«Popo» spavaldo: sarà difficile staccarmi

«Popo» spavaldo: sarà difficile staccarmi L'UCRAINO CHIAMATO «IL MERCKX DEI DILETTANTI» DEDICA LA SUA MAGLIA ROSA ALL'ITALIA CHE L'HA ADOTTATO «Popo» spavaldo: sarà difficile staccarmi «Tra tutti gli avversari quello che temo di più è Simoni» personaggio Gianni Romeo POLA Yaroslav Fopovich. Nome difficile, per gh amici soltanto Fopo. E' nato a Kalinov, Ucraina, ai confini della Folonia, il 4 gennaio 1980. Viso aperto, intelhgenza pronta. Si è affacciato fra i «prò» tre stagioni fa, accolto da un tappeto rosso: c'era attesa e ammirazione, nei suoi confronti. Lo chiamavano «il Merckx dei dilettanti», fino a 20 anni aveva vinto tutto. Ma si era fermato, anche sé il terzo posto al Giro 2003 dietro Simoni e Garzelii era già un bel biglietto da visita. Vive a Poggio a Caiano, provincia di Frato. E' il più italiano degli ucraini, non si offenda Shevchenko, parla la nostra lingua con vago accento toscano, capisce il bergamasco perchè quella provincia lo accolse quando lo scoprì e se lo portò a casa il ds Locatelli. Ora la maglia rosa. Che cosa significa? «Un sogno realizzato. La dedico all'Italia dove ho trovato tanta simpatia e serenità». Cosa le piace di più del nostro Faese? Le dà fastidio se la consideriamo mezzo italiano? «Anzi, mi fa piacere. Dell'Italia amo ogni cosa. La gente, il clima, le montagne... Davvero qui la mia vita è cambiata». Anche quella della sua famiglia, no? E' vero che suo padre, disoccupato, dovette andare fino in Siberia per guadagnarsi da vivere e aiutarla a correre? E' vero che lei manda a casa quasi tutti i soldi che guadagna? «Mi sembra normale aiutare dopo essere stato aiutato. Mio padre mi educò allo sport ma all'inizio era un po' deluso, mi voleva pugile. La bici somiglia alla boxe, proprio quando gli avversari ti fanno male bisogna stringere i denti perchè la discesa potrebbe arrivare alla prima curva». Ora lei è la discesa. Vincerà questo Giro, Popò? «Non sarà facile staccarmi». Potrebbero tirarle il collo. Se scatterà Cunego, andrà a inseguirlo? E Simoni? E Garzelii? «Cunego direi di no. Simoni sì. Garzelii no». Ouindi è Simoni il rivale che teme di più? «Non c'è dubbio». Teme una coalizione fra i suoi rivali? «Spero anch'io di trovare qualche alleato, altrimenti per me saranno guai». Dicono che lei sia un po' pesante, qualche chilo di troppo... «Mezzo chilo sopra il peso forma. Vuol dire che ho più muscoli, andrò più forte». Colpa del suo hobby per la cucina, quel mezzo chilo? E' vero che telefona spesso alla mamma e si fa dare nuove ricette? Forse è una rivincita dai tempi in cui tornava a casa la sera chiedendo se c'era qualcosa da mangiare? «Abbiamo passato momenti difficili. Sì, mi piace stare ai fornelli. Se faUirò con il ciclismo aprirò un ristorante. O forse lo aprirò con i soldi del ciclismo. Mamma mi suggerisce i piatti, poi mi chiama per sapere se sono venuti bene». Come hanno vissuto, i suoi, la favola della maglia rosa? Verranno a Milano ad abbracciarla? «Erano tutti commossi. No, a Milano no. Mi seguono di lontano, ma li sento molto vicini». Ma qui, a parte amici e colleghi, lei è solo? Qualcuno sussurra dì ima fidanzata. Come si chiama? Perchè non la porta in tivù come Fetacchi, non ci fa vedere il Popò innamorato? «Ognuno fa come vuole. Io penso che le cose personali siano soltanto affari miei». Come si dorme con la maglia rosa? Sonni agitati? «Dormo benissimo, megho del sòlito. E' un bel sonnifero, dovrò cercare di tenermelo stretto». «La bici è un po' come la boxe: se ti fanno male devi stringere i denti e aspettare la discesa» ù&nmm.:: j0 K» L'ucraino Yaroslav Popovich ha mantenuto il primato in classifica

Luoghi citati: Italia, Milano, Poggio A Caiano, Siberia, Ucraina