Petacchi fa 7, volata nella storia di Giorgio Viberti

Petacchi fa 7, volata nella storia CON LA VITTORI A OTTENUTA A POLA «IL VELOCISTA INNAMORATO» EGUAGLIA SARONNI Petacchi fa 7, volata nella storia E svela il sogno segreto: «Vorrei le Olimpiadi» Giorgio Viberti inviato a FOLA (Croazia) Alessandro Petacchì nella storia del ciclismo. Il «velocista gentiluomo» ha vinto anche la 14a tappa, da Trieste a Fola (Croazia), arrivando così a 7 successi in un'unica edizione del Giro. Un traguardo che nel dopoguerra era stato centrato soltanto da tre corridori - Giuseppe Saronni (nell'80) e i belgi Freddy Maertens (77) e Roger De Vlaeminck (75) - e che migliora i 6 centri dello stesso Fetacchi (2003) e di Mario Cipollini (2002). Nella classifica di tutti i tempi, restano, per ora, inarrivabili le 12 vittorie di Alfredo Binda (1927) e le 10 di Guerra ('34) e Olmo ('36), ma Girardengo (8 successi nel '23) è a un passo. «Mi piacerebbe raggiungerlo nell'ultima tappa di domenica a Milano» ha detto ieri lo «sprinter innamorato», che però già oggi avrà un'altra opportunità nella Farenzo-San Vendemiano tutta pianeggiante. «No, non credo - ha precisato invece lo spezzino della Fassa Bortolo - perché è dal via da Genova che i miei compagni lavorano come matti. E' giusto che prendano un po' di fiato, anche perché sarà la tappa più lunga del Giro. Se vuole tirare qualcun altro, a noi sta bene. Altrimenti, largo alle fughe». - Qualche tentativo avventuroso c'è stato anche ieri, protagonisti Marzoli, Ubano, lo sloveno Haumptman, il russo Tonkov e Muraglia, neutralizzato però dal forcing della Fassa Bortolo, impeccabile poi nel circuito finale di Fola. Al termine del quale, lungo una curva a 300 metri dal traguardo, c'è stata anche l'immancabile caduta: Simone Cadamuro, che in quel momento era in quarta posizione dietro Velo, Fetacchi e l'americano Rodriguez, è scivolato verso l'interno della piegata, facendo perdere l'azione anche al lettone Nauduzs e venendo poi investito dalla bici di D'Amore. Fer fortuna la caduta non ba procurato danni gravi a nessuno dei corridori coinvolti, ma ha finito per isolare là davanti i tre battistrada, che non sono stati più avvicinati: ai 200 metri conclusivi, Velo ha lanciato come una molla Fetacchi che non ha avuto difficoltà a respingere Rodriguez. «Finalmente ho raggiunto il mio idolo» ha detto il vincitore, pensando naturalmente a Beppe Saronni. Il quale, presente sul traguardo, gh ha subito risposto: «Adesso Fetacchi non ha più nulla da dimostrare nelle corse a tappe e deve porsi altri grandi obiettivi». Saronni pensava a una Milano-Sanremo o a qualche altra classica di Coppa del Mondo, ma il «velocista gentiluomo» ha un altro sogno nel cassetto: «Quest'anno ci sono le Olimpiadi e se il et Ballerini mi convoca...». Ad Atene però non ci sarà di certo il sempre più puntuale treno della Fassa Bortolo, i fedeli gregari che ieri - dopo il settimo sigillo - hanno intonato in coro al loro capitano «sei grande, grande, grande, come te sei grande solamente tu...», commuovendolo fin quasi alle lacrime. «Sono un po' confuso e molto riconoscente, tutti i miei compagni sono entrati con me nella storia» ha precisato il più forte velocista del mondo. Peccato che in questo Giro sia venuto a mancare troppo presto Mario Cipollini, caduto nell'arrivo della 4a tappa e ritiratosi due giorni dopo. Con Re Leone in corsa, il passaggio delle consegne fra i due sprinter sarebbe stato completo e definitivo. «Mi dispiace por Mario, ma quest'anno l'avevo già battuto» ha aggiunto Fetacchi, che comunque si era dimostrato nettamente superiore a Cipollini anche nella volata della prima tappa ad Alba. L'ultimo pensiero del nuovo re delle volate è stato per la sua musa ispiratrice. «Da quando Anna Chiara mi è vicina, ho centrato 15 vittorie nei grandi giri dell'anno scorso e 7 quest' anno. Chiamatemi pure il velocista innamorato, perché con lei la mia vita è cambiata». Ieri non è cambiata invece la maglia rosa, .sempre sulle spalle dell'ucraino Fopovych. Che però, dopo l'odierna frazione ancora per velocisti, dovrà cominciare a guardarsi le spalle da Simoni e Cunego perché arriveranno le grandi montagne: già domani la San Vendemiano-Falzes si preannuncia scoppiettante, poi - dopo il riposo di mercoledì - ci sarà l'impegnativa Brunico-Fondo Sarnonico (Tn) a introdurre i due decisivi tapponi alpini: la Cles-Bormio 2000 di venerdì con il Cavia (neve permettendo!) e la Bormio-Fresolana di sabato con il Mortirolo. Petacchi a parte, il Giro deve ancora cominciare. Petacchi supera Rodriguez e ringrazia della collaborazione il compagno di squadra Marco Velo