La signora Agatha fa la bambinaccia di Osvaldo Guerrieri

La signora Agatha fa la bambinaccia LO SPETTACOLO DI GROPPALI, REGISTA GREGORETTI La signora Agatha fa la bambinaccia Osvaldo Guerrieri TORINO Riuscite a immaginare Agatha Christie immobile su una poltrona, annoiatissima, mentre il suo secondo marito, l'archeologo Max Mallowan, legge con divorante interesse la cronaca di chissà qnale spedizione esotica? Per quel che ne sappiamo, la «Signora Omicidi» era di carattere peperino. Vederla così, inerte come un soprabito, non è da lei. Lo sa anche Enrico Groppali, autore dell'atto unico ((Agatha, la signora degli enigmi» in scena all'Erba fino al 30 con la regia di Ugo Gregoretti e l'interpretazione di Adriana Innocenti e Piero Nuti. Lo sa al punto che, passati pochi minuti, fa schizzar via Agatha dalla sua poltrona e ce la mostra tra strepito e lagna mentre asfissia quella pasta di marito. La signora si annoia. L'inattività la prostra. Per reagire, costringe il poveretto a seguirla in un gioco di simulazioni nel qnale lei, tanto per cominciare, sarà Miss Marple e lui Poirot. Forza Max, aneliamo a investigare. Groppali imbastisce così, su due piedi, tre «casi» in cui l'enigma poliziesco s'intreccia con la vita della coppia, col divorzio di Agatha dal primo marito fedifrago e con la sua fuga da casa. Piccole pennellate biografiche schizzano qua e là il percorso giallo, dando modo ai due attori di esibirsi in un travestitismo spesso irresistibile. Pensiamo all'episodio della gita al castello, dove Innocenti-Nuti interpretano non sappiamo più quanti personaggi, tutti femminili, impegnati a suscitare un macabro clima di mistero che alla fine giungerà all'inevitabile soluzione. Oppure pensiamo alla parte finale, là dove la Innocenti è costretta ad interpretare ima bambina diabolica, awelenatrice incallita, che sistema le faccende private a modo suo: mandando al Creatore familiari e domestici. Groppali probabilmente non mira che a divertire. Se questo è il suo scopo, lo coghe in pieno: con bonomia e ironia, frullando leggero. Sarebbe fuori luogo chiedergli qualcos'altro o qualcosa di più. Questo gioco ilare che sfrutta i meccanismi del giallo come una «pochade» trova l'illustratore ideale in Ugo Gregoretti. Il regista ci propone una versione scenica efficacissima, lavora con finezza sulle gag, monta situazioni grottesche su un ritmo che non dà tregua. E dirige due attori in stato di grazia. Nuti in abiti femminili è irresistibile. Come bambina, la Innocenti fa scintille. Con la sua gonnarella corta, le calzettine bianche, il bamboleggiamento e la perfidia, suscita un divertimento privo di se e di ma. Adriana Innocenti Adriana Innocenti

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