che quando depositò i documenti nel 1976 alla Libreria del Congresso aveva posto come condizione che sarebbe stato possibile divulgarli solo «almeno cinque anni dopo» la sua morte. Ma così non è stato. Im. me] Un presidente fuori controllo di fronte a una grave crisi internazionale L'ex presidente americano Richard Nixon. Ai tempi del Watergate era spesso ubriaco a causa della tensione

Luoghi citati: Cambogia, Indocina, Medio Oriente, New York, Unione Sovietica, Urss, Vietnam, Washington