Nord-Est: i peccati di un benessere dove vige l'ognun per sé

Nord-Est: i peccati di un benessere dove vige l'ognun per sé Nord-Est: i peccati di un benessere dove vige l'ognun per sé Ferdinando Camon C/ è un termine diffusissimo in pohtica, ma molto ambiguo: Nord-Est. Vorrebbe indicare queUe che una volta erano le Tre Venezie, ma in realtà non c'è niente che le unifichi, non un solo grande esteso giornale, non un solo grande editore, non una sola grande tv, magari non nazionale ma almeno pluriregionale. Nemmeno una grande capitale, che sovrastile altre. Nemmeno una mega-industria, che domini il territorio, faccia da calamita alle energie lavorative, e restituisca a pioggia i benefici. Nel Nord-Est vale l'ognun per sé. E' l'esatto opposto del Nord-Ovest, inteso come Piemonte più Lombardia. E questo è il grave limite del Nord-Est: non fa sistema, non crea opinione, non crea un "uomo", tanto meno una "scuola". Il passaggio dalle Tre Venezie al Nord-Est ha qualcosa di grandioso, di epico, di altamente meritorio, ma anche di incompleto, di sbaghato, e infine di colpevole. Questo passaggio è un segmento che ha l'inizio neU'emigrazione (caotica, disperante, svuotante) e la fine (per ora) neU'immigrazione, fino agh ultimi anni Novanta, e in quella che si chiama delocalizzazione, che è una specie di colonizzazione industriale, nei primi anni Duemila. Quando parte il fenomeno dell'emigrazione, solo 28casesul00 hanno i servizi igienici, 17 persone su 100 sono senza qualsiasi titolo di studio, 38 famighe su 100 non mangiano carne neanche una volta alla settimana. Una delle prime città a industrializzarsi è Pordenone: la Zanussi comincia con i frigoriferi su licenza, ne fa 18.500 nel '51, 370.000 nel '57, 3 milioni dieci anni dopo. Il benessere irrompe d'improvviso, e l'irruzione non viene mai sufficientemente spiegata dalle analisi. Che sono tante. Adesso se ne aggiunge questa di Edoardo Pittalis, giornalista, dalla quale attingo i dati. Pittalis dice che «la rivoluzione vera non cade dall'alto, sotto forma di pioggia di finanziamenti, ma sale dal basso, con iniziative imprenditoriali». Parla di «codice genetico della laboriosità». Pasolini ha allora una definizione febee : per il veneto-friulano «la povertà diventa una specie di peccato». II passaggio dal dopoguerra al miracolo fa da sfondo al memoriale Libera nos a Malo di Luigi Meneghello, che descrive un veneto che conosce (finalmente) il confronto, il mercato, la televisione, il turismo. Comincia l'esplosione di Benetton, che qui pare l'emanazione della volontà di uno solo. Le città più industrializzate sono Vicenza (183mila addetti), Treviso (160mila), Padova (174), Udine (114), Pordenone (67inila). Ad Anni 80 appena cominciati nasce la Liga Veneta. In una cultura caotica, segnata da scontri e conflitti, si ripetono le apparizioni della Madonna: più volte a Schio, a Cittadella, a Mestre. Nel 92 il direttore del Gazzettino, Giorgio Lago, mette sotto la testata la definizione "giornale del NordEst". Nasce il termine. Lui lo mutua dalle previsioni del tempo, "vento da Nord-Est". Nel 94 il Nord-Est sale in testa alla nazione per reddito pro-capite: la Lega Nord, che ormai ha mangiato la Liga Veneta, comincia la lotta in nome del Nord progressista contro il Sud assistito, e dilaga nelle cittadine ex-democristiane. Agh inizi del Duemila, uno studio dell'università di Cambridge piazza il Nord-Est come "area più ricca del mondo", col reddito pro-ca- pite superiore del 20 0Zo all'Europa comunitaria. Ma il Veneto è in testa alla classifica per reati, con un quoziente superiore a Sicilia, Campania e Pugha. La cultura s'involgarisce. Il cinema del/sul Veneto passa daUe allusioni diSignoreeSignori, alla morbosità di Samperi, all'esibizionismo di Tinto Brass. Spuntano come funghi i mostri e i serial killer. Il marcio di una cultura morta gh fa da humus, la pioggia del benessere li alimenta. Pittalis non ne parla mai, strano, ma la diffusione della droga è un test terribile e rivelativo: i giovani che possono permettersi tutto, non hanno freni per vietarsi nulla. Padova capitale culturale diventa la capitale della droga, poi Verona impianta la sua università, e diventa un grosso mercato di eroina. Passano ha il primato deU'ecstasi. Riempito tutto lo spazio del vivibile, del godibile, del costruibile, il Nord-Est s'espande all'estero: Timisoara è ormai l'ottava provincia veneta. Un modello sbaghato ma inarrestabile dilaga là dove tutti lo aspettano e nessuno lo contrasta: perché il modello è seducente, anche nei suoi mah. /ercamonC" Ziiero.if Negli ultimi 50 anni uno sviluppo, una ricchezza che hanno qualcosa di grandioso, di epico e di meritorio ma anche di sbagliato, di colpevole: la cultura si involgarisce, la droga dilaga tra i giovani Benetton, il successo del Nord Est Edoardo Pittalis Dalle Tre Venezie al Nordest Voi 2.1950-2003 Biblioteca dell'Immagine pp. 328.^14 S A G G