La mappa dei campionati rischia di essere decisa in tribunale di Roberto Beccantini
La mappa dei campionati rischia di essere decisa in tribunale SEI PARTITE DI SERIE A «SOSPETTE»: IN FEDERAZIONE CRESCE LA PREOCCUPAZIONE La mappa dei campionati rischia di essere decisa in tribunale Tira aria di velenosissime code: dal dicembre del 1989 l'illecito sportivo è anche reato penale analisi Roberto Beccantini AVANTI di questo passo, fra pericolo fallimenti e scandalo scommesse, la mappa dei prossimi campionati rischia di essere sconvolta a tavolino. Unici punti fermi, il balzo della Serie A da 18 a 20 squadre e la discesa della B da 24 a 22. Per il resto, si naviga a vista, sull'onda di intercettazioni sempre più inquietanti. Detto che la prudenza è d'obbligo, e la presunzione d'innocenza un diritto acquisito e inalienabile, gli ultimi sviluppi del filone napoletano - con l'ingresso di Modena e Sampdoria - dischiudono scenari incendiari. Da quali classifiche ripartiremo? In Federazione sono molto agitati, né potrebbe essere altrimenti. Dopo la stagione dei Tar, con la B sventrata da Luciano Gaucci e allargata per decreto governativo, ecco l'estate di Generoso Rossi e dei messaggi cifrati: il bello, il parente, l'uomo nero... Le partite di A sospette sono diventate, così, sei: a Lecce-Siena 0-0, Chievo-Siena 1-1, Siena-Udinese 1-0 e Chievo-Reggina 0-0, gli inquirenti hanno aggiunto Modena-Sampdoria 1-0 e ChievoModena 2-0. In aumento anche il ninnerò dei tesserati nel mirino (più quattro). Possibile che la voglia di protagonismo abbia spinto i pm di Napoli ad assumere un atteggiamento che gli avvocati difensori non hanno esitato a bollare come plateale, sommario e giacobino? Dal dicembre del 1989 l'illecito sportivo è «anche» reato penale: chi altera la regolarità di una gara in modo fraudolento può beccare fino a un massimo di due anni. Una volta accertate le responsabilità, la doppia inchiesta (procura/Figc) potrebbe portare, vale la pena ribadirlo, a esiti clamorosi sul piano squisitamente calcistico. Non si scappa: se nella truffa è coinvolto un dirigente, per la società in questione è prevista la retrocessione sulla base del criterio della «responsabilità diretta». Viceversa, di fronte a una combine perpetrata esclusivamente da giocatori, e chiarita la finalità (a vincere, a pareggiare, a perdere), il ventaglio delle sanzioni oscilla tra la penahzzazione nel campionato successivo e la retrocessione immediata. Quanto ai protagonisti, scatterebbero squalifiche molto pesanti, dai due anni in su. Per adesso, siamo fermi ai verdetti del campo e ai meccanismi sanciti dalla Lega: Empoli, Modena, Ancona declassati, Perugia allo spareggio con la sesta della B. Tira aria, però, di velenosissime code. Qualora si arrivasse al deferimento da parte del procuratore federale, il primo grado di giudizio spettereb¬ be alla Commissione disciplinare, il secondo, e definitivo, alla Caf. Venissero mai provati accordi fra club, apriti cielo. Legjerezza o no, è vergognoso che a burrascosa esperienza del 1980 non abbia insegnato nulla. Impunità e superficialità continuano ad arruolare soldati di «sventura». L'ombra della camorra si protende, cinica e minacciosa, sull'intreccio delle telefonate: e pure questa è una non-notizia. Non resta che attendere. Tutti cascano dalle nuvole, non ce n'è uno, fra gli atleti pizzicati, che non giuri sulla propria estraneità. Nel frattempo, però, cresceva paura di un nuovo cancro. Dall'11 maggio, A, B e CI vivono in imo stato di perenne allarme. Magari qualche «battuta» è debole, e non tale da prefigurare l'apocalisse, ma la sensazione è che sotto ci sia veramente qualcosa di torbido. Avviso ai naviganti: è ufficiale, in un modo o nell'altro si gioca sempre, si gioca troppo. Se nella frode è coinvolto un dirigente di club, scattala retrocessione. Squalifiche di almeno due anni peri protagonisti materiali Il presidente della Federcalcio Franco Carrara
Persone citate: Franco Carrara, Generoso Rossi, Luciano Gaucci
Luoghi citati: Ancona, Empoli, Lecce, Modena, Napoli, Perugia, Siena
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