Canale Cavour, primo Ciclope di Gianfranco Quaglia
Canale Cavour, primo Ciclope L'IMPRESA DI INGEGNERIA IDRAULICA CHE CAMBIO' VOLTO ALL^GRIGOLTURA Canale Cavour, primo Ciclope Fu scavato 140 anni fa da 14 mila uomini la storia Gianfranco Quaglia ANNO di grazia 1864. Bisogna andare a quell'epoca, subito dopo l'Unità d'Italia, per assistere in Piemonte al fervore di un maxi cantiere che per imponenza non aveva nulla da invidiare a quello dell'Alta Capacità. Quattordicimila uomini scavarono per tre anni compiendo un miracolo per realizzare l'opera più straordinaria e utile all'agricoltura e in particolare al settore risicolo: quel Canale Cavour, linfa vitale nell'irrigazione delle campagne piemontesi. L'idea di Camillo Benso conte di Cavour prese corpo nel 1863 perchè lo statista vedeva lontano e desiderava dare impulso a un comparto povero. Sergio Baratti, direttore dell'Associazione inigua Est Sesia di Novara, nella cui sede sono conservati disegni, progetti, fotografie e documentazione di quell'opera ciclopica, ha ricostruito la storia: «Oggi sarebbe impensabile, pur con i mezzi e la tecnologia a disposizione. Vi lavorarono 14 mila uomini, reclutati in Piemonte. Dirigenti e i capimastri provenivano dalle Ferrovie, dove avevano raggiunto un elevato grado di professionalità. Dal momento dell'ideazione l'opera fu portata a termine in tre anni: un tempo record. Per attraversare fiumi e torrenti si ricorse a indicazioni e disegni di Leonardo da Vinci: i corsi d'acqua furono spostati studiando l'andamento della corrente per realizzare parte del canale e poi riportare il fiume nel punto originale. Come fu possibile? La risorsa umana, di cui oggi si parla tanto come valore, era il fulcro. Un'altra macchina cosi perfetta non esiste». Lungo il percorso del canale che stava prendendo corpo, furono realizzati fornaci, cave di granito, baracche, con una ripartizione dei compiti molto particolareggiata. Il progetto elencava persino il tipo di chiodi e viti da utilizzare. Il canale Cavour fu realizzato attraverso quello che oggi si chiamerebbe un «financing project», che ebbe però un cammino travagliato. Inizialmente un gruppo di 4 finanzieri inglesi e un francese, mentre fallì l'idea di coinvolgere aziende e privati piemontesi. Alla fine a guadagnarci furono soltanto i quattro finanzieri di Sua Maestà britannica, che beneficiarono di un premio per aver organizzalo l'impresa e poi cedettero al socio il compito al socio francese, che a sua volta passò l'iniziativa a un'impresa milanese, la quale portò a termine il progetto. Una commissione d'inchiesta accertò che ci guadagnò parecchio perchè (segno d'altri tempi) si verificò una riduzione dei costi dei materiali e della manodopera di circa il 2007o rispetto agli accordi sottoscritti in partenza.
Persone citate: Camillo Benso, Cavour, Leonardo Da Vinci, Sergio Baratti
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