Chagall fiammeggia il Cantico dei cantici di Fiorella Minervino

Chagall fiammeggia il Cantico dei cantici GENOVA Chagall fiammeggia il Cantico dei cantici Fiorella Minervino P AREVA quasi impossi' bile che un'ennesima mostra dedicata a Chagall e al tema della Bibbia, fra i più cari al cuore del maestro russo, potesse apportare qualche novità , rarità od offrire soprese insperate. Al contrario è queho che capita, girando per le sale adibite per le esposizioni, all'interno della Sinagoga di Genova, restaurata di recente e in parte adibita a nuovo Museo Ebraico. Non solo si ammirano opere mai viste, quale l'intenso, vasto acquerello, misto con guache, dal titolo Profezia d'Isaia, datato 1938, così ricco, anzi saturo d'elementi, figure, animali, motivi, cari a Chagah durante l'intera esistenza, ma si possono pure rivedere capolavori come il dipinto Pasqua datato 1968 (dal parigino Beaubout^), straordinario nei bianchi e neri, mentre il corore rosso, verde, giallo è destinato al fondo, compreso l'asino; altrimenti un quadro come Giobbe del 1975, dove l'artista si raffigura come un musico-mezzo clown, mentre una giovane coppia «vola» nel cielo oscuro a lui vicino. Tuttavia ciò che colpisce maggiormente è l'impostazione deh' esposizione, curata da Giovanni Battista Martini e Alberto Ronchetti, l'aver colto nella Bibbia, non il consueto tema affrontato nella grafica, bensì qualcosa di sostanziale e cruciale che comincia fin dalle origini nel giovanissimo Marc, abitante di Vitebsk e assiduo osservatore dell'universo hassidico, in pratica, pio e devoto, fra una devozione mistica e popolare legata ad apologhi e novelle. Ecco, allora un delizioso autoritratto del 1911, dove già il cubismo è apparso con la sua elezione, un curioso disegno della madre che rammenta Boccioni, e una serie preziosa di bozzetti, disegni, dipinti destinati ai personaggi di quella stagione: la nonna. Bella, Lisa,il padre, il magnifico studio per VioZinista verde del '17 e via via sino allegouaches, mirabili per spontaneità, naturalezza, foga, che compongono poi la serie di illustrazioni per la Bibbia, volute da Vollard nel '30 ed eseguite in parte nel '32, dopo un entusiasmante viaggio a Gerusalemme e in Palestina. I temi desunti dalla Genesi e dal Pentateuco sorgono con naturalezza, libertà, in bilico fra sogno e realtà, con tavolozza memorabile. Riprenderà il progetto, interrotto per la guerra e scomparsa di Vollard, nel '52 con Tériade. Infine davvero sublimi appaiono gh oh su carta o su tela, che illustrano nel rosso fiammeggiante il Cantico dei Cantici. Chagall e la Bibbia Genova, Museo Ebraico Orari dom-gio 10-19 Ven. 10-17 Chiuso sabato Fino al 25 luglio Il violinista verde di Marc Chagall

Luoghi citati: Genova, Gerusalemme, Palestina