Prodi: dopo le torture, via dall'Iraq

Prodi: dopo le torture, via dall'Iraq IL LEADER DELL'ULIVO: GUERRA SBAGLIATA. APPELLO AGLI ALLEATI: ORA DIVENTIAMO PRIMA FORZA POLITICA DEL PAESE Prodi: dopo le torture, via dall'Iraq Fini: una pessima figura, è prigioniero di Bertinotti MILANO. Romano Prodi interviene alla convention dell'Ulivo e difepde la richiesta di ritiro delle truppe italiane dall'Iraq: «E' una decisione che abbiamo meditato e che abbiamo preso assieme. Una decisione giusta perché la guerra era sbaghata fin dall'inizio. Con le torture si è arrivati a un punto di non ritomo». Sulla situazione italiana, Prodi ha sottolineato che il Paese «perde colpì e rischia», incitando gli alleati: «Dal 14 giugno avanti insieme, l'Ulivo deve diventare la prima forza politica del Paese». Immediata la replica di Fini: «Ha fatto una brutta figura, è prigioniero di Bertinotti». La Mattina, Manacorda, Masci e Padovani ALLEPAG.4E5 Condannato il disertore Il sergente Cannilo Majia, della Guardia Nazionale, esce scortato dalla polizia militare dopo essere stato condannato ad un anno per diserzione. Si era rifiutato di ripartire per l'Iraq «per la guerra del petrolio». A Baghdad un'autobomba ha fatto cinque morti, mentre si allungano i tempi per il test sui resti di Quattrocchi. I reperti sono comunque compatibili con la data della morte. Ballano, Grignetti e Mastrolilli Allf PAG. 8 E 9

Luoghi citati: Baghdad, Iraq, Milano