Il conservatore Koehler nuovo presidente tedesco di Francesca Sforza

Il conservatore Koehler nuovo presidente tedesco ELEZIONE-LAMPO: IL SUO NOME USCITO AL PRIMO TURNO Il conservatore Koehler nuovo presidente tedesco Eletto dai cristiano-democratici e dai liberal-democratici con un voto in più della maggioranza di 603 consensi. Ferma a 589 la candidata social-democratica, la professoressa Gesine Schwan Francesca Sforza corrispondente da BERLINO La Germania ha un nuovo presidente della Repubblica. Horst Koehler, ex presidente del Fondo Monetario Intemazionale e candidato dell'Unione cristiano-democratica, è stato eletto ieri dall'Assemblea Federale per succedere alla carica di Johannes Rau, giunto a termine del suo mandato. La votazione è stata fra le più brevi della storia tedesca: in poco meno di due ore, i 602 deputati del Parlamento e i 603 elettori scelti dalle rappresentanze regionali hanno dato alla Germania un nuovo presidente. Con un voto in più della maggioranza assoluta (603), Horst Koehler ha vinto la sfida contro la candidata socialdemocratica Cesine Schwan, rettore dell'Università di Viadrina a Francoforte sull'Oder, che nei sondaggi subito precedenti le elezioni era balzata a sorpresa in avanti nel gradimento popolare. Malgrado il sorriso contagioso, i tailleur a colori e il ciuffo biondo che l'avevano resa simpatica e convincente anche agh indecisi della pohtica, Gesine Schwan non ce l'ha fatta. Il posto di presidente della Repubblica Federale resta a un uomo, ma passa da un rappresentante del governo (Rau è socialdemocratico) a uno dell'opposizione. «Voglio essere il presidente di tutti i tedeschi - ha detto Koehler nel suo discorso di apertura -. Per ringraziare chi ha creduto in me e per convincere chi ancora non ci crede». Ouando si fece per la prima volta il suo nome come candidato della Cdu-Csu - al termine di un estenuante 'ballon d'essai' durato settimane - il tabloid popolare «Bild» titolò a tutta pagina: «Horst chi?», corredando il servizio con un sondaggio tra i lettori, da cui veniva mori che quasi nessuno aveva idea di chi fosse il probabile futuro presidente della Germania. La sua candidatura arrivava dopo che i liberali avevano posto un irrimediabile veto sul nome di Wolfgang Schaeuble, l'ex delfino di Helmut Kohl, tanto gradito ai tedeschi quanto scomodo per troppi pohtici. Con lui alla presidenza, Schroeder avrebbe sofferto l'eccessiva vicinanza di un avversario politico assai ingombrante. Angela Merkel si sa¬ rebbe sentita meno libera di puntare serenamente alla cancelleria e lo stesso Helmut Kohl - da cui Schaeuble prese le distanze dopo lo scandalo sui fondi neri - avrebbe vissuto la presidenza del suo ex-amico come un affronto personale. Horst Koehler ha avuto dunque il merito di rendere meno traumatica, per l'opinione pubblica, la mancata candidatura di Wolfgang Schaeuble, unanimemente considerato il miglior uomo politico della Bundesrepublik. Direttore del Fondo Monetario Intemazionale, esperto di economìa, uomo della Cdu ma senza tessera di partito (e con una moglie iscritta all'Spd), successore m Hans Tietmeyer alla carica di sottosegretario alle Finanze nel 1990 e negoziatore di importanti accordi intemazionali (tra cui i risarcimenti dell'Unione Sovietica per i danni dell'Armata Rossa sulla popolazione civile tedesca nel dopoguerra e gh aiuti finanziari della Germania durante la prima Guerra del Golfo), Horst Koehler ha imo di quei curriculum che non lasciano spazio a tante interpretazioni. E oggi la maggioranza dei tedeschi è convinta che sarà un buon presidente della Repubblica. «Il mio sogno è che la Germania diventi il Paese delle idee, dove si trovi la sperimentazione, la creatività, il coraggio dell'iniziativa - ha detto il neo presidente nel suo discorso d'apertura toccando il nervo scoperto della Gennania di oggi -. Ma come potremo farcela se smettiamo di avere bambini e di pensare che un futuro migliore sia possibile?». Bisogna pensare eh più a crescere e a rischiare, ha detto ancora Koehler, «e so che la gente da me si aspetta che io sia un presidente scomodo». Sarà senz'altro scomodo per Gerhard Schroeder, che con la sconfitta della candidata Spd registra un'ulteriore battuta d'arresto per la propria formazione, e che dal primo luglio - data dell'in¬ sediamento ufficiale - avrà un presidente della Repubblica che nonrisparmierà critiche e osservazioni alla pohtica economica di governo. «Leggere questa votazione come il desiderio di un cambio di potere è insensato», ha detto il presidente delTSpd Franz Muentefering. Ma Edmund Stoiber e Angela Merkel non la pensano così: «E' un importante segnale poUtico - ha detto la leader della Cdu- che mette in discussione la capacità del governo rosso verde di guidare questo Paese». La vera vincitrice, ieri, è stata proprio Frau Merkel, che si prepara a correre per la cancellerìa e guadagna in credibilità ogni giorno che passa. In una imperdonabile gaffe, Horst Koehler, nei giorni successivi alla propria candidatura, quando ancora si stava togliendo i panni dell'economista per indossare quelli del politico, si fece sfuggire un augurio di troppo: «Volevo ringraziare Angela Merkel - disse al termine di un incontro pubblico - e spero proprio che sarà lei il prossimo cancelliere della Repubblica Federale». Detto dal presidente di tutti i tedeschi, qualcosa significherà. «Il mio sogno è che la Germania diventi il Paese delle idee e della creatività», ha detto il neoeletto, più noto all'estero che in patria La sconfitta della sua candidata è un ulteriore. colpo alla leadership del cancelliere Schroeder Horst Koehler (a destra) salutato dal ministro degli Esteri Joschka Fischer. In mezzo. Angela Merkel, leader della Cdu

Luoghi citati: Berlino, Francoforte, Germania, Unione Sovietica