Diritti umani pugni reali e una torre simbolo di Chiara Beria Di Argentine

Diritti umani pugni reali e una torre simbolo LORO (E GLI ALTRI) Diritti umani pugni reali e una torre simbolo Chiara Beria di Argentine 1 E FATE DISOCCUPATE, n grande scrittore magrebino Tahar L- Ben Jelloun, Riccardo Grifoni, chirurgo di «Medici Senza Frontiere» e il direttore di Le Monde Diplomatique, IgnacioRamonet; Alberto Cairo, l'eroico piemontese che opera per la Croce Rossa da 13 anni a Kabul e la psichiatra Ifranka Pasagic che assiste i bambini orfani di guerra a Srebrenica; due professori, oltre l'odio, il palestinese Sami Adwan e l'israeliano Dan Bar-On; Safiya Hassaini, la donna «adultera» che, secondo la legge islamica, doveva essere lapidata e lo scrittore David Rieff (figlio di Susan Sontag) che presenta il libro-de¬ nuncia Crimini di Guerra. E ancora. I bunker di Al Qaeda a Torà Bora nella mostra di un grande fotoreporter, Riccardo Venturi e il documentario che Margherita d'Amico e Luca Zingaretti hanno girato per Amref a Gulu, nord Uganda, la zona dichiarata dall' Gnu e dall'Oms di maggior emergenza umanitaria del pianeta. Gli orrori commessi dei khmer rossi e le colpe dell'Onu in Ruanda. Persino, una mostra di fumetti, quelli della nuova generazione di disegnatori americani (raccolti dal finalista del premio Pulizer, Ted Rall nell'antologia Attitude. New Subversive Politicai Cartoonists) che usano la micidiale arma dell' humor contro la politica di Bush. Arrivano da tutto il mondo oggi a Mantova,città sempre più culla di civiltà, per partecipare alle «Giornate dei diritti umani», un appuntamento voluto da Vittorio Bo e Maria Perosino,di straordinario valore e attualità. Quattro giorni, oltre 50 appuntamenti tra incontri, dibattiti, mostre, film, spettacoli. Protagonisti le organizzazioni umanitarie, le associazioni di volontariato e tante persone da anni impegnate nella difesa dei Diritti Umani che si confronteranno su come educare davvero alla pace e difendere i diritti dei più deboli in paesi che hanno conosciuto genocidi, dittature, razzismo. Venerdì sera, al teatro Ariston, i volontari dell'Associazione Alfaomega (per l'aiuto a bambini con Hiv-Aids) propongono uno spettacolo di danza ispirato a una fiaba di Gianni Rodali. Narra di alcune fate disoccupate che non potendo più sopportare i mah e le ingiustizie nel mondo vanno dai Generali della Guerra per indurli ad andarsene. E, grazie alla magica parola - «Lucenergia» - fanno, infine, trionfare i Diritti Umani. Non solo poesia. Alcune vere fate. gente che non perde tempo in mutili polemiche e bla bla, saranno a Mantova in questi giorni. Ascoltiamole. ROYAL BOXE. «Cubitos de hielo, por favor». Grande trambusto nella hall del lussuoso Palace hotel, sabato notte, a Madrid. Amedeo di Savoia-Aosta con una vistosa ecchimosi in volto viene soccorso e consolato da parenti e amici. Che tristezza. Nella notte del matrimonio tra Felipe e Letizia di Borbone, si consuma l'ultimo capitolo della dinastia Savoia. Amedeo, alla cena privata offerta dalla regina Sofia alla Zarzuela, si era avvicinato per salutare il cugino Vittorio Emanuele di Savoia. Forse un tentativo di rompere il ghiaccio, dopo tante incomprensioni, davanti alle teste coronate di mezz'Europa. Risultato: un cazzotto e tanti cubetti di ghiaccio per tamponare gli effetti più immediati di quell'incontro troppo ravvicinato. LODI A VITTORIO. L'impatto visivo è superbo: la monumentale torre di raffreddamento della Pirelli alla Bicocca (la mitica fabbrica delle 22 mila tute bianche/ periferia nord di Milano)è incorniciata-come il dinosauro sotto una teca- da un edificio di vetro alto 50 metri. Passerelle aeree collegano le zone uffici a quattro livelli della torre, al decimo la spettacolare sala consiglio a pianta circolare. Con quest'opera l'architetto Vittorio Gregotti festeggia nel migliore dei modi i suoi 50 anni di attività. Quartier generale di Pirelli Re, di proprietà di Unicredit Immobiliare, il palazzo della Torre ha raccolto consensi unanimi anche tra chi accusa Gregotti (progettista unico a Bicocca) di aver trasformato l'ex area industriale in un luogo difficile da vivere, senz'anima. Due paradossi. Primo: Gregotti piace - finalmente a tutti - per un'opera in controtendenza. Secondo: in quella che doveva essere la nuova città post-industriale ciò che più emoziona è un elemento forte del passatoia torre-simbolo della fabbrica, e di un mondo ormai scomparso.

Luoghi citati: Europa, Kabul, Madrid, Mantova, Milano, Ruanda, Sofia, Srebrenica, Torà Bora