Mangano di maggio
Mangano di maggio P E O L A Mangano di maggio L'artista palermitano raccoglie storie che rielabora e narra a suo modo N OME trai più citati, l'artista palermitano Domenico Mangano, dopo alcune presenze in importanti momenti espositivi come la Biennale di Praga, presenta una sua ((mostraprogetto» alla galleria Feda. Si potrebbe dire minimale, la scelta di installare un video sulla periferia di Palermo, un sudario segnato da tracce di pneumatici, un video game usato e un calendario fermo sul mese di maggio; quello che è certo che il contesto nel quale l'artista ci immerge è imo stato di disagio che oscilla tra il tragico e il grottesco, passando per l'ironico e il melanconico; mentre in mezzo ci stanno il tempo «non ordinario», la cronaca, la storia e il luogo: Torino, che è anche Palermo, Torino che è cronaca, Torino che è calcio, Torino della Fiat. «Domenico Mangano - si legge nel testo di Marcello SmarreUi - dispone con cura i materiali trovati e li organizza ai fini della storia da raccontare». E' come essere intrappolati in una ragnatela fatta di date, luoghi, fatti e persone che. prende forma in oggetti trovati, banali, volutamente non estetici. E si parte da una data: l'S maggio 1996 quando Marina Di Modica scompare, di lei si ritrova solo la sua auto: le stesse tracce lasciate sul sudario, della dimensione della Sindone, posato a terra. Con una sequenza non cronologica si passa poi al 1 maggio 1867 quando lo stato deU'Illinois fissa l'entrata in vigore della legge che riduceva a otto ore al giorno il limite legale dell'attività lavorativa; dal 1 maggio 1890 la Uno dei la manifestazione divenne una festa celebrata in tutto il mondo. E poi ancora il 1 maggio 2004 quando l'Unione europea accoglie numerosi paesi dell'Est; e cantano l'Intemazionale un gruppo di operai ((forse europei» in un video che è lo schermo di un video gioco. E poi si arriva al 4 maggio del 1949 quando il Torino di Mazzola scompare nello schianto a Superga dell'aereo che portava la squadra; il calcio dunque, legato ai sogni delle voci dei bambini che ci giocano nelle strade dello Zen di Palermo, un video. E poi il 1 maggio 1976 quando nasce a Palermo, «sotto gli influssi benefici del segno del Toro», Domenico Mangano. E in mezzo altri giomi di maggio per farci inciampare in una storia piena di tracce, vuoti e scomparse, impossibile da raccontare, [l.p.] Galleria Alberto Peola, via della Rocca 29, or. lun.-sab. 15,30/19,30, mattino su app. tei. 011 /SI 24460. Fino al 19giugno. Uno dei lavori di Mangano in mostra alla Peola
Persone citate: Alberto Peola, Domenico Mangano, Marina Di Modica, Mazzola, Peola
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