Falsi rimborsi: «Processate Brigandi e Tocci»

Falsi rimborsi: «Processate Brigandi e Tocci» INCHIESTA SULLA TRUFFA PER I DANNI DELL'ALLUVIONE, IL PM CHIEDE IL RINVIO A GIUDIZIO DELL'EX ASSESSORE E DELL'IMPRENDITORE Falsi rimborsi: «Processate Brigandi e Tocci» Giorgio Ballano Processate l'ex assessore regionale Matteo Brigandì. E pure l'imprenditore Agostino Tocci, i suoi figli e i personaggi ruotati intorno alla truffa sui falsi rimborsi dell'alluvione. Compresi due finanzieri che nella vicenda non c'entrano direttamente, ma sono accusati di aver ricevuto favori da Tocci in occasione di una verifica fiscale alla «Auto Vallare». A dieci mesi dal tintinnio di manette, la Procura di Torino ha concluso l'inchiesta sulla maxitruffa ai danni deUa Regione Piemonte, che l'estate scorsa portò all'arresto deh'esponente leghista e fece tremare la giunta di centro-destra del presidente Ghigo. Il pm Andrea Padalino ha inviato il rituale avviso di chiusura indagini e fra 20 giorni chiederà al Gup di fissare l'udienza preliminare. Oltre a Brigandì e Tocci, difesi dagli avvocati Anetrini e Audisio e Zaccone, la Procura intende mandare a processo l'ex braccio destro dell'assessore, Sergio Rosso lavvocato Trincherò); i figh di Tocci, Stefano e Luca; l'assicuratore Luigi Franciscono; i periti Roberto Cantamutto e Luca Mazzotti e i due finanzieri, U tenente colonnello Gianni Degaudenz |assistito dall'avvocato Tom Servette) e U maresciaho SUvio Bean (difeso da Vittorio Rossini). Secondo le indagini condotte dal pm Padalino e dalla Guardia di Finanza, Tocci avrebbe messo in piedi un sofisticato raggiro per frodare la Regione, simulando gravi danni per le sue aziende sia nell'alluvione del '94 che in quella del 2000 e ottenendo così un contributo di 2 milioni e 800 mUa euro in qualità di «soggetto bi-alluvionato». L'ex assessore Brigandì - che nel corso dell'inchiesta finì per qualche giomo agh arresti domiciliari - è indagato per il reato di «truffa aggravata per U conferimento di erogazioni pubbliche» (pena prevista da uno a sei anni): secondo gh inquirenti l'esponente pohtico avrebbe soUecitato gh organi regionah a siglare un accordo con Tocci (che fruttò al commerciante i due milioni e 800 mUa euro) per evitare il trascinarsi di una controversia legale con U proprietario di ((Auto Vallere». Un comportamento, secondo l'accusa, viziato daha volontà di favorire Tocci senza tener conto dei dubbi espressi dai funzionari regionah, incaricati di esaminare la documentazione presentata dall'imprenditore. U filone relativo aUa corruzione impropria dei finanzieri riguarda invece una verifica fiscale del 1999: secondo l'accusa U tenente colonneUo Degaudenz, aU'epoca dei fatti comandante del terzo gruppo di sezione del nucleo regionale deUe Fiamme GiaUe, e U maresciallo SUvio Bean ricevettero da Tocci forti sconti suU'acquisto di due automobili. Tocci deve rispondere anche di truffa ai danni deha Mercedes, realizzata attraverso la compUazione di false fatturazioni, e deh'appropriazione indebita di somme che spettavano - secondo la Procura - a quattro dipendenti. Infine è stata stralciata la posizione di altri quattro indagati Giuliana Bottero, capo di gabinetto deha Regione, i legali deh'Avvocatura regionale Chicco Maina e Antonio Finocchiaro e U penalista Gian Maria Nicastro - per i quali si profila l'archiviazione. L'ex assessore Matteo Brigandì

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