«Senatori, ecco la Bomba fai da te» di Paolo Mastrolilli

«Senatori, ecco la Bomba fai da te» «Senatori, ecco la Bomba fai da te» Due scienziati presentano per sfida una atomica artigianale Paolo Mastrolilli NEW YORK Hanno costruito una bomba atomica in garage pronta all' uso, a parte il materiale fissile. Poi si sono presentati al Senato degli Stati Uniti con il loro ordigno artigianale, per sollecitare il governo ad impegnarsi di più nella lotta alla proliferazione nucleare. Se Matthew Bunn e Anthony Wier volevano attirare l'attenzione su questo problema, nell'era del terrorismo e della paura per la «bomba sporca», hanno centrato pienamente l'obiettivo. Ieri, infatti, la loro eccentrica trovata è finita sulle pagine del «Washington Post». La sfida era cominciata nel 2002, durante un'audizione alla Commissione Esteri del Senato. Il tema della seduta era la proliferazione nucleare, e un gruppo di scienziati si era lamentato della scarsa azione del governo. Secondo loro costruire una bomba atomica era un gioco da ragazzi: si poteva fare nel cortile di casa, usando materiali acquistati legalmente sul mercato. Perciò era necessario che gli Stati si impegnassero di più nella lotta al traffico dei materiali fissili, perché una volta messe le mani su plutonio o uranio arricchito, chiunque avrebbe potuto fare una strage. Il senatore democratico Biden, che allora presiedeva la Commissione, non era parso troppo convinto. Credeva di trovarsi davanti ai soliti scienziati esagerati, che pur di attirare l'attenzione sul loro settore raccontavano balle spaziali. Quindi, in privato, li aveva sfidati: «Se costruire una bomba atomica è davvero così facile, voi fatelo e poi tornate da me». Bunn e Wier, ricercatori all'Università di Harvard, avevano preso Biden sul serio e si erano messi a lavorare. Poco alla volta hanno comprato i pezzi di cui avevano bisogno, li hanno assemblati, e sono tornati al Senato con l'ordigno pron¬ to. «Non era piccolo come un tostapane - ha raccontato stupefatto Biden -, ma nemmeno grande come un camion della spazzatura. Comunque sia, sono riusciti a portarlo dentro al Senato. Poi ci hanno spiegato come l'avevano costruito, letteralmente dal nulla e senza fare niente di illegale». La bomba era pronta a scoppiare, a parte il materiale fissile, ma il punto dei due scienziati era proprio qui. Con il loro esperimento, volevano dimostrare che per realizzare un ordigno atomico non serve l'aiuto di uno Stato: qualunque persona, e quindi qualunque terrorista, può crearlo senza troppi problemi. La fase dove subentrano gli apparati statali è la produzione del materiale fissile, che però non de^e essere ordinato dal committente perché già abbonda. Nelle ex basi militari e nei laboratori russi, ma anche in quelli americani, ci sono grandi scorte di plutonio e uranio arricchito che nessuno si preoccupa di distruggere. Se qualche terrorista ci mettesse le mani sopra, e le usasse assieme ad una bomba come quella costruita da Bunn e Wier, potrebbe fare una strage di proporzioni epocali. Perciò l'ex senatore Nunn, capo dell'organizzazione non profìt «Nuclear Threat Initiative», ha fondato imo studio di 111 pagine basato sull'esperienza dei due ricercatori di Harvard: «Quello che manca - ha spiegato - è un senso di urgenza. Se una grande città del mondo andrà in fumo, l'il settembre sembrerà un valzer nel nostro specchietto retrovisore». Nunn, Bunn e Wier sostengono che il Presidente Bush sta facendo poco per eliminare le scorte pericolose di materiali fissili non utilizzati, e per convincere il collega russo Putin a seguirlo. Sei anni fa. ad esempio, Washington e Mosca avevano deciso di distruggere 68 tonnellate di plutonio contenute nelle loro bombe, ma il materiale è ancora là perché non si sono accordate su chi pagherebbe i costi in caso di un incidente. Ad un terrorista basterebbe mettere le mani su molto meno, per fare una strage. 1 componenti di un ordigno nucleare smontati a scopo didattitco

Luoghi citati: Mosca, New York, Stati Uniti, Washington