Cinema & Storia tradimento per fiction di Francesco Troiano

Cinema & Storia tradimento per fiction UN LIBRO AL GIORNO Cinema & Storia tradimento per fiction Francesco Troiano SUHistoria Interactif, versione digitale della rivista francese di divulgazione Historìa, si è svolto giusto dopo l'uscita de II gladiatore (2000) di Ridley Scott il dibattito «L'histoire est-elle trahie par le cinema?». Nel confronto di opinioni sul presunto o reale tradimento, Lucien Jerphagnon ha negato che il cinema potesse rispettare la storia, sostenendo che quest'ultima è una ricostruzione del passato da condursi con perizia investigativa, mentre i cineasti - in quanto artisti - son capaci di suscitare emozioni ma non di promuovere accurate indagini. Di contro, Jean Tulard ha affermato che, se jer cinema s'intendono i film di Inzione, non per forza la storia ha da considerarsi tradita: i registi di detti lavori, infatti, possono dar vita ad un quadro nel contempo dettagliato e generale di uno specifico momento, laddove chi cfocumenta in tempo reale i fatti fornisce un punto di vista preciso ma delimitato. In codesto divergere di argomentazioni, s'inserisce ora Matteo Sanfilippo - docente di Storia moderna all'Università della Tuscia, da sempre interessato alle intersezioni fra cultura di massa e Scienze sociali - con Historic Park, documentata (e godibile, per nulla accademica) ricostruzione dei rapporti fra settima arte e storia. Prendendo le mosse dalla volontà di occuparsi «principalmente di lungometraggi di frazione, che trattmo argomenti storici o siano ambientati in epoche passa- te chiaramente riconoscibili», l'autore conduce il lettore dall'evo antico all'età contemporanea tramite una ricognizione divertita, brillante, ma sempre rigorosa. C'imbattiamo così, nel capitolo dedicato ai cavernicoli, in una sorta di filone dedicato a sesso Er clave dove spicca Quando le donne avevano la coda (1970), diretto da Pasquale Festa Campanile su soggetto di Umberto Eco; laddove si parla di Tardo antico e Medioevo, ci muoviamo fra i toni avventurosi di Excalibur (1981) e quelh farseschi di Quel gran pezzo dell'Vbalda tutta nuda e tutta calda (1972) di Mariano Laurenti; infine troviamo, giunti ai giomi nostri, pellicole che si occupano di conflitti belhci recenti, dai Balcani di Behind Enemy Lines (2001) di John Moore alla Mogadiscio di Black HawkDawn (2001) di Ridley Scott. Gustosi, nell'introduzione, gli accenni agli errori commessi nella rappresentazione del passato: dall'orologio al polso del legionario in Scipione l'africano (1937) di Gallone all'uva da tavola - uso allora ignoto - consumata in ogni stagione ne La regina Cristina (1933) di Mamoulian od in Cteopatra (1963) di Mankievicz, sino ai fiori di bouganville (una pianta portata in Europa nel secondo Settecento) deposti sulla tomba dei suoi cari dal protagonista de Hgladiatore. Al termine del viaggio il Sanfilippo, conscio dell'impossibilità di esaurire l'argomento, conclude che quanto meno il cinema «ha registrato i momenti più svariati del rapporto del secolo passato con i secoli antecedenti e ci permette adesso di ragionarci sopra a nostro piacimento». Non e poco: anzi, è un merito che, da solo, basterebbe a dire l'importanza dell'invenzione dei Lumière. Matteo Sanfilippo Historic Park La storia e il cinema ElleU Multimedia 294 pagine, 12,50 euro

Luoghi citati: Europa, Mogadiscio