Eterna Sicilia, divisioni stile P di Fabio Martini

Eterna Sicilia, divisioni stile P NELLA QUERCIA TORNANO BOATOS E DUELLI, SEMBRA L'ERA DI LI CAUSI E BUFAUNI Eterna Sicilia, divisioni stile P Fabio Martini ROMA AL centro del catino del PalaCatania c'è Romano Prodi che, col piglio del presentatore, "chiama" i capohsta delle Isole: «Luigi Cocilovo! In piedi, in piedi!». Dai tremila sugh spalti si alza un applauso cortese al numero uno della Lista unitaria, un ex cislino della Margherita. Poi Prodi, leggendo da un foglietto, chiama accanto a sé gh altri capohsta, compreso «Claudio Fava», europaralmentare uscente dei Ds/ Nella sorpresa generale dal palchetto dei notabili non si alza nessuno. Prodi prende atto: «Fava è andato via...». Il Professore continua: «Ferdinando Datteri». E dagli spalti si alza un boato, accompagnato, da trombe da stadio. Per Latteri, il Rettore dell'Università di Catania vicino a Forza Italia e passato in "quota" Margherita, quella claque sopra le righe si spiega anche con una curiosa presenza: dietro lo striscione per Latteri c'è anche il ds Crisafulli, vicepresidente della Assemblea regionale siciliana, detto il "barone rosso". Sicuro di essere candidato alle Europee, proprio in zona Cesarini Crisafulli è stato depennato per effetto di un voto a stretta maggioranza della Quercia siciliana. Troppe stranezze domenica pomeriggio al Pala.Catania. Fava che scompare nel momento clou, Crisafulli che applaude il rettore vicino alla Margherita. Tutti i sintomi di una nuova, dura, personalistica battaglia nella sinistra siciliana. E d'altra parte nel Pei, il "partito siciliano" ha sempre fatto storia a sé, con una dialettica senza eguah nel resto d'Italia: per quasi 50 armi in Sicilia si sono via via fronteggiate due fazioni e due capi: Girolamo Li Causi e Paolo Bufalini, Achille Occhetto ed Emanuele Macalu- so, Pietro Polena e Michelangelo Russo. Scontri talvolta epici, talvolta crudi, segnati da anatemi e da esilii punitivi. Dalla Sicilia e verso la Sicilia. Con tutti i leader nazionah Togliatti, Secchia, Amendola, Berlinguer - sempre attentissimi a quel che si muoveva nell'isola. Tutto lascia intendere che ci risiamo. Certo, Claudio Fava ha spiegato che la sua assenza era dovuta ad «un impegno elettorale» concomitante. Certo, sarà amplificata la voce che circolava domenica a Catania («Crisafulli ha fatto un accordo col professore Latteri»), ma in queste ore i capi della Quercia siciliana si scambiano messaggi che possono lasciare inquieti. L'ennese Crisafulli sfiorato e subito uscito da un'inchiesta di mafia, di nuovo indagato per una vicenda di rifiuti a 48 ore dalla formazione deUe liste - appena saputo che era stato "trombato", si è espresso così nei confronti del suo compagno di partito Bruno Marziano: «Sono commosso. Non posso che fargli gh auguri e sperare che il Signore lo accompagni». E Cataldo Salerno, presidente diessino della Provincia di Erma, ci tiene a far sapere: «E' chiaro che io non voterò per Claudio Fava e come me faranno moltissimi ds». Si racconta che il gruppo Crisafulli potrebbe far votare sì per un ds ma non siciliano (il sardo Giovanni Nieddu), ma anche per il rettore Latteri e per il capohsta Cocilovo. Rendendo verosimile una previsione che da 48 ore ha cominciato a circolare nella Lista unitaria siciliana: visto che gh eletti a Strasburgo quasi certamente saranno due, visto' che Cocilovo e Latteri attingono a serbatoi extra-partiti,- la sinistra siciliana potrebbe restare senza propri rappresentanti per la prima volta da quando esiste il Parlamento europeo. L'ex rettore Ferdinando Latteri

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